A distanza di poche settimane dalla loro storica vittoria di un oro olimpico a Tokyo, Federica Cesarini e Valentina Rodini si sfogano di fronte al disinteresse di sponsor e media
Purtroppo quello che Francesca Cesarini e Valentina Rodini esprimono con un post molto duro e amaro sui propri social è qualcosa che chi scrive conosce da tempo, e con cui si confronta inutilmente da anni. Non tutto l’oro vale quello che pesa. Ci sono medaglie che valgono di meno e purtroppo altre che non valgono nulla, o comunque infinitamente meno rispetto a gente che magari perde, ma che ha la faccia e gli amici giusti.
Cesarini-Rodini, l’oro che non conta
In questo paese del calcio imporsi a livello sportivo è difficilissimo. Se non ci fossero le squadre sportive dei corpi militari, che garantiscono la sopravvivenza ad atleti che diversamente non avrebbero nemmeno uno stipendio o una qualche prospettiva di carriera anche al di fuori dello sport, oggi tante vittorie non ci sarebbero. Avremmo decine di atleti di belle speranze ma senza un futuro.
Valentina e Federica hanno vinto il primo oro olimpico di un equipaggio di canottaggio femminile. Un evento storico. Salutato con discreta soddisfazione tra copertine e immagini. Anche se non le conosceva quasi nessuno. E qualcuno ha confuso il canottaggio con la canoa, perché fino a Tokyo 2020 di immagini di repertorio di canottaggio femminile nemmeno ce n’erano.
Passate le 48 ore di attualità il loro oro ha perso valore. A margine dei 180mila euro di ‘premio’ che il Coni pagherà a tutti gli atleti che hanno vinto un oro alle Olimpiadi resta il peso di dover proseguire una carriera agonistica tra mille difficoltà e incertezze. Con ambizioni e aspettative ancora più grandi: e senza una copertura.
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“Non avete visibilità”
Federica spiega perché è così arrabbiata: “Quando mi hanno offerto un voucher con dei buoni sconto invece che un compenso dicendomi che il mio oro, in fondo, non valeva poi molta visibilità, sono esplosa”. E improvvisamente la coppia Caserini-Rodini fa di nuovo notizia. Perché ovviamente se in Italia non fai polemica o non vai al Grande Fratello Vip uno sportivo di qualche disciplina agonistica ‘altra’ corre il rischio di passare del tutto inosservato.
Uno sportivo viene pesato dal numero di follower che ha sui social, dagli scatti che pubblica (soprattutto se è una donna), dall’interesse che genera. Un video su TikTok vale più di una vittoria al Mondiale. E in Italia il gossip e il trash pesano enormemente più dello sport. Per cui, due atlete che hanno vinto un oro olimpico, e che più di questo non possono vincere, rischiano di passare sotto silenzio o del tutto inosservate, mentre le questioni private tra il Ct della Juve Allegri e l’attrice Ambra Angiolini riempiono pagine di quotidiani e testate sportive.
Triste. In attesa che anche questa polemica vada in archivio e che Federica e Valentina si rendano conto di vivere in un paese dove ci sono sport di Serie A, di Serie B e anche di Serie C. E che l’unica cosa che conta è vincere, per se stessi. E per quei pochi per i quali la tua vita di sport e di sacrifici abbia un senso. D’altronde gli sport ‘minori’ non hanno diritto di residenza in un paese di minus habens dove un qualsiasi reality show fa più ascolto di una finale olimpica.
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.