È davvero troppo presto per dire che questa seconda clamorosa battuta d’arresto delle Red Bull nel corso della stagione possa significare che abbiamo un vero mondiale di Formula 1 o che, se non altro, ci sarà un minimo di competizione. Ma il successo di Lando Norris, pilota molto amato dalle giovani generazioni di fan della Formula 1 della McLaren che non vinceva una gara da quasi tre anni, sono comunque un segnale importante nell’interesse generale di un evento che non può concludersi ogni volta con un monologo avvilente.
Formula 1 Miami, la vittoria di Lando Norris
Il successo del britannico Norris vale diversi motivi di interesse statistici all’interno del mondiale. Considerato uno dei piloti più veloci, aggressivi e divertenti del Circus, Norris – 24 anni – non era mai riuscito a sfatare il tabù di una vittoria cui era andato vicinissimo, e con pieno merito anche in altre occasioni. Sedici podi sono pur sempre un bel bottino per un pilota che lo scorso anno si è piazzato al terzo posto assoluto in classifica in vista di quella che, quest’anno, è la sua sesta stagione da protagonista.
Numeri di una certa importanza cui mancava tuttavia l’acuto definitivo a coronare un lungo flirt con la bandiera a scacchi cominciato sin dal primo Gran Premio del 2020, quando si piazzò al terzo posto in Austria in una stagione complicatissima a causa della pandemia.
La consacrazione definitiva arriva a Miami e vale oro non solo per lui ma anche per la McLaren considerando gli enormi interessi della casa costruttrice inglese negli Stati Uniti. Per Norris è il terzo podio stagionale dopo il terzo posto in Australia e il secondo in Cina di due settimane fa. Un prologo tutto sommato ideale per quella che per lui sarà una giornata assolutamente indimenticabile e che arriva dopo 110 gran premi. Davvero tanti se si considera che al momento era il pilota con il maggior numero di podi, ma senza un successo. Ultima vittoria McLaren nel settembre del 2021 a Monza, con Daniel Ricciardo dopo otto intere stagioni senza nemmeno un trionfo.
F1, la gara di Miami
Tutti, inevitabilmente, aspettavano il noioso soliloquio del solito Max Verstappen, grande protagonista della sprint Race nel corso della quale, in modo un po’ paradossale, proprio Lando Norris era completamente venuto a mancare, eliminato fin dalla prima curva.
La McLaren si presentava negli Stati Uniti con parecchie ore di lavoro e di aggiornamenti di una macchina già discretamente competitiva ma che evidentemente preparava un’ulteriore salto di qualità proprio su un circuito, fino a questo momento, assolutamente stregato dove Norris aveva rimediato un ritiro e un diciassettesimo posto su un’auto mai andata a punti.
Dopo una partenza piuttosto confusa, che vede Leclerc bruciato al via da Sainz con Perez protagonista di una rullata con la quale rischiava di fare una collisione epocale, Verstappen si era conquistato la solita leadership tranquilla analizzando con calma consumi e degrado e pianificando le strategie.
Il margine di vantaggio dell’olandese, mai eccessivo, è il primo segnale di un certo equilibrio ritrovato sia con le Ferrari che con le McLaren. Perché oltre a Norris anche Oscar Piastri si dimostra particolarmente aggressivo. Poi, con il passare dei giri, subito dopo i primi pit stop il grande colpo di scena. Al 27esimo giro, quando quasi tutti i favoriti si sono già fermati, Magnussen travolge Sargeant chiamando l’ingresso della safety car.
Norris, l’unico a non essere ancora passato dai box, ne approfitta e riparte con le gomme giuste davanti a tutti senza più mollare il comando.
Norris, cavalcata trionfale
Non solo fortuna. Quella di Norris è una vittoria determinata dal ritmo frenetico del pilota britannico nella seconda parte della corsa, che non ha mai pesato sulle spalle del 24enne il ruolo di leader. Ma anche dalla estrema affidabilità della McLaren in grado di ridurre, almeno per una volta, la Red Bull e Verstappen a un ruolo da comprimari. Costretti ad ‘accontentarsi’ di un secondo posto che sarà anche normale, ma che è del tutto giustificato dalla super-prestazione di chi ha vinto.
Leclerc sul podio
Al terzo posto, con una gara in crescendo, nemmeno troppo lontano da Verstappen, appena due secondi di vantaggio dopo la bandiera a scacchi, Charles Leclerc, subito seguito da Carlos Sainz. Podio e punti per la Ferrari. Nonostante un furibondo e rischiosissimo duello tra lo spagnolo e Oscar Piastri, che vede finire entrambi fuori pista, con l’australiano costretto a tornare ai box e protagonista di una furibonda rimonta che lo porterà fino al tredicesimo posto prendendosi anche il punto addizionale del giro veloce. A completare il piazzamento nei primi dieci Hamilton, sesto, seguito da Tsunoda, Russell, Alonso e Ocon.
EVENTO | CIRCUITO | DATA |
---|---|---|
GP Bahrain | Sakhir | Max Verstappen |
GP Arabia Saudita | Jeddah | Max Verstappen |
GP Australia | Albert Park Melbourne | Carlos Sainz |
GP Giappone | Suzuka | Max Verstappen |
Gp Cina | Shanghai | Max Verstappen |
GP Miami | Miami | Lando Norris |
GP Emilia Romagna | Imola | Max Verstappen |
GP Monaco | Montecarlo | 26 maggio |
GP Canada | Montreal | Max Verstappen |
GP Spagna | Montmelò Barcellona | Max Verstappen |
GP Austria | Red Bull Ring | George Russell |
GP Gran Bretagna | Silverstone | 7 luglio |
GP Ungheria | Hungaroring Budapest | Oscar Piastri |
GP Belgio | Spa Francorchamps | 28 luglio |
GP Olanda | Zandvoort | 25 agosto |
GP Italia | Monza | 1 settembre |
GP Singapore | Singapore | 15 settembre |
GP Azerbaijan | Baku | 22 settembre |
GP Stati Uniti | Austin | 20 ottobre |
GP Messico | Città del Messico | 27 ottobre |
GP Brasile | Interlagos-Sao Paulo | 3 novembre |
GP Las Vegas | Las Vegas | 23 novembre |
GP Qatar | Losail | 1 dicembre |
GP Abu Dhabi | Yas Marina | 8 dicembre |
NUMERO | PILOTA | SCUDERIA | PUNTI |
---|---|---|---|
1 | Max Verstappen | Red Bull | 277 |
4 | Lando Norris | McLaren | 199 |
16 | Charles Leclerc | Ferrari | 177 |
81 | Oscar Piastri | McLaren | 167 |
55 | Carlos Sainz | Ferrari | 162 |
44 | Lewis Hamilton | Mercedes | 150 |
11 | Sergio Perez | Red Bull | 131 |
63 | George Russell | Mercedes | 116 |
14 | Fernando Alonso | Aston Martin | 49 |
18 | Lance Stroll | Aston Martin | 24 |
27 | Nico Hulkenberg | Haas | 22 |
22 | Yuki Tsunoda | RB Team | 22 |
3 | Daniel Ricciardo | RB Team | 12 |
38 | Oliver Bearman | Ferrari | 6 |
10 | Pierre Gasly | Alpine | 6 |
20 | Kevin Magnussen | Haas | 5 |
31 | Esteban Ocon | Alpine | 5 |
23 | Alexander Albon | Williams | 4 |
24 | Zhou Guanyu | Sauber | 0 |
2 | Logan Sargeant | Williams | 0 |
77 | Valtteri Bottas | Sauber | 0 |
SCUDERIA | MODELLO AUTO | POWER UNIT | PUNTI |
---|---|---|---|
Red Bull | RB20 | Red Bull-Honda | 408 |
McLaren | MCL38 | Mercedes | 366 |
Ferrari | SF-24 | Ferrari | 345 |
Mercedes | W15E Performance | Mercedes | 266 |
Aston Martin | AMR24 | Mercedes | 73 |
RB Team | VCARB 01 | Red Bull-Honda | 34 |
Haas | VF-24 | Ferrari | 27 |
Alpine | A524 | Renault | 11 |
Williams | FW46 | Mercedes | 4 |
Kick Sauber | C44 | Ferrari | 0 |
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.