Pensione anticipata donne, ultime notizie. La situazione attuale e le possibili modifiche del governo Conte.
Le modalità di accesso alla pensione anticipata, sono uno degli argomenti più dibattuti e che riscuotono maggior interesse fra quei lavoratori che aspirano ad ottenerla.
Per tale motivo è interessante vedere quale, fra le opzioni attualmente disponibili, è quella che convince maggiormente gli italiani. Il tutto tramite i dati registrati nell’ultimo anno, che rivelano delle tendenze importanti, anche in ottica futura.
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Quota 100 non è l’unica opzione scelta dai lavoratori
Stando ai dati forniti dalla Ragioneria dello stato non è solo quota 100 l’opzione presa in considerazione dagli italiani per conseguire la pensione in anticipo. Ci sono infatti, anche altre opzioni come l’Ape sociale, opzione donna o la pensione anticipata senza adeguamento.
Le domande effettuate per quota 100 sono state circa 176.000 fino ad ora nell’anno, ma quelle approvate e validate 111.000. Si tratta di numeri discreti, ma decisamente inferiori alle attese.
Nonostante questa tipologia di pensionamento garantisca assegni dall’importo più elevato, come testimoniano i numeri. Nello specifico la somma media percepita dagli uomini in pensione con quota 100 è di 2.000 €, mentre per le donne di 1.000 euro circa.
Tali dati, seppur positivi, rivelano una tendenza discendente del ricorso a questa opzione per i lavoratori. Essi, in alcuni casi preferiscono altre forme, come quelle proposte nei prossimi paragrafi.
Gli ottimi numeri di opzione donna
Un testimonianza di riscontri positivi, da parte di persone in uscita dal lavoro, riguarda opzione donna. Essa, infatti, risulta gradita alle italiane, visto che l’anticipo della pensione può arrivare fino ad un massimo di 52 mesi rispetto allo standard. A riprova di questo nello scorso mese di agosto sono state rilevate circa 11.900 nuove pensioni ottenute tramite questa possibilità .
Le richieste sono aumentate al trascorrere di ogni trimestre dell’anno in corso, con le lavoratrici che stanno approfittando numerose del rinnovo ottenuto nel 2019. La misura dovrebbe essere prorogata anche nel 2020, visto il parere favorevole espresso da diversi esponenti del nuovo esecutivo Conte bis.
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Pensione anticipata senza adeguamento in crescita
Anche questa possibilità , senza adeguamento alla speranza di vita e prevista fino al 2026, risulta riscuotere sempre maggior consenso. Infatti, sono stati 124.000 gli italiani che ne hanno fato richiesta all’interno del terzo trimestre del 2019.
La crescita è testimoniata dal fatto che ad inizio giugno le richieste per questa opzione erano di poco superiori alle 80.000 unità , dunque c’è stato un incremento significativo. In questo caso la media degli stipendi di coloro che l’hanno utilizzata è di 2.230 € lordi per gli uomini e di 2.000 € per le donne.
L’Ape sociale: la misura che potrebbe essere modificata dal governo Conte
Infine, si segnala l’Ape sociale, i cui numeri tuttavia sono ristretti, visto che riguarda solo categorie di lavoratori che non hanno ancora raggiunto l’età utile alla pensione (63 anni), ma non hanno attualmente un impiego.
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Il nuovo governo giallorosso pare però avere l’intenzione di rendere questa misura alternativa a quota 100. In tal modo si amplierebbe la platea dei possibili beneficiari e si renderebbe la misura più strutturale. Ma al momento quest’ultima resta solo un’ipotesi ancora allo studio.
Queste dunque le principali opzione a disposizione per anticipare l’uscita dal lavoro. Se anche voi le state valutando e volete saperne di più, potete utilizzare il servizio Inps risponde presente sul sito dell’istituto previdenziale.
Per quanto riguarda il 2020 invece, bisognerà attendere la stesura della prossima Legge di bilancio per avere le idee più chiare.
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Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web