Inghilterra vs Nigeria promuove ai quarti di finale le Leonesse ma dopo una partita non bella e giocata in modo poco incisivo
Dopo due vittorie di misura e un rotondo successo sulla Cina, l’Inghilterra conosce anche il pareggio, imposto da una Nigeria non particolarmente spettacolare ma molto quadrata e che costringe a una sfida equilibrata e sofferta le campionesse d’Europa.
Non bene l’Inghilterra, con qualche momento di nervosismo, troppi errori e una difficoltà di fondo: quella di attaccare e segnare. Un problema non da poco per una squadra sulla carta nettamente superiore.
Inghilterra vs Nigeria 0-0
Grandissima sofferenza da parte dell’Inghilterra che non ha fatto molta fatica a imporsi nel corso della partita contro una squadra che pur evidenziando parecchie difficoltà sotto l’aspetto dell’impostazione del gioco non ha mai davvero voluto andare a insidiare all’Inghilterra il ruolo di predominio in fase di possesso palla.
Un po’ come dire… ‘siete le favorite, mostrate quello che sapete fare’. E l’Inghilterra ha fatto poco, evidenziando le stesse difficoltà viste nel corso delle prime due uscite, con vittorie di misura e non molto convincenti. Nigeria fisica, sempre molto concentrata sulle doti di contropiedista di Oshoala, inserita sorprendentemente solo nel secondo tempo al posto di Onumonu, schierata dall’inizio.
Inghilterra vs Nigeria, supplementari e rigori
Nonostante un controllo del gioco evidente fin dall’inizio, l’Inghilterra ha faticato molto a trovare spazio nella difesa nigeriana, fin qui imbattuta. Le Super Falcons sono cresciute in termini di aspettative e fiducia arrivando anche a creare alcune occasioni quando il colpo di testa di Michelle Alozie è stato respinto sulla linea da Alessia Russo, prima di una clamorosa traversa di Ashleigh Plumptre.
Non pochi rimpianti insomma, anche perché l’Inghilterra ha impiegato davvero molto tempo a proporre qualcosa di interessante chiamando a un paio di interventi significativi il portiere della Nigeria Chiamaka Nnadozi. Alle Lionesses viene prima assegnato e poi negato un calcio di rigore dopo una consultazione del VAR.
Leonesse che non brillano nemmeno nel secondo periodo con un altro colpo di testa estremamente pericoloso di Uchenna Kanu che supera Mary Earps ma scheggia la traversa.
Assurda nel finale l’espulsione di Laureen James, certo molto meno brillante rispetto alla bella partita contro la Cina. Un calcio volontario sulla schiena di un’avversaria a terra che le vale un cartellino rosso pesantissimo, ma meritato che lascia la sua squadra in dieci e con ancora meno risorse offensive e idee.
I supplementari vedono in campo due squadre molto più attente a non farsi del male da sole, con errori decisivi. In particolare la Nigeria che attacca pur cercando di rischiare il minimo indispensabile, senza mai scoprirsi ma sciupando una preziosa superiorità numerica. Due sole occasioni, una per parte, importanti: ma palla finisce sul fondo in entrambi i casi. E tutto finisce ai calci di rigore.
Erroracci di Stanway e Oparanozie in avvio. Alozie conferma con un rigoraccio centrale ma alto che il pallone sembra pesare di più per le nigeriane che per le inglesi… Imparabile la trasformazione di Daly, pessimo ma fortunosa il penalty di Ajibade, che in qualche modo passa. Greenwood lascia il peso del rigore decisivo sul piede di Ucheibe, di gran lunga la migliore tra le nigeriane. E Kelly, entrata allo scadere dei 90’ al posto di Russo spara in rete il tiro decisivo. Finisce 4-2, passa l’Inghilterra che non convince per nulla.
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.