Che lavoro faceva Matteo Salvini prima di fare politica? Quali professioni ha svolto nella sua vita? Poche, quasi zero. Vediamo il suo curriculum e qualche curiosità.
Forse qualche volta vi sarete chiesti che lavoro faceva Salvini prima di fare il politico. E’ una domanda che si fanno in tanti. Vediamo di fare chiarezza, a partire dal suo curriculum.
Il curriculum di Matteo Salvini
Il curriculum lavorativo del leader della Lega, nonché attuale ministro dell’Interno, è disponibile sul sito del ministero. Si tratta di una decina di righe, per la precisione nove.
Eccolo nella sua interezza:
Matteo Salvini nasce a Milano il 9 marzo 1973.
Diplomato al Liceo classico Manzoni, è giornalista professionista.
Iscritto alla Lega dal 1990, ne è segretario federale dal dicembre 2013, dopo aver ricoperto numerosi ruoli politici e istituzionali, a partire da quello di consigliere comunale a Milano, dove viene eletto per la prima volta nel 1993.
Eletto alla Camera dei Deputati nel 2008, opta l’anno seguente per il ruolo di parlamentare europeo, incarico a cui viene rieletto nel 2014.
Senatore della Repubblica dal marzo 2018, è dal 1 giugno ministro dell’Interno e vicepresidente del Consiglio dei ministri.
A questo link http://www.interno.gov.it/sites/default/files/cv_ministro_salvini_0.pdf
trovate il pdf originale, che consiste in pratica in meno di mezza pagina.
La prima riga è occupata dalla data di nascita, la seconda dal diploma al liceo classico.
Seguono gli incarichi politici, dagli anni ’90 in poi, fino al 2019, quando diventa ministro dell’Interno e vicepresidente del Consiglio dei ministri nel governo Conte.
L’unico riferimento lavorativo che non rientri nell’attività politica è “giornalista professionista” (dal 2003).
Salvini ha fatto il giornalista, ma…
Dal 1997 infatti Matteo Salvini ha lavorato per il quotidiano leghista La Padania e dal 1999 per Radio Padania, ricoprendo in seguito il ruolo di direttore.
In passato, secondo quanto dichiarato da lui, ha lavorato a 18 anni brevemente come commesso nel fast food “Burghy” della Galleria Vittorio Emanuele a Milano e come portapizze, non si sa bene per quanto tempo.
A questo proposito Salvini ha dichiarato nel 2017 in una trasmissione di Radio Cusano Campus:
“Io da ragazzo ho inviato tanti curricula, quando lavorai da Burghy per pagarmi gli studi, quando lavorai come segretario, quando consegnavo pizze a domicilio, quando da giornalista volevo ampliare le mie esperienze nelle radio e nei giornali”
Successivamente, esclusa l’attività giornalistica per La Padania e altri organi di partito della Lega, non ha mai più lavorato.
A proposito del periodo nel quotidiano della Lega, l’ex direttore Gigi Moncalvo in un’intervista al Fatto Quotidiano ricorda così Salvini:
“Quando diressi il giornale della Lega chiesi il licenziamento di Matteo Salvini, perché falsificava i fogli presenza. Vale a dire che non si presentava al lavoro, ma firmava ugualmente la presenza”
Questo curriculum piuttosto scarno ha fatto sì che in Italia sia possibile affermare, senza commettere reati, che il ministro non ha mai lavorato.
Si può dire che Salvini non ha mai seriamente “lavorato”
O almeno così ha sostenuto il gip di Bergamo nel 2016, archiviando una richiesta di querela da parte di Salvini contro il giornalista Davide Vecchi. Così scriveva il gip nelle motivazioni dell’archiviazione:
“Quanto alla storia del non aver mai lavorato, basta osservare che – nel linguaggio comune – costituisce una frase che si predica del (deprecatissimo!) ‘professionista della politica’ che – magari ‘politicamente’ occupato per 15 ore al giorno – tuttavia non svolge o non ha mai svolto nessuna ‘attività civile’(e neppure nel suo atto di opposizione all’archiviazione Matteo Salvini ha potuto dimostrare di avere fatto “qualcosa” al di fuori della Lega…)”.
In sostanza, è vero che Matteo Salvini non ha mai lavorato al di fuori delle attività legate alla Lega Nord, partito al quale è iscritto dal 1990.
Questo dunque esclude il brevissimo (e comunque non dimostrato) periodo come commesso nel fast-food, per ovvi motivi non citato nel curriculum pubblicato nel sito del ministero. Si tratterebbe di un breve lavoretto giovanile che di certo non meriterebbe una menzione in un contesto istituzionale.
Precisiamo anche che non è insolito che in un curriculum istituzionale si sintetizzi tanto la propria esperienza lavorativa, puntando più a quello che viene definito un curriculum “biografico”. Dunque poche righe che riassumano le funzioni svolte nella propria carriera.
Ma, come notato da alcuni, nel caso di Salvini anche una versione estesa del curriculum sarebbe costituita da poche righe.
“Neppure Salvini ha dimostrato di aver mai lavorato al di fuori dalla Lega”
Nel 2016 il gip di Bergamo, archiviando il caso, specificava che “neppure Matteo Salvini ha potuto dimostrare di avere fatto qualcosa al di fuori della Lega”.
In poche parole Salvini, per tutta la sua vita, si è occupato esclusivamente del suo partito, come tantissimi altri politici dei più noti, di tutte le correnti politiche, di destra, di sinistra, di centro.
Salvini rientra in quelli che gergalmente vengono definiti “professionisti della politica”, cioè persone che hanno dedicato la loro intera vita esclusivamente alla carriera politica, spesso criticati per non aver mai avuto contatti con l’attività civile, con le difficoltà del mondo del lavoro e via dicendo.
Vedi anche: Qual è il futuro di Matteo Salvini?
Salvini è stato a lungo eurodeputato
Come politico l’attività che ha svolto più a lungo è stata quella di eurodeputato, cioè deputato del Parlamento Europeo. Salvini lo è stato per ben due volte: la prima nel periodo 2004-2006, la seconda dal 2009-2018.
Secondo diverse fonti la carriera di Salvini come eurodeputato è stata caratterizzata da un forte assenteismo.
Anche qua, c’è un’archiviazione del 2016 a ufficializzarlo: in quell’anno il politico della Lega ha perso il processo per diffamazione contro il segretario della Fim, che aveva definito Salvini “il più grande assenteista di Bruxelles”. Il tribunale di Milano ha stabilito che non c’è diffamazione.
Già nell’articolo sopraccitato di Davide Vecchi si leggeva:
Al Parlamento Europeo Salvini è noto per essere tra i più assenteisti, tanto da essere persino stato ripreso in aula a Strasburgo dal deputato socialista Marc Tarabella durante una delle rare sedute in cui l’eroe padano si è presentato. “Salvini fannullone assenteista: non ha mai lavorato insieme agli altri correlatori preferendo andare in televisione”.
Anche in questo caso il gip di Bergamo non vide motivo di reato, precisando che:
“l’accusa di “assenteismo” viene collegata alle specifiche affermazioni di un eurodeputato socialista francese (e comunque non trovano una particolare smentita nei report del parlamento europeo)”
Salvini ministro e senatore
Quella dell’assenteismo è una critica che perseguita Matteo Salvini ormai da decenni, come abbiamo visto addirittura dai tempi del giornale La Padania. Da quando è ministro è stato spesso criticato per essere poco presente in Viminale, sede del suo ministero.
In un articolo del 14 maggio 2019 di Repubblica si leggeva che
“di giorni interi al ministero [Salvini] ne ha trascorsi appena 12, che diventano 17 se aggiungiamo — con una certa dose di ottimismo — cinque giorni in cui non si capisce bene dove sia stato”
A questa accusa il ministro ha risposto più volte che lui può fare il ministro dovunque si trovi e che non ha bisogno di restare chiuso in un ufficio o seduto 12 ore al giorno sulla sedia.
Ma non è tutto. Salvini, come ricordato anche dal suo curriculum, è anche un senatore della Repubblica. Dal 5 marzo 2018 a oggi, secondo i dati del sito Openpolis, è stato presente in parlamento 1,34% delle volte.
La maggior parte delle volte Salvini risulta in missione, dunque non presente in Parlamento.
Salvini scrittore
Infine, una curiosità: Salvini è anche un autore di libri. O meglio, un co-autore, di almeno due libri entrambi dedicati a se stesso: “Secondo Matteo. Follia e coraggio per cambiare il Paese” (Rizzoli, 2016) e “Io sono Matteo Salvini. Intervista allo specchio” (Altaforte Edizioni, 2019).
Vedi anche: Quanto guadagna Salvini?
© copyright (03/07/2019)
Responsabile editoriale presso Donne sul Web, è laureata in Economia. In precedenza ha ricoperto il ruolo di Vice Direttore presso Octagon, società di eventi e marketing sportivo controllata dal Gruppo Interpublic. Tra le sue esperienze si annoverano premi e riconoscimenti nazionali e internazionali, ottenuti per aver ideato il primo salone internazionale dedicato all’Economia e al Lavoro Femminile. Vive e lavora a Milano.