L’attaccante della Fiorentina Daniela Sabatino, che va a caccia della diciassettesima stagione in doppia cifra, si racconta a Donne sul Web. Intervista
Daniela Sabatino attaccante della Fiorentina Women’s è una delle giocatrici più forti della nostra Serie A ed è anche una delle più esperte.
Classe 1985, è un’autentica bomber di razza con all’attivo quasi 300 gol in Serie A – con Reggiana, Brescia, Milan, Sassuolo, Fiorentina – e 32 con la Nazionale. Ma ha ancora l’entusiasmo di una ragazzina e ha ancora voglia di stupire.
A Donnesulweb si racconta a 360 gradi, spaziando dalla stagione appena iniziata, alla crescita del movimento del calcio femminile, ma anche su ricordi e obiettivi futuri.
Sabatino, lei è una delle calciatrici più esperte fra coloro che militano in Serie A. Come è cambiato il calcio femminile dal 2000, anno del suo debutto in Serie A, ad oggi?
“È cambiato tantissimo, sono cambiate le strutture, l’intensità di gioco. Sta cambiando la mentalità di tutto il movimento, intorno alle squadre ci sono sempre più professionisti e l’interesse di media e sponsor sta crescendo. Tutto questo ovviamente grazie alle società professionistiche che hanno spinto su questo miglioramento”.
Il 1 luglio ha postato sui social “Professione?! Calciatrice”. Quanto la rende orgogliosa questo traguardo?
“Essere una professionista, giocare in Nazionale e nei migliori club d’Italia è sempre stato il mio sogno da quando ero piccolina. Sono felice di essere ancora in attività , mi sarebbe piaciuto che fosse accaduto prima così da poter godere ancora di più di questo status e di questi benefici che non sono prettamente economici”.
Ora come si dovrà tenere vivo l’interesse del movimento?
“Secondo me a trainare il movimento devono essere le società professionistiche che per prime hanno creduto in noi. Sono loro che ci hanno aiuto a crescere e a raggiungere lo status attuale. Questo a livello di club e di Serie A, se poi dovessimo raggiungere il mondiale con la Nazionale, allora ci sarebbe un’altra vetrina molto importante per la crescita del movimento come successo nel 2019”.
Passiamo al campionato. Dopo la scorsa stagione un po’ sottotono, cosa dobbiamo aspettarci dalla Fiorentina in questa stagione?
“Sicuramente siamo consapevoli che la scorsa stagione non è andata bene, una società come la Fiorentina non può lottare per retrocedere. Ciò che stiamo facendo è metterci tutti in discussione e dare il massimo delle nostre capacità , i risultati sicuramente arriveranno, dobbiamo pensare partita dopo partita. Ovviamente i playoff sono l’obiettivo minimo che ci siamo poste”.
Intanto la Fiorentina ha ottenuto un importante successo in casa del Milan. Come dobbiamo interpretare questa vittoria?
“Semplice: come l’inizio di una nuova stagione e di una nuova mentalità . Come ho detto dobbiamo dare il 100%, abbiamo avuto innesti importanti e ci stiamo conoscendo. Anche parte dello staff è nuovo, la vittoria è frutto di tutti questi cambiamenti. Abbiamo dimostrato sul campo che possiamo competere, questa vittoria deve essere uno stimolo in più per noi stesse, dobbiamo capire che se interpretiamo le partite in un certo modo questo è il risultato”.
Quali sono i suoi obiettivi stagionali?
“Cercare di aiutare la Fiorentina a vincere qualcosa perchè ancora non ci siamo riusciti dal mio arrivo. Nonostante l’anno scorso abbia vinto il titolo di capocannoniera, i miei gol non sono serviti a vincere qualcosa, per cui sicuramente questo è l’obiettivo primario”.
Sono 16 stagioni consecutive in cui a fine campionato raggiunge la doppia cifra di gol in Serie A. Ci punterà anche quest’anno?
“Ovviamente vado a caccia della doppia cifra anche quest’anno, avremo più partite con questo nuovo format e mi auguro di riuscirci”.
Firenze è una delle piazze storiche del calcio femminile. Che aria si respira?
“Siamo contente che la società , Rocco Commisso e Joe Barone ci dimostrino sempre attaccamento. I tifosi sono molto appassionati, questa è comunque la società storica che ha vinto tutto in Italia in questi 7 anni e vuole lottare al meglio in Italia e in Europa. Sono anni che c’è un’atmosfera professionistica in tutti i livelli, non sono sul campo”.
Come dicevamo in apertura, lei è fra le più esperte. Che consiglio si sente di dare alle ragazze di oggi che muovono i primi passi in questo mondo?
“Sono invidiosa perché loro sono fortunate, hanno l’opportunità di giocare a calcio – che è la cosa piò bella del mondo – e possono farne la propria professione. Il mio consiglio è di divertirsi e di lavorare seriamente perché solo così si possono raggiungere obiettivi personali e di club importanti. È fondamentale però che questo non sia un traguardo, ma un punto di partenza: noi abbiamo tracciato la strada e abbiamo raggiunto il professionismo, loro adesso devono lavorare per far aumentare la visibilità del movimento, lottare per i diritti e portare il calcio femmine al prossimo step”.
Nella sua lunga carriera ha avuto l’occasione di alzare scudetti e coppe. Sente che le manca ancora qualcosa?
“C’è sempre qualcosa in più da raggiungere, poi io sono molto ambiziosa e voglio sempre vincere. Chiaramente mi sarebbe piaciuto giocare una finale di Champions League o del Mondiale. Un unico pensiero è sul mio passato: ho sempre scelto l’Italia e grandi club del nostro paese, guardandomi indietro mi sarebbe piaciuto anche confrontarmi in un campionato estero”.
Quale è stato il momento più bello della sua carriera?
“La vittoria del primo scudetto con il Brescia nel 2013/14. È il più bello perché è il primo scudetto della mia carriera e credo di avere raggiunto una condizione incredibile in quella stagione”.
Una volta appesi gli scarpini al chiodo, resterà nel mondo del calcio o si dedicherà ad altre attività ?
“È un pensiero che adesso non sto avendo e che spero arrivi il più tardi possibile. Adesso non mi vedo lontano dal ruolo della calciatrice ma sono consapevole che prima o poi dovrò farlo. Vorrò sicuramente restare nel mondo del calcio ma non so ancora in quale veste”.
Bergamasco, classe 1984, iscritto all’Albo dei Pubblicisti dal 2018, ma sul campo dal 2003. Ha lavorato per Il Nuovo Giornale di Bergamo. Dal 2018 collaboratore di Tuttosport.