Dalla nascita della passione per il calcio alla stagione in corso, Sofia Colombo si racconta in esclusiva ai nostri microfoni. L’intervista alla centrocampista della Lazio Femminile.
Sofia Colombo è senz’altro una delle giocatrici che più si sta distinguendo in questa Serie B Femminile: centrocampista dai piedi educati, con la sua Lazio Women ha cominciato alla grande un campionato che in questo momento vede le biancocelesti prime, risultando una delle giocatrici più impiegate della squadra.
Per conoscerla un po’ meglio, la redazione sportiva di DonneSulWeb ha quindi deciso di raggiungerla e di scambiare con le quattro chiacchiere. Ecco dunque la nostra intervista esclusiva alla calciatrice biancoceleste.
Sofia Colombo e il calcio: come nasce questa passione?
«Nasce fin da piccolissima. In una gelateria vidi un cartello su cui era disegnato un pallone e dissi a mio padre: “Palla, palla!”. Da quel momento, non ho più smesso di giocare».
Ci presenti un po’ che tipo di giocatrice sei?
«Sono una centrocampista che lavora molto sulla tecnica e a cui piace molto attaccare e tirare in porta, ma adesso sto cercando di migliorare anche in fase difensiva curando il recupero palla e le marcature. Quello che mi piace di più però è avere libertà in mezzo al campo e qui alla Lazio il mister me ne concede molta, quindi mi trovo davvero bene».
Dopo due stagioni non semplici a Verona e a Napoli, quest’anno sembra che tu abbia trovato la tua dimensione…
«Sì, quella di Verona è stata più complicata, mentre a Napoli è andata un po’ meglio, ma sono comunque entrambe state annate abbastanza difficili per me. Ora invece mi sento nella mia dimensione e sento chiaramente la fiducia del mister e delle mie compagne di squadra».
Il vostro avvio di stagione è stato a dir poco travolgente. L’obiettivo è vincere il campionato?
«L’obiettivo è chiaro, ma non bisogna sbilanciarsi. Dobbiamo pensare di partita in partita, l’obiettivo è sempre vincere la gara successiva, è così che si va avanti. Piedi per terra e concentrazione sul momento presente».
Il professionismo in Serie A sembra aver portato un innalzamento del livello anche nelle categorie inferiori…
«Sì, tante giocatrici dalla Serie A sono andate in Serie B e questo ovviamente ha alzato il livello della competizione. Chi arriva in cadetteria lo fa per trovare spazio e dimostrare di essere all’altezza della Serie A».
Chiudiamo con i tuoi obiettivi a lungo e medio termine. Tra questi, magari, c’è anche la Nazionale maggiore?
«Sì, la Nazionale è sicuramente un obiettivo, anche perché è il massimo a cui qualsiasi calciatrice possa ambire, ma prima devo pensare a lavorare bene con la Lazio. Ora penso ad aiutare le mie compagne a vincere le partite. Per quanto riguarda obiettivi a lungo termine, non li dico, se no si perde un po’ di magia…».
Veronese, classe ’92, laureato in Editoria e Giornalismo presso l’Università degli Studi di Verona e iscritto all’Albo dei Giornalisti dal 2019. Da sempre appassionato di calcio, ho iniziato a scrivere per il quotidiano L’Arena per poi proseguire online. Seguo questo magnifico sport in tutte le sue sfaccettature, si tratti di maschile o femminile, prime squadre o giovanili, grandi squadre o piccole realtà locali.