Gli Azzurri di Roberto Mancini vedono interrotta la lunga serie di vittorie consecutive all’esordio della Uefa Nations League.
Uefa Nations League partita Italia Bosnia
Solo un pareggio: ma in questo calcio che sta ripartendo con tante difficoltà e in un momento assolutamente imprevedibile chi era in grado di garantire che tutto sarebbe stato come prima? Come dieci mesi fa? L’Italia si accontenta di un pari contro la Bosnia Erzegovina battuta due volte nelle qualificazioni dell’Europeo pur di ripartire e di porsi nuovi obiettivi.
Ma Chiellini dov’è?
La partita nasce all’insegna di un giallo: Chiellini, schierato titolare da Roberto Mancini in realtà va in panchina. E nessuno capisce il perché. La soluzione del rebus viene svelata soltanto a partita in corso. Pare che i dirigenti accompagnatori che sono preposti alla stesura della distinta di gara, il documento ufficiale che viene consegnato agli arbitri prima dell’appello, avessero inserito tra i titolari Acerbi e non Chiellini. A quel punto la scelta erano due: rinunciare ad Acerbi, relegandolo in tribuna come infortunato, e inserire Chiellini. Oppure portare in panchina l’esperto difensore bianconero che era al suo rientro dopo una lunga assenza. Mancini sceglie il male minore: gioca Acerbi e Chiellini resta fuori.
Nazionale: un riavvio in sicurezza
L’Italia, come tutte le altre squadre coinvolte in questa edizione della Uefa Nations League, incontra parecchi problemi a gestire il gioco e a imporlo. Il primo tempo va via al piccolo trotto con poche conclusioni verso la porta avversaria e un Donnarumma quasi completamente in operoso. Se si accetta una bella conclusione di Chiesa, finita sull’esterno della rete e un paio di incursioni di Insigne si viene davvero poco in una gara al piccolo trotto molto più simile a una partita di allenamento che non a un match ufficiale vero e proprio.
Ma se si dà un’occhiata a quelle che sono state le partite giocate ieri e alle altre gare che si disputano contestualmente a quella degli Azzurri, non si vede molto meglio né molto meglio né molto di più. Poco gioco e pochissimi goal. Tutte le squadre risentono del fatto di essere state ferme per non meno di sette-otto mesi. Per l’Italia addirittura sono addirittura dieci i lunghi mesi di inattività prima di rivedersi su un campo.
Secondo tempo con gol e pali
Nel secondo tempo la partita si ravviva un po’: prima è la Bosnia a colpire un palo con Hodzic molto bravo a dribblare mezza difesa azzurra ma costretto a calciare da posizione angolatissima. L’Italia risponde con una splendida percussione di Chiesa il cui cross al centro è un invito delizioso per Insigne che non è fortunato: gran colpo di testa e palo pieno. Alla sua seconda conclusione a rete in un’ora di gara la Bosnia trova il gol del vantaggio: dal calcio d’angolo la difesa azzurra non è rapidissima a posizionarsi e Dzeko ne approfitta appoggiando in rete un batti e ribatti molto ingenuo.
L’Italia passa cinque minuti di apnea psicologica. Ma, un po’ fortunosamente, trova subito il gol del pareggio con Sensi che cerca una deviazione precisa verso la porta avversaria e trova invece la deviazione decisiva di Sunjic che beffa Sehic. Le squadre si allungano, e mentre si profilano i primi cambi con gli inserimenti prima di Zaniolo e poi Immobile, finalmente si assiste a una sfida un po’ più vivace. Sfiorando il vantaggio ancora Hodzic, splendido colpo di testa bene intercettato da Donnarumma, e poi Florenzi pescato da un Chiesa sempre più ispirato con il passare dei minuti.
Arrivano altri cambi e con il passare dei minuti è evidente lo stato approssimativo di forma di entrambe le squadre che finiscono con poco fiato e ancora me le idee. L’Italia ci prova. Ma l’opportunità più clamorosa è per gli ospiti che con Besic mandano sul fondo una sontuosa occasione per la rete della vittoria.
la partita in sintesi
L’1-1 finale non è certo il risultato più brillante per la squadra di Roberto Mancini che si presentava a questa sfida forte delle undici partite vinte consecutivamente, dieci delle quali nel torneo di qualificazione dell’Europeo. Ma da qualche parte bisogna pur ricominciare. E l’Italia ricomincia con un pari che offre molti spunti di riflessione in un momento comunque difficilissimo da leggere da un punto di vista analitico perché mai, prima d’ora, il calcio internazionale si è trovato a dover gestire un capitolo così incerto e problematico della propria storia.
Le parole di Mancini
Il CT azzurro Roberto Mancini si è detto comunque soddisfatto della prova della squadra che arriva in un momento decisamente molto particolare: “Ci siamo ritrovati a giocare dopo mesi di inattività e in una situazione di grande difficoltà fisica e anche psicologica per molti giocatori nella quale impostare di nuovo il nostro lavoro era difficilissimo. Siamo riusciti a riacciuffare il risultato e anche se dispiace avere interrotto la nostra lunga serie di undici vittorie consecutive, dobbiamo considerare questo pareggio come un risultato positivo. La Bosnia si è confermata una squadra solida, di spessore, abile a chiudersi e a ripartire con ordine. Ci ha dato pochissimi punti di riferimento e non è stata una partita facile. Sono soddisfatto anche perché a tratti siamo riusciti a fare vedere la nostra impronta di gioco. Continuando a lavorare così a poco a poco torneremo la squadra vista nelle qualificazioni dell’Europeo”.
Mancini ha poi minimizzato il caso Chiellini, lasciato per errore in panchina: “Non abbiamo voluto rischiarlo e abbiamo preferito tenerlo in panchina a titolo cautelativo” ha detto Mancini facendo passare un grossolano errore organizzativo – un errore sulla distinta di gara – per una scelta tecnica.
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.