Da Bonmatí alla Serie B: ecco perché il calcio donne conquista gli sponsor. I numeri di un fenomeno non solo sportivo.
Il calcio femminile è in crescita esponenziale: a livello globale ottiene sempre più visibilità e attira l’interesse di sponsor importanti. Questo fenomeno non si limita solo al campo da gioco, ma si riflette anche nelle collaborazioni commerciali.
Ne è un esempio Aitana Bonmati, giocatrice del Barcellona femminile e 2 volte pallone d’oro, diventata la nuova ambasciatrice globale del trattamento per capelli di Revlon, l’azienda di bellezza statunitense conosciuta a livello internazionale.
La centrocampista spagnola è stata scelta come testimonial perché il suo spirito instancabile e il suo talento, dentro e fuori dal campo, ispirano donne e ragazze ovunque.
Non solo, la calciatrice della nazionale spagnola è anche diventata ambasciatrice della compagnia aerea Vueling Airlines. Con questa partnership Bonmatì è presente negli aerei personalizzati che volano in tutto il mondo, con l’immagine della squadra catalana.
Perché il calcio donne attirerà sempre più sponsor?
Le partnership come quelle di Bonmatí sono solo l’inizio di un fenomeno che sta prendendo piede nel mondo. Ma perché il calcio donne sta diventando un settore così attraente per gli sponsor? Principalmente per 3 ragioni:
1- crescita della visibilità e del pubblico, se un tempo le partite di calcio femminile venivano trasmesse sporadicamente, oggi i grandi eventi sono visibili in prima serata in tv. Dalle competizioni come i Mondiali, gli Europei e le Olimpiadi, fino ai campionati e alle coppe nazionali. Il motivo è semplice: gli ascolti sono in aumento, specie in nazioni come Inghilterra, Spagna, Germania e Francia.
2- Per le nuove generazioni, sempre più attente ai temi di inclusività e pari opportunità. Il calcio femminile, con le sue protagoniste forti e determinati, si sta affermando come una piattaforma ideale per gli sponsor che vogliono rivolgersi a un pubblico giovane, ma anche più socialmente consapevole.
3- I brand cercano testimonial con valori positivi, e spesso le calciatrici li esprimono in pieno, perché si sono affermate tramite lavoro e sacrificio quotidiano.
E in Italia? I numeri del calcio femminile
Se all’estero il calcio donne ha numeri impressionanti, in Italia c’è ancora molta strada da fare. Ma le cose stanno cambiando anche nel nostro paese, lo testimoniano i dati di Google sulle squadre italiane. Fino a pochi mesi avevano poche ricerche, mentre ora ad esempio le partite della nazionale italiana femminile registrano un incremento di interesse di +4.600% come potete vedere dallo screen qui allegato sul trend di ricerche degli ultimi 12 mesi.
Stesso discorso vale per le partite di Serie A trasmesse in diretta Tv. Per esempio Roma-Inter che ha registrato ottimi ascolti in prima serata su Raisport oppure gli highlights del match su Youtube, che contano oltre 50.000 visualizzazioni in totale fra Rai, Dazn, Inter e Figc. Oppure lo scontro al vertice Juve women vs Roma giocato lo scorso ottobre allo Stadium di Torino davanti a 33.000 spettatori. A riprova che i tifosi non si limitano a guardare le partite in tv o in streaming, ma vanno anche allo stadio quando c’è un grande evento.
E anche le categorie più piccole come la Serie B femminile attraggono sempre più persone. Non a caso il famoso marchio di moda Elisabetta Franchi è diventato main partner del Bologna calcio, squadra che attualmente milita nel campionato cadetto.
In sintesi, il calcio femminile è un settore che ha tutte le carte in regola per attirare sempre più sponsor. Con figure come Bonmatí, Putellas e altre, a fare da ambasciatrici. E solo questione di tempo prima che il fenomeno raggiunga nuove vette di popolarità, anche in Italia. Magari non al livello del calcio maschile, ma ci stiamo avvicinando, come testimoniano i numeri.
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