Massimo Ranieri, le canzoni piĆ¹ amate. Ecco brani e successi del cantante napoletano, che fanno parte della storia musicale italiana. Playlist.
Canzoni di Massimo Ranieri, il cantante considerato il primo dei neomelodici nella storia della musica italiana. Un grande complimento se si considera che la sua carriera ĆØ iniziata quando non aveva nemmeno 14 anni e dunque quasi sessantāanni fa. Ranieri, che questāanno compie 72 anni, si avvia a celebrare un percorso artistico davvero lunghissimo.
Una longevitĆ straordinaria che lo ha visto passare attraverso diverse fasi cimentandosi anche con cinema, teatro e musical in una versatilitĆ che lo rende davvero unico nel suo genere. Voce potentissima, inconfondibile, dagli acuti cristallini e dalla interpretazione classica, di grande stile, Massimo Ranieri ĆØ uno degli interpreti piĆ¹ apprezzati e famosi della scena musicale italiana. Questi i suoi nove brani piĆ¹ belli e famosi dal 1964, anno in cui registra la sua prima canzone, a oggi.
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Canzoni di Massimo Ranieri, classifica dei brani
9 – Rose Rosse
PerchĆ© questa canzone abbia successo occorrono la bellezza di due anni. Eppure ĆØ considerata una dei grandi classici della musica leggera italiana. Pubblicata una prima volta nel 1968 in pochissime copie. Anche perchĆ© Ranieri era reduce da una serie di spettacoli trionfali negli Stati Uniti ma in Italia era ancora poco conosciuto.
Il brano, scritto da Giancarlo Bigazzi ed Enrico Polito, viene ripubblicato una seconda volta l’anno successivo e poi finalmente portato al Cantagiro, la versione primordiale anni 60 del Festivalbar. Un trionfo.
Dal live allo stadio Olimpico di Roma il primo successo di Ranieri, “Rose Rosse”
8 – Se bruciasse la cittĆ
Non cāĆØ tempo da perdere. E dopo il primo successo, Bigazzi e Polito capiscono di avere a disposizione un autentico cavallo di razza cui bisogna semplicemente proporre canzoni che diventino una vera e propria sfida. āSe bruciasse la cittĆ ā offre a Ranieri la prima grande occasione di esprimere tutta l’intensitĆ nella sua estensione vocale. Un brano arrembante, aggressivo, forte di un’orchestrazione drammatica che il cantante esprime dimostrando tutta la sua grande potenza.
Lāarrangiamento ĆØ volutamente molto americano, Ranieri ā appena tornato dagli Stati Uniti dove si esibiva appena quindicenne con lo pseudonimo di Gianni Rock – gioca a concorrere con Bobby Solo e Little Tony. Ma il suo percorso artistico, in realtĆ , prenderĆ una piega completamente diversa
Una versione rock dal vivo, allo Stadio Olimpico di Roma
7 – La voce del silenzio
Un interprete di straordinarie qualitĆ e di grandissima personalitĆ come Massimo Ranieri non poteva che prestare la sua voce ad alcune delle piĆ¹ belle canzoni della storia della musica italiana. Una di queste, scritta da Elio Isola (un brano ispirato da un Preludio in Do Minore di Bach) con il testo di Mogol, ĆØ āLa voce del silenzioā.
Ranieri se ne innamora quando appena ragazzino inizia ad affacciarsi alla scena italiana: la versione originale lāaveva registrata Tony del Monaco. Ma il grande successo mondiale arriva niente meno che con Dionne Warwick per lāarrangiamento di Burt Bacharach. Per nulla spaventato dalla concorrenza di altre versioni, su tutte quella di Mina, Ranieri decide di realizzarne una interpretazione meravigliosa, forse persino piĆ¹ bella di quelle che lo hanno preceduto.
Questa la versione di āLa voce del silenzioā eseguita davanti a Mogol
6 – LāIstrione
A proposito di interpretazioni di brani di altriā¦ Il termine chansonnier che spesso lo riguarda non viene scelto a caso. Per anni Massimo Ranieri viene accostato al chansonnier per eccellenza, un interprete molto simile a lui per tanti motivi, e completamente diverso per altri. Fisico, teatrale, potente Ranieri. Intenso, emotivo ma anche fragile Charles Aznavour. Eppure i due erano ottimi amici.
Aznavour cantava spesso nei suoi recital le canzoni di Ranieri, e il cantante napoletano contraccambiava. Alcune canzoni francesi dellāautore sono state incise nel corso degli anni da Ranieri che tuttavia ad Aznavour, scomparso nel 2018, dedica una delle sue interpretazioni piĆ¹ memorabili con il suo straordinario successo āLāIstrioneā.
Dal recital di Ranieri āCanto perchĆ© non so nuotareā
5 – Ti Penso
Prodotto per il Festival di Sanremo a distanza di quattro anni dal successo di āPerdere lāamoreā – di cui parleremo dopo – il brano ha il difficilissimo compito di superare lāimpatto che Ranieri aveva avuto sul pubblico quattro anni prima. Impresa praticamente impossibile. Il cantante arriva comunque al quinto posto assoluto con un brano inteso e piuttosto sottovalutato orchestrato in modo molto tradizionale ma elegantissimo. La sua esecuzione nella serata finale del festival ĆØ a dir poco impressionante. Tra le righe del brano scritto da Fabrizio Berlincioni e Silvio Amato si legge la delicatissima dedica del cantante al padre Umbertoā¦ āti penso anche se non ha piĆ¹ senso fosse solo per quegli occhi che hai lasciato in fondo a meā.
La canzone esprime una profonda gratitudine nei confronti dei suoi genitori ma anche il dolore di qualcosa di non detto e di mal sopportato che Ranieri svelerĆ solo cinque anni piĆ¹ tardi.
La versione di āTi pensoā nella serata finale del Festival 1992
4 – Ti parlerĆ² dāamore
Nel 1997 Massimo Ranieri torna a Sanremo con la canzone āTi parlerĆ² dāamoreā. Ć la sua sesta presenza al Festival, la penultima, prima di quella del 2022. Sono passati solo cinque anni da āTi Pensoā ma sul palco si presenta un Ranieri completamente diversoā¦ piĆ¹ sorridente e sereno, fiducioso, ottimista. La canzone, scritta da Guido Morra e Gianni Togni ĆØ un bel prodotto pop, estremamente equilibrato e piacevole, molto rassicurante. Nel Festival vinto dai Jalisse, Massimo Ranieri non vuole fare notizia ma solo presentare un nuovo capitolo della sua vita, forse piĆ¹ completo e significativo.
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Anche perchĆ© il 1997 ĆØ un anno che rappresenta uno dei momenti piĆ¹ importanti nella sua vita di uomo, piĆ¹ che di artista.
Uscendo da un periodo molto oscuro Ranieri si lascia alle spalle una forte crisi personale che si sbloccherĆ con il riconoscimento di una figlia nata quando aveva solo 19 anniā¦ āmi dissero che era sbagliato per la mia carriera e io da inesperto lasciai fareā. Lāincontro tra Massimo Ranieri e la figlia Cristiana avvenne in TV, su RAI 1 nel 1997 durante il programma āTutte donne tranne meā. I due oggi sono legatissimi.
āTi parlerĆ² dāamoreā eseguita sul palco del Festival
Lo splendido momento in cui Massimo Ranieri abbraccia sua figlia Cristiana
3 – Ventāanni
Dopo due piazzamenti a Sanremo, Massimo Ranieri partecipa da outsider allāedizione 1969 di Canzonissima sempre con una canzone di Bigazzi e Polito. L’intento ĆØ soprattutto di carattere promozionale, i due autori hanno realizzato un album ritagliato sulle immense potenzialitĆ canore di Ranieri. La manifestazione legata alla Lotteria Italia ĆØ l’occasione migliore per promuovere il cantante e le sue canzoni. La scelta di Ranieri cade sul brano piĆ¹ difficile in assolutoā¦ āVentāanniā.
Il pubblico del sabato sera ĆØ letteralmente stregato dalla sua forza scenica che conquista tutti, non solo il pubblico femminile sul quale Ranieri ha sempre avuto un enorme ascendente. Il brano diventa un successo ma ĆØ anche la sua prima grande vittoria, che finirĆ per condizionare notevolmente la sua presenza a Canzonissima anche nelle edizioni a venire.
Ranieri vince a Canzonissima 1970 con āVentāanniā
2 – Erba di casa mia
Dopo il clamoroso successo di āRose Rosseā e la vittoria nel 1970 con “Vent’anni” la copia Bigazzi-Polito si presenta da Massimo Ranieri con un nuovo progetto da presentare a Canzonissima. Il cantante tiene moltissimo a questa occasione che per lui dovrebbe essere la consacrazione definitiva nell’Olimpo della musica italiana.
Questa volta, perĆ², ĆØ il brano ad entrare in immediata sintonia con il suo interprete che regala uno spaccato molto personale ad alcune immagini nostalgiche legate alla spensierata vita di un adolescente tra gli amici e le passioni vissute nel proprio quartiere.
Il testo ĆØ davvero molto belloā¦ āun’altra primavera chissĆ quando verrĆ , per questo dalla vita prendo quello che dĆ ā¦ Amare un’altra volta ecco cosa farĆ², illuderĆ² che sia lāerba di casa miaā.
Ć la prima canzone che Ranieri esprime dimostrando non solo le sue qualitĆ vocali ma soprattutto quelle interpretative che lo rendono uno dei migliori chansonnier italiani, se non il migliore in assoluto. Il tema della ānostalgiaā si lega a doppio filo a una carriera che prende il volo in modo definitivo. Anche il brano decolla in classifica. Ć il piĆ¹ venduto nella storia di Massimo Ranieri e di quellāanno, il 1973. Una curiositĆ ā¦ lo smoking di Ranieri, uomo molto scaramantico, ĆØ esattamente lo stesso con il quale si esibƬ vincendo nel 1970 con āVentāanniā.
La proclamazione di Massimo Ranieri a Canzonissima 1973
1 – Perdere lāamore
Anche su āPerdere lāamoreā il tema conduttore sembra lāattesa. Il brano, scritto da Giampiero Artegiani e Marcello Marrocchi, resta nel cassetto per ben tre anni prima di incontrare la voce di Massimo Ranieri. La canzone ha un enorme potenziale ma ĆØ davvero molto, molto difficile. Viene scartata da interpreti di grande esperienza come Gianni Morandi. Oltre che da Franco Califano per via della sua partitura estremamente alta e difficile. La versione di Gianni Nazzaro non conquista la direzione artistica del festival del 1987. Il cantante scatenerĆ una furiosa polemica con la giuria e il direttore artistico di quellāedizione (Pippo Baudo). Ma quella stessa canzone, con quello stesso direttore artistico nella versione del 1988 di Ranieri, passa il vaglio delle selezioni.
Ranieri stava articolando un rilancio della sua carriera discografica. Il brano ĆØ molto impegnativo ma il cantante accetta la sfida di cantarlo dal vivo. Non soloā¦ lo porta di un paio di toni piĆ¹ in alto per esaltare la sua estensione. Vince a mani basse. Il pubblico ĆØ conquistato dalla sua intensa teatralitĆ , dalla potenza dei suoi acuti, ma anche dal tema nostalgico di un uomo che fa i conti con il suo fallimento, con l’etĆ che avanza e con qualche insuccesso professionale di troppo. Ć il brano che determina la seconda, forse anche la terza giovinezza di Massimo Ranieri e che ne lancia definitivamente la carriera su un piano globale, teatrale e televisivo.
Ranieri vince a Sanremo nel 1988 con āPerdere lāamoreā
https://youtu.be/EY7-tcf45CQ
Massimo Ranieri: non solo canzoni
Nel corso della sua straordinaria carriera, Massimo Ranieri ha interpretato oltre trenta film, molte commedie ma anche qualche gemma dāautore come āMetelloā di Mario Bolognini, o āSalvo DāAcquistoā di Romolo Guerrieri. Numerose le serie e i film, per la TV. Almeno una quarantina le tournee teatrali tra le quali culmina āHollywood, ritratto di un divoā, splendida piece di Patroni Griffi sulla vita di John Gilbert, ultima stella del cinema muto, morto tragicamente suicida. O āLāisola degli schiaviā per la regia di Giorgio Strehler. Ma anche classici āLāopera da tre soldiā di Brecht, o il āRiccardo IIIā di Shakespeare. Ranieri ĆØ impressionante. A teatro ĆØ funambolico, atletico, sa recitare impersonificando anche ruoli di grande difficoltĆ : celebre la sua interpretazione ne āI tre moschettieriā. Molti gli spettacoli ispirati alla sua carriera: āCanto perchĆ© non so nuotareā, āTutte donne tranne meā, āSiete tutti invitati (citofonare Calone)ā, āSogno e son destoā.
Considerando quella dello scorso anno sono sette le partecipazioni di Massimo Ranieri al Festival di Sanremo, inclusa la vittoria del 1988 con āPerdere lāAmoreā. Due vittorie nelle sue cinque presenze a Canzonissima. Tra i riconoscimenti piĆ¹ prestigiosi il Globo dāOro come esordiente per āMetelloā e il David del 1970.
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Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.