L’attrice americana non ne aveva fatto mai mistero, ma oggi rivela molti drammatici dettagli di quel periodo oscuro della sua vita.
18 novembre 2009 di Alessia Gargiulo
Brooke Shields non ha mai fatto mistero della sua depressione post parto, anzi ha anche scritto un libro a riguardo. Ha però da poco deciso di rivelare alcuni dei dettagli più dolorosi realtivi al periodo immediatamente successivo alla nascita della figlia Rowan, “Avevo una bellissima e sana bambina – ha raccontato a People l’attrice – ma non riuscivo a tenerla in braccio, cantarle la ninna nanna o sorriderle…Volevo solo scomparire e morire”.
Nei momenti più tragici e duri della malattia Brooke pensava solo: “La bambina starebbe meglio senza di me. La situazione, mi dicevo, non cambierà mai, quindi tanto vale che me ne vada”.
Nonostante fosse in cura per la depressione Brooke rivela che nel momento in cui aveva deciso di smettere di prendere le medicine, fu proprio il momento in cui quasi sfiorò la tragedia: “Quella settimana stavo quasi per andarmi a schiantare con la macchina sul guard rail. La mia bambina era sul sedile posteriore e questo mi fece incazzare addirittura, perché mi aveva rovinato quel momento. Volevo solo andare a sbattere con la mia macchina e solo un amico che rimase al telefono con me per tutto il tempo mi fece cambiare idea e tornare a casa”.
Successivamente Brooke tornò in cura: “Ho capito cosa stava succedendo nel mio corpo e nel mio cervello. Ho imparato che non dovevo sentirmi in colpa per come mi sentivo, che era normale ma ero totalmente fuori controllo”. Oggi a ripensare a quel periodo Brooke ammette di avere un atteggiamento diverso e più propenso ad accettare l’aiuto degli altri: “Ero ammalata e se dovessero diagnosticarmi un’altra malattia oggi correrei a chiedere aiuto. Ho già combattutto, e sono sopravvissuta”.
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