Riforma pensioni 2021 2022. Quota 100, quota 41 e uscita a 62 anni, proposte sindacati e ultime notizie oggi sulla pensione anticipata.
Riforma pensioni news. Entro fino 2021 il governo dovrà intervenire sul sistema previdenziale italiano, visto le scadenze degli scivoli attualmente previsti. Per questo i sindacati spingono per accelerare il dialogo e avanzano alcune proposte.
Intanto il Ministro del lavoro ha chiarito quali sono le intenzioni dell’esecutivo riguardo la riforma pensioni 2022, che al momento non sembra essere prioritaria. Facciamo allora il punto della situazione qui di seguito, dalle nuove ipotesi fino alle ultime sulla pensione anticipata, in base alle intenzioni del governo.
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Pensioni anticipate ultima ora, proposte sindacati
I tre maggiori sindacati italiani, vale a dire Cgil, Cisl e Uil, hanno scritto al ministro del lavoro Orlando per sollecitarlo a riaprire il confronto sulla riforma delle pensioni. Mancano infatti 9 mesi alla fine dell’anno e alla scadenza di quota 100 e degli altri scivoli pensionistici, per questo i segretari sindacali avanzano nuove proposte.
Fra queste spicca la richiesta di maggiore flessibilità in uscita, arrivando alla pensione anticipata con 62 anni di età e tenendo conto dei contributi effettivamente versati.
L’altra ipotesi riguarda quota 41 per tutti. Si tratta della misura che permetterebbe di uscire anticipatamente dal lavoro con 41 anni di contributi versarti, a prescindere dall’età anagrafica. Attualmente questa possibilità è riservata solo ai lavoratori precoci, ovvero a chi possiede almeno 12 mesi di contributi versati prima dei 19 anni e svolge mansioni gravose. L’idea dei sindacati sarebbe quella di estendere a tutte le categorie lavorative tale possibilità .
Dunque al momento sono due le principali idee avanzate dai rappresentati dei lavoratori, per sostituire quota 100, che verrà cancellata a fine 2021.
Riforma pensioni news dal governo
Il ministro Orlando, dal canto suo, ha dichiarato che attualmente le priorità del governo non sono le pensioni, ma l’occupazione e gli ammortizzatori sociali. Secondo il titolare del dicastero del lavoro al momento bisogna dare una risposta prima a chi rischia di perdere il posto e a chi lo sta cercando.
Per questo il ministro intende varare una riforma degli ammortizzatori sociali e confrontarsi con le regioni sulle politiche attive del lavoro. Solo successivamente si occuperà della riforma del sistema pensionistico. Al riguardo ha dichiarato: “stiamo approntando un’analisi per capire in che termini ha funzionato Quota 100 e che cosa ha prodotto“.
Insomma, per ora la riforma pensioni è in fase di stallo, nonostante le iniziative dei sindacati. Bisognerà risolvere i problemi causati dalla pandemia sul lavoro, prima di passare alla previdenza, su cui peseranno inevitabilmente anche le risorse a disposizione. Quindi non sarà facile attuare le proposte dei sindacati.
Queste in sintesi le novità sulla riforma pensionistica 21-22 e in relazione alle proposte di Cgil, Cisl e Uil sulla pensione anticipata. Una ripresa della discussione fra parti sociali e governo è auspicabile per sbloccare i lavori. Tuttavia per ora il ministro deve occuparsi di altri dossier, prioritari vista l’emergenza economica causata dal covid, a partire dagli ammortizzatori sociali.
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Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web