Un appuntamento con le visitatrici per spiegare cosa pensa Donne sul Web di ciò che ci gira intorno. Piccoli e grandi fatti, nel Paese e nel mondo, osservati dal nostro punto di vista.
Pari opportunità – E se avessimo sbagliato noi?
Già lo sapevamo, un bell’articolo apparso un po’ di giorni fa su Il Sole 24 Ore ce lo ha solo confermato. In Italia ai vertici della pubblica amministrazione le donne sono una minoranza. Lo sono anche in politica, quella stessa politica che si riempie la bocca di quote rosa e pari opportunità . Non siamo sorprese, semmai sempre più disilluse e arrabbiate, anche con noi stesse. Diciamolo francamente: abbiamo condotto battaglie di retroguardia
Sapevamo che occorreva un vero salto di qualità culturale per obbligare la politica e il potere a farci spazio. Eppure non abbiamo fatto altro che continuare a deresponsabilizzare gli uomini, legittimando la divisione dei ruoli. Abbiamo lottato per imporre i piani regolatori dei tempi di lavoro e di vita, per poter conciliare professione, cura dei figli e degli anziani, senza renderci conto che questo non faceva altro che continuare a ingabbiarci nel ruolo di ancelle, precludendoci piena parità . Le città cambiavano orari di apertura e chiusura di negozi, uffici, asili. Per permettere a noi di riuscire a fare la spesa, correre al lavoro, andare dal pediatra, prelevare i figli da scuola. Per consentire di fatto agli uomini di avere un’altra via di fuga dalla condivisione delle responsabilità , per potersi concentrare sul consolidamento del privilegio. Ammettiamolo: siamo cadute nella trappola. Non abbiamo efficacemente premiato o punito la politica in base all’effettivo impegno per il pieno riconoscimento dei diritti delle donne. E sovente, quando anche abbiamo raggiunto posizioni di vertice, ci siamo accontentate o peggio asservite: catapultate nell’era della trasformazione antropologica indotta dalle televisioni abbiamo permesso che il merito venisse soppiantato dall’apparire, trampolino di lancio verso un potere quasi sempre di facciata e ancora un volta funzionale a un’idea di società costruita su misura degli uomini. Nelle Regioni le donne tra i dirigenti della pubblica amministrazione sono appena il 21%. Tra gli amministratori il rapporto tra donne e uomini è di uno a cinque. Questo nonostante alcune amministrazioni regionali abbiano varato leggi per garantire un’adeguata presenza femminile nelle liste elettorali. Ma i segretari di partito sono uomini, i direttori di giornali sono uomini, salvo qualche sporadico caso. E ai vertici delle aziende ci sono soprattutto uomini. Sono passati decenni da quando il movimento femminista come una fiammata lambì l’Italia. A molte tra noi non piacquero allora le estremizzazioni, le dure contrapposizioni. Ma tanto gli dobbiamo. Come un carro armato distrusse un po’ di Medioevo culturale. Oggi sembra tutto così lontano. Vi dice nulla questo?
di Natascia e Giulia
12 ottobre 2010
Le DONNE che realmente possono cambiare le regole del gioco è inutile girarci intorno sono proprio quelle che arrvano a toccare il potere e che hanno la possibilità di dirottarlo, in un paese ancora lontano dalle pari opportunità ,almeno verso opportunità a sostegno delle DONNE!!!
Proprio stamattina rileggendo questo bell’articolo sullo spaccato della situazione impari che quotidianamente la donna vive, mi sono resa conto di quanto questa trappola giorno dopo giorno risucchi le nostre energie fino ad esaurirle. Per inciso ,intanto ,il servizio mensa della scuola materna di mia figlia, siamo alla metà di ottobre, ancora non inizia rosicchiandomi in quel vortice dell’organizzazione familiare, con un impegno in più!!
Sono arrabbiata è vero e mi sono sono detta “SI” siamo molto responsabili noi Donne di questa trappola che ci siamo costruite a pennello e sono ferita da me stessa e da quelle seppur poche donne che in questo paese arrivano ad occupare ruoli dirigenziali e cariche politiche che vengono subito colpite da una sindrome del rifiuto che deve far dimenticare tutto quello per cui sono arrivate ad occupare quel ruolo.
😀 il mio commento era troppo lungo l’ho dovuto dividere!!!!!!complimenti un articolo davvero interessante!!!!!!!