Come sta Salvini? La Lega perde punti nei sondaggi ma è sempre il partito con maggiore consenso. Però il leader leghista appare meno forte di un tempo, e “incomprensibile” (parole di Silvio Berlusconi). Qual è il suo futuro?
Da ministro e capitano d’Italia pronto a chiedere “pieni poteri”, nonché re dei social e della tv, onnipresente e sempre pronto a scattarsi selfie, a figura politica leggermente in ombra, che perde un ruolo importante nel governo e cala nei sondaggi. Questa al momento la parabola di Matteo Salvini. Ma è davvero così? E quale sarà il suo futuro? Prima di azzardare una risposta, diamo un’occhiata agli ultimi sondaggi.
Salvini, i sondaggi danno la Lega in calo
Precisiamo che di sondaggi in Italia ne vengono fatti in continuazione, per alcuni anche troppi, e ci sono dubbi su quanto realmente rappresentino il sentimento dell’elettorato, spesso sfuggente e imprevedibile (oltretutto, almeno nella diffusione sui giornali e le tv, raramente si tiene conto dell’astensione). Detto ciò, ecco gli ultimi numeri.
Un sondaggio recente (ottobre 2019) di Demos dà il Movimento 5 Stelle al 20,6%, il Partito Democratico al 19,1% (dunque in leggero calo dopo l’uscita di Renzi), la Lega al 30,2% in calo rispetto ai mesi precedenti (in estate era oltre il 35%).
Segue l’ascesa di Giorgia Meloni che ha portato Fratelli d’Italia all’8,6%, Forza Italia al 6,1%. Mentre Italia Viva di Renzi per ora è al 3,9%, dunque vicino alla famosa soglia del 4%. Leu e La Sinistra sono al 3,1% e al 2,4%.
La perdita di Salvini dopo la fine del primo governo Conte
Se ci concentriamo sul partito di Matteo Salvini vediamo dunque che ha perso oltre 4 punti dalle ultime elezioni e 2 punti solo nell’ultimo mese. Dunque è in calo, soprattutto dopo le strane mosse del leader della Lega – tuttora incomprese da buona parte dell’elettorato – che hanno portato alla nascita del Conte bis.
Da sottolineare il fatto che, non essendo più al governo e trovandosi all’opposizione – cioè in un ruolo a lui più congeniale – Salvini dovrebbe aumentare il consenso.
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Infatti chi non si trova al governo può attaccare l’esecutivo e promettere un futuro migliore, oltre a giocare il ruolo della “vittima” che è fuori dai palazzi del potere. Al momento però questa tattica non sembra stia funzionando, o non abbastanza.
La Lega resta il primo partito e ha sicuramente uno zoccolo duro di fedelissimi legati soprattutto a un tema, ovvero l’immigrazione, che Salvini continua a cavalcare senza sosta. Ma anche su quel tema è tallonato dall’apparente boom (sempre di sondaggi si tratta) di Giorgia Meloni, che potrebbe salire ancora.
Numeri a parte, anche sui suoi social Salvini non appare più come un leader indiscusso: si vedono sempre più spesso commenti negativi da parte di suoi elettori. Un fatto questo sicuramente positivo anche per la stessa Lega, dato che il dibattito interno è il sale della democrazia per i partiti. Anche per il partito di Salvini.
Qual è il futuro di Salvini?
Come avevamo già osservato in questo articolo, Salvini è un abile trasformista, un buon comunicatore, un politico che funziona molto bene in campagna elettorale, quando bisogna accumulare il consenso, ma meno quando è al governo o quando si tratta di “capitalizzare il consenso”, per usare un’espressione che nei mesi scorsi è girata molto.
In effetti, se facciamo un veloce ripasso, vediamo che è riuscito ad andare al governo con solo il 17%, per poi convincere tutti, in meno di un anno, di parlare a nome di “60 milioni di italiani”, cioè la totalità degli abitanti. Con un investimento enorme sui social network e sulle apparizioni televisive – che continuano tuttora – per circa un anno ha accentrato totalmente su di sè il dibattito politico-mediatico.
Ma, arrivato così in alto, è caduto.
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A quanto pare sono state profetiche le parole di Renzi che, in aula, alla fine dell’esperienza del primo governo Conte, si rivolse a Salvini ricordandogli che anche lui aveva ottenuto un 40% alle europee, ma che le cose, nella politica italiana, possono cambiare in fretta. E a volte in maniera irreversibile. Lo stesso Renzi ora si trova con un partito poco sotto al 4%…
“In Italia si perdona tutto, tranne la sconfitta”
Oggi, c’è poco da fare, Salvini appare più debole rispetto al passato. Ha dimostrato di non essere un politico all’altezza di governare, ma anche di non essere così abile nei giochi politici e nella comunicazione, dato che, di fatto, si è auto-eliminato dal governo con le sue stesse mani.
Oltretutto ha dato l’idea di lasciare il governo proprio quando era il momento di lavorare alla Finanziaria, il momento più importante ma anche più difficile per il governo. Molte persone hanno avuto la sensazione che quando “il gioco si è fatto duro”, Salvini ha preferito defilarsi e lasciare il lavoro sporco agli altri.
Con una serie di dichiarazioni contraddittorie e di mosse politiche misteriose, alla fine Salvini è rimasto fuori dal palazzo mentre i 5 Stelle e il Pd formavano un’alleanza con Conte di nuovo premier. Mentre i nuovi ministri giuravano, lui venivano indagato. C’è poco da fare: sul piano politico si è trattato di una sconfitta.
Come ha dichiarato Giuliano Ferrara in un’intervista: “Vedremo se Salvini avrà ancora successo, perché in Italia si perdona tutto, tranne la sconfitta”.
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Dalla sua il leader leghista ha di sicuro un consenso che sconfina nell’ammirazione totale di quelli che, più che elettori, sembrano dei fan. Fatto non insolito per un leader politico molto vicino alla figura del social influencer. Casi come quelli dei 49 milioni o del Russiagate, non intaccano minimamente la fiducia che i salviniani hanno nel loro leader.
Vedi anche: Perché Salvini ha voluto la crisi di governo? I motivi reali
Il limite grosso di Salvini forse è quello di aver puntato tutto su un unico tema: l’immigrazione. Dopo anni di propaganda esclusivamente su quel tema, la gente ha iniziato a stancarsi, anche perché i veri temi che toccano la mente e il cuore degli italiani sono quelli economici, concreti, che hanno a che fare con le nostre vite e le nostre tasche. Come tasse, pensioni, sanità , istruzione…
Non tutto può essere spiegato attraverso il fenomeno dell’immigrazione, peraltro molto ingigantito dalla propaganda dei partiti di destra. Per quanti anni il leader della Lega può andare avanti parlando di barconi?
E a questo proposito, come se non bastasse, è arrivata la concorrenza di Fratelli d’Italia che non a caso è in ascesa, con Giorgia Meloni quotidianamente pronta a battersi per un tortellino al pollo o qualsiasi altro attacco “alla nostra identità ”. Esattamente come Salvini.
Vedi anche: Curriculum Salvini: che lavoro faceva?
Dunque, cosa succederà ? La Lega vincerebbe le elezioni da sola?
Cosa succederà in futuro è impossibile dirlo. Di sicuro Salvini all’opposizione si trova in una posizione di vantaggio, ma è obbligato a cambiare strategia politica se non vuole arenarsi e subire la concorrenza di Giorgia Meloni.
Se l’attuale governo Conte bis dura a lungo, le elezioni saranno sempre più lontane, dunque il leader leghista avrà tutto il tempo di adattarsi alla nuova situazione e, come un pugile che ha perso un round, riprendersi.
Ma la Lega ce la farebbe da sola, come unico partito? Stando ai numeri dei sondaggi visti ora, la risposta è no. L’alleanza Pd/5S è tuttora vincente.
A livello europeo la Lega, come molti altri partiti cosiddetti “sovranisti” conta quasi zero, dunque dovrebbe contare soprattutto sulle alleanze interne allo Stivale. Ma Fratelli d’Italia, come abbiamo visto, rappresenta allo stesso tempo sia un alleato sia concorrenza interna, mentre con Forza Italia le distanze sembrano sempre più incolmabili.
A questo proposito può essere interessante ascoltare le parole di una vecchia volpe della politica come Silvio Berlusconi. Il vecchio leader, ormai sul viale del tramonto ma sempre attento osservatore, sulla fine del primo governo Conte ha detto che “la Lega ha dato l’impressione di volere giocare una partita solitaria e spregiudicata”. Per poi aggiungere: “A volte Salvini appare davvero incomprensibile”.
E se Salvini non lo capisce Berlusconi, di sicuro non possiamo farlo neanche noi.
Vedi anche: Stipendio Salvini, quanto guadagna il leader leghista?