Stop ai fondi per lo sport femminile nella manovra 2025. Perché è una brutta notizia e cosa cambia adesso.
Il governo Meloni ha deciso di tagliare il finanziamento per il professionismo nello sport donne. Il fondo istituito nel 2020 attraverso il decreto Nannicini, a cui la FIGC aveva aderito per la nascita del professionismo nella Serie A femminile, aveva una durata triennale. Quindi serviva un rinnovo nella finanziaria 2025, che non ci sarà visto che l’emendamento per l’estensione dei fondi è stato bocciato dalla maggioranza che sostiene l’esecutivo.
Fondo sport femminile: a cosa serve
Questo fondo è importante nello sport italiano per:
– garantire tutele assicurative e assistenziali delle atlete
– reclutare e formare le giovani atlete
– facilitare qualifica e formazione di allenatori e tecnici
– riorganizzare e ammodernare le strutture sportive
– coprire almeno in parte i costi per gli spostamenti delle atlete, per raggiungere i luoghi in cui si svolgono le manifestazioni sportive
– promozione dello sport femminile.
Negli ultimi anni è stato sostenuto con 11 milioni di euro, mentre nel 2025 l’aiuto statale sarà pari a zero.
Taglio fondo sport donne che succede ora?
Se a parole le istituzioni affermano pieno appoggio alla crescita del calcio femminile italiano, nei fatti invece un sostegno economico statale attualmente non c’è. Più in generale lo sport nazionale rischia di restare indietro rispetto al resto d’Europa per l’assenza non solo di soldi, ma anche di progetti credibili.
Nel 2025 lo sport donne dovrà quindi camminare solo sulle proprie gambe, senza sussidi per il pagamento dei costi, spesso insostenibili per alcune società . Il rischio è che molte potrebbero non farcela, come già successo al Pomigliano o altre realtà del calcio donne. O peggio ancora che molte persone scoraggiate da questa situazione si allontanino definitivamente dall’attività sportiva professionistica.
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