Stranieri ius soli, cosa vuole fare l’Italia? Non sei italiano se nasci qui?

Stranieri: ius soli criterio di cittadinanza per tutti i nati in Italia? Cosa prevede la legge in discussione, spiegato passo passo

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Stranieri e ius soli: il dibattito si sta infuocando in Rete e quello della cittadinanza per gli stranieri è un tema caldissimo dell’estate italiana. Ma vediamo un po’ meglio le ultime news in merito, capiamo in modo semplice la proposta di legge e cosa prevede invece oggi il nostro ordinamento in materia.

Chi è cittadino italiano?

Attualmente la legislazione italiana in merito di cittadinanza risale agli anni Novanta. Il principio è molto semplice: si è italiani se si è figlii di cittadini italiani (almeno uno dei due genitori). In gergo giuridico si chiama “ius sanguinis”, cioè diritto in base al “sangue”. Non si è cittadini per residenza (ius soli): quindi se nascete qui, vivete per tutta la vita qui, ma non avete genitori italiani, resterete cittadino del paese di provenienza dei vostri genitori. E potrete chiedere la cittadinanza solo al compimento della maggiore età purché siate stati residenti in modo legale sul territorio italiano fino a quel periodo.

A molti pare un po’ paradossale che è considerato italiano un nipote o bisnipote di un italiano emigrato in Argentina o in Australia 100 anni fa, mentre non lo è chi è nato qui, ha fatto le scuole qui, magari parla solo italiano. Ad altri invece la concessione di cittadinanza per “residenza” sembra un rischio per l’accelerazione dei processi migratori.

Cosa prevede la proposta di legge sullo ius soli e lo ius culturae

La proposta di legge attualmente in discussione in Parlamento prevede una modifica del diritto di cittadinanza, passando da una cittadinanza di “sangue” (ius sanguinis) ad una cittadinanza di residenza “temperata” (ius soli temperato).



Cerchiamo di spiegare in modo semplice. Secondo il disegno di legge sarà italiano chi:

  • è nato sul territorio italiano purché sia figlio di due genitori che siano presenti con regolare permesso di soggiorno in Italia da almeno 5 anni;
  • nel caso di genitori extracomunitari; essi dovranno possedere un regolare permesso di soggiorno da più di 5 anni e in più avere un alloggio e un reddito che sia superiore all’ammontare dell’assegno sociale (448,07 euro al mese per 13 mensilità). Il candidato dovrà dimostrare un’adeguata conoscenza della lingua, comprovata dal positivo superamento di un apposito test di verifica.

Secondo il principio dello ius cuturae potrà richiedere la cittadinanza italiana anche chi:

  • ha meno di 18 anni, è giunto in Italia entro il compimento del 12esimo anno di età, ha frequentato in Italia un intero ciclo scolastico quinquennale;
  • è arrivato in Italia dopo i 12 anni, ha avuto la residenza in Italia per almeno sei anni e ha fatto da noi un intero ciclo di scuole.

Quanti sarebbero i possibili nuovi italiani con lo ius soli?

L’Istat quantifica in 1 milione i minorenni stranieri presenti sul territorio nazionale al 1 gennaio dell’anno scorso. Di essi con la nuova normativa potrebbero ottenere la cittadinanza circa in 650 mila. Potrebbero invece ottenere la cittadinanza per aver svolto almeno un ciclo scolastico (ius culturae) circa altri 160 mila ragazzi (in totale quindi circa 800 mila nuovi cittadini).

Ovviamente l’impatto della legge sarebbe corposo all’inizio, regolarizzando una buona parte di minori residenti, attualmente senza cittadinanza, ma a regime poi darebbe annualmente numeri molto inferiori (si stima sui 40-50 mila italiani in più all’anno dopo il primo anno).

Un sistema simile in Germania

Una legislazione di cittadinanza simile a quella proposta è vigente in Germania dove è tedesco chi nasce in Germania avendo almeno uno dei due genitori con permesso regolare (da 3 anni, a differenza dei previsti 5 nostri) che però vive in Germania da almeno 8 anni. La nostra attuale legislazione è invece simile a quella francese dove si diventa cittadini se figli di almeno un genitore già cittadino, per tutti gli altri si deve aspettare la maggiore età (e avere una residenza continuativa in Francia di almeno 5 anni).

In America si è cittadini semplicemente nascendo nel paese (anche se i genitori non sono regolarmente presenti sul territorio).

Cosa si dovrà fare per chiedere la cittadinanza con le nuove norme?

Se la nuova normativa passerà il vaglio delle Camere e diventerà operativa si dovrà presentare allo stato civile del comune di residenza la volontà di diventare cittadino italiano. Ovviamente dovrà avanzare la richiesta il genitore del minore e la pratica andrà avviata entro il 18esimo anno di età del figlio. Se il genitore non provvederà alla richiesta potrà farla direttamente il ragazzo, dopo il 18esimo anno, fino al compimento del 20esimo anno di età.

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