Una giocatrice cinese accusa un potente politico di violenza sessuale e improvvisamente scompare dalla circolazione: preoccupazione nel mondo del tennis femminile
Dopo il clamoroso caso della tennista giapponese Naomi Osaka, in piena crisi emotiva e pronta a ritirarsi pur di non doversi confrontare con la stampa mondiale, il tennis femminile si confronta oggi con una vicenda ancora più grave e preoccupante.
Chi è Peng Shuai
Al centro dell’attenzione è Peng Shuai, tennista cinese della quale si sono letteralmente perse le tracce da ormai quasi due settimane. Peng, 25 titoli conquistati in carriera (23 in doppio e due in singolare), non è soltanto una sportiva di grande successo ma un personaggio di notevole rilievo internazionale. In particolare per le donne cinesi che la considerano un vero e proprio modello.
Alle prese con una crisi di prestazioni e di risultati che sta proseguendo ormai da qualche tempo e che l’ha precipitata al 281esimo posto della classifica mondiale WTA, la tennista il 2 novembre scorso ha deciso di sfogarsi su Weibo, il principale social network cinese con una descrizione cruda e violenta di quello che sembra una vera e propria violenza sessuale.
La denuncia di uno stupro
“Mi hai trascinato a casa tua e mi hai costretto a fare sesso con te e ora sono un cadavere che cammina…” scriveva Peng in un post che è rimasto on line per alcune ore prima di essere rimosso. Perché la persona di cui parla la donna è niente meno che Zhang Gaoli, l’ex vicepresidente del consiglio cinese. Un uomo sposato che per anni avrebbe corteggiato con grande insistenza la tennista intrappolandola in una relazione clandestina e malsana durata tre anni.
In diverse occasioni Peng Shuai avrebbe cercato di interrompere la relazione: senza riuscirci. Secondo alcune testimonianze che sono state avvallate anche da diverse agenzie di stampa internazionali, che hanno ascoltato i familiari e gli amici della donna, la relazione tra Peng e l’uomo politico andrebbe avanti tra tira e molla da almeno dieci anni.
Scomparsa…
Dal giorno della denuncia non si hanno più notizie della tennista. Al punto che la WTA, con un comunicato molto duro sul proprio sito ufficiale, ha chiesto notizie circa le condizioni di salute della giocatrice portando il presidente della potentissima organizzazione sportiva a prendere una posizione molto dura: “Ci occupiamo di donne e i nostri principi fondamentali sono equità, pari opportunità e rispetto. Le donne si ascoltano, non si censurano”.
Il riferimento al fatto che la tennista sarebbe stata messa a tacere dal potentissimo partito di governo cinese è anche troppo chiaro.
La replica da parte della federazione cinese di tennis, organizzazione di governo anche questa, è di poche ore fa: “Peng Shuai sta bene, non è sotto alcuna minaccia fisica o emotiva e sta recuperando da un infortunio”. In un’altra nota si dice che la donna avrebbe avuto un forte esaurimento nervoso e sarebbe ricoverata.
Per la tennista cinese si sta muovendo tutta la comunità di appassionati e di giocatrici: il trend #whereispeng è in tendenza su Twitter e su tutti i social e ha raccolto l’adesione di tutte le giocatrici professionistiche del circuito. In attesa che si faccia chiarezza su un caso che ha assunto i contorni del giallo.
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.