Nel corso di una lunga intervista all’ANSA, Carolina Morace analizza il momento del calcio femminile italiano. Il punto di vista della Morace sulla situazione donne e calcio.
Carolina Morace, bandiera storica del calcio femminile italiano, allenatrice, donna che ha abbattuto diversi stereotipi arrivando a guidare una squadra maschile e imponendosi all’attenzione del pubblico anche come opinionista, è una personalità di spicco del nostro calcio.
Carolina Morace: “Poche allenatrici in serie A”
É proprio lei a dichiararsi soddisfatta del momento del calcio femminile italiano che sta crescendo e sviluppandosi in modo importante. Ma con alcuni elementi ancora insufficienti in un’ottica internazionale rispetto ai paesi che in questo momento guidano l’evoluzione del calcio donne: “In Italia cresciamo ma facciamo più fatica rispetto agli altri paesi europei come Inghilterra Germania o Francia. Il problema è che qui da noi ci sono poche allenatrici. Quest’anno in Serie A ci sono tre sole allenatrici. Ma dall’anno scorso quattro squadre hanno mandato via quattro allenatrici nonostante ognuna di esse avesse vinto qualcosa”.
Morace si riferisce a se stessa, che aveva vinto il campionato di Serie B con la Lazio. A Rita Guarino, reduce dallo scudetto con la Juventus e a Elisabetta Bavagnoli, sostituita quest’anno dopo avere vinto la Coppa Italia: “Molto purtroppo dipende dal tipo di relazioni personali che si creano tra chi dirige e il tecnico – spiega Morace – io credo che finché il calcio femminile in Italia non viene gestito dalle donne, continueremo a fare molta fatica”.
Crescono i tifosi del calcio donne
Il calcio femminile comincia a raccogliere molto pubblico. La sfida adesso è creare una cultura del tifo ed evitare che le squadre ereditino lo stesso pessimo comportamento di alcune tifoserie maschili: “Gli ignoranti ci sono dappertutto – sottolinea Carolina Morace – spesso ci sono liti, discussioni sterili. Ho assistito ai fischi nei confronti di Girelli, rea di giocare nella squadra ‘sbagliata’ rispetto alla tifoseria che assisteva all’incontro. In ambito femminile ci sono maggiore tolleranza ed educazione. Spero che sia così non solo perché c’è meno pubblico. La speranza è che al calcio donne si avvicinino le famiglie, i giovani, quei genitori che vogliono avvicinare i figli ai valori di uno sport di squadra”.
Il coming out della Morace
Carolina Morace parla anche di sessualità. L’ex allenatrice della Lazio tempo fa ha rivelato di essere da tempo legata e sposata a una donna: “Il problema non è il calcio, anche se spesso lo sport viene considerato come un modello, qualcosa cui fare riferimento. La realtà delle cose è che in qualsiasi ambiente la sessualità è un taboo. Lo è nello sport, nella politica, nel mondo della televisione o dello spettacolo. Viviamo in una società in cui tante categorie di persone sono costrette a nascondersi, non soltanto i calciatori. Finché anche in Italia non ci libereremo di queste convenzioni perché dobbiamo per forza giudicare qualcuno, continueremo ad avere problemi di tolleranza, di diversità e di inclusione. Ma non è che il calcio in rosa sia più libero o aperto di quello maschile. Nel nostro paese c’è molta omertà rispetto all’omosessualità in seno assolutamente generale”.
- VEDI ANCHE:
- CALENDARIO SERIE A FEMMINILE
- CALENDARIO SERIE B FEMMINILE
- SERIE C FEMMINILE 2021-22 CALENDARIO E CLASSIFICA
- CALCIO FEMMINILE IL GOSSIP NELLO SPORT NON PAGA INTERVISTA
- AFGHANISTAN LE TRE CALCIATRICI ADOTTATE DAL CALCIO FEMMINILE ITALIANO
© Copyright Donne sul Web 29 -11- 2021
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.