L’Italia chiude le Olimpiadi di Tokyo con un bilancio da record: decimo posto assoluto nel medagliere con dieci medaglie d’oro, dieci d’agento e venti di bronzo
Decimo posto assoluto, quaranta medaglie, dieci medaglie d’oro: il bilancio migliore di sempre per la squadra azzurra che alle Olimpiadi di Tokyo è andata al di là di qualsiasi previsione con un risultato assolutamente straordinario. Resta l’amaro in bocca per alcune medaglie mancate in specialità che hanno sempre visto gli Azzurri dominare la scena olimpica, nel nuoto come nella scherma o nel volley. Ma un bilancio del genere va davvero al di là do qualsiasi previsione.
L’Italia è decima alle spalle di Stati Uniti (39 medaglie d’oro), Cina (38), i padroni di casa del Giappone (27), Gran Bretagna (22), Russia (20), Australia (17) oltre a Olanda, Francia e Germania che hanno dieci medaglie d’oro come noi ma un saldo migliore sui secondi posti.
Vito Dell’Aquila – Taekwondo, categoria -58 Kg
La prima medaglia d’oro in assoluto vinta dal pugliese Dell’Aquila nel taekwondo che aveva già riservato diverse soddisfazioni alla squadra azzurra. Vittoria netta in finale contro il tunisino Jendoubi, nella categoria maschile -58 kg.
Rodini-Cesarini – canottaggio, doppio pesi leggeri femminile
Straordinaria impresa di Valentina Rodini e Federica Cesarini che in semifinale battono il record mondiale e in finale dominano un campo non facile, increspato dal vento, con una clamorosa rimonta che le vede risalire dal quarto posto alla medaglia d’oro davanti a Francia e Olanda.
Gianmarco Tamberi – atletica, leggera salto in alto maschile
In una giornata storica per lo sport italiano Gianmarco Tamberi conquista la prima medaglia d’oro della storia italiana nel salto in alto vincendo ex aequo a 2.37 la misura saltata con Mutaz Essa Barshim, atleta del Qatar che sale con lui sul gradino più alto del podio.
Marcell Jacobs – atletica, 100 metri maschile
Contro tutti i pronostici Marcell Jacobs conquista l’oro nella finale dei 100 metri dopo tre edizioni dominate da Usain Bolt. Il primo italiano non solo a vincere, ma anche ad arrivare in una finale delle Olimpiadi. Nuovo record italiano ed europeo (9”80) per l’atleta di origini americane che non sa parlare l’inglese e vive da sempre sul Lago di Garda.
Tita-Caterina – vela, multiscafo Nacra
La quinta medaglia d’oro arriva dalla vela al termine di una gara assolutamente dominata dall’inizio alla fine che vede l’equipaggio italiano di Ruggero Tita e Caterina Banti vincere ben quattro regate prima della medal race all’inizio della quale erano già certi quanto meno della medaglia d’argento.
Lamon, Milan, Consonni Ganna – ciclismo su pista, inseguimento a squadre
Francesco Lamon, Jonathan Milan, Simone Consonni e Filippo Ganna concludono una gara difficilissima, nella quale tutto deve essere perfetto e pochi millesimi possono costare una rovinosa caduta o la vittoria. Record mondiale e vittoria storica contro la Danimarca grazie a una rimonta devastante negli ultimi tre giri di Ganna, ultimo frazionista.
Massimo Stano – atletica, marcia 20 km maschile
Clamorosa e forse inattesa vittoria di Massimo Stano che trova la sua giornata perfetta in un clima umido, caldo e pesante. Tutti i migliori vanno in difficoltà. Lui prende l’iniziativa e alzando il ritmo progressivamente va a vincere la settima medaglia di questa spedizione olimpica di Tokyo.
Antonella Palmisano – atletica, marcia 20 km femminile
La marcia concede il bis con la strepitosa prestazione di Antonella Palmisano che stravolge con il suo ritmo forsennato e la sua marcia perfetta (non una sola sanzione) tutte le sue avversarie più forti. Il modo migliore per festeggiare il suo 30esimo compleanno.
Luigi Busà – karate, -75 Kg maschile
Nella finale più attesa, contro l’amico ed eterno rivale Rafael Aghayev (Azerbaijan), il siciliano Luigi Busà conquista una medaglia sofferta e difficilissima. Basta un solo punto messo a segno dall’azzurro, bravo poi a resistere e difendersi fino al termine del combattimento.
Patta, Desalu, Jacobs, Tortu – atletica, staffetta 4×100 maschile
Se l’oro di Jacobs arriva imprevisto su quello della staffetta maschile azzurra non avrebbe scommesso nessuno. Due giovanissimi come Desalu e Patta, oltre a Jacobs e a Tortu, ultimo frazionista, portano a casa la medaglia d’oro più impressionante. Sia per il livello tecnico che per quello collettivo della squadra azzurra. É il decimo oro, la quinta dall’atletica leggera che non ne aveva mai vinto così tante alle Olimpiadi.
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Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.