Come cambia il Reddito di cittadinanza nel 2022. Lavoro, controlli, lavori socialmente utili, decurtazioni e chi rischia di perderlo.
Da gennaio 2022 il reddito di cittadinanza subirĂ dei cambiamenti. Sostanzialmente sarĂ piĂ¹ difficile ottenerlo e piĂ¹ facile perderlo, l’assegno verrĂ sospeso dopo due rifiuti di offerte lavorative, i controlli saranno piĂ¹ attenti e i beneficiari impegnati in lavori socialmente utili saranno molti di piĂ¹. Sono inoltre previste decurtazioni progressive nel caso l’aiuto si protragga a lungo.
Ad oggi il Reddito di cittadinanza costa circa 9 miliardi di euro all’anno, e l’obiettivo del governo Draghi è quello di risparmiare denaro. Le nuove regole del reddito di cittadinanza lo rendono quindi piĂ¹ difficile da richiedere e da mantenere, così molti ora rischiano di perdere il beneficio o di riceverlo in misura ridotta rispetto a prima. Ma vediamo piĂ¹ nel dettaglio come cambia il Reddito di cittadinanza nel 2022 e chi rischia di perderlo.
Reddito di cittadinanza 2022: tutti i cambiamenti e come si rischia di perderlo
1. Maggiori controlli
Anzitutto, fino ad ora era previsto che per fare domanda di Rdc si dovesse produrre un’autocertificazione, e mentre i dati dell’ISEE venivano controllati prima dell’ottenimento del beneficio, i controlli all’anagrafe erano effettuati solo dopo. Ora invece i controlli all’anagrafe vanno fatti prima e le banche dati dell’Inps devono essere incrociate con il casellario giudiziario. Saranno inoltre potenziate da parte dell’Inps le verifiche dei requisiti patrimoniali indicati nella DSU. Infine, viene allargato l’elenco dei reati incompatibili con l’’ottenimento del reddito di cittadinanza.
2. DID
Per quanto riguarda tutto l’ambito collegato al lavoro, innanzitutto la DID (Dichiarazione di immediata disponibilitĂ al lavoro) dovrĂ essere firmata al momento della domanda e non piĂ¹ entro 30 giorni dal riconoscimento del sussidio. Questo servirĂ a dare subito ai Centri per l’impiego le informazioni necessarie all’inserimento lavorativo. Poi, come prima, se il titolare del Reddito di cittadinanza non si presenterĂ senza giustificazione al centro per l’impiego che lo ha convocato perderĂ il beneficio.
3. Lavoro e offerta congrua
Nel 2022 cambia la definizione di offerta congrua. SarĂ considerata congrua la prima offerta entro 80 km dal luogo di abitazione, e la seconda da qualsiasi parte d’Italia. Inoltre l’offerta part-time potrĂ essere considerata congrua: basta che l’orario non scenda sotto il 60% rispetto all’ultimo contratto (mentre ad oggi la soglia è dell’80%).
4. Rifiuti offerte di lavoro e stop all’assegno
Reddito di cittadinanza, come perderlo? Chi riceve il Reddito di cittadinanza dal 2022 avrĂ la possibilitĂ di rifiutare una sola offerta lavorativa. Al secondo rifiuto l’assegno sarĂ bloccato. Ad oggi invece lo stop arriva dopo tre rifiuti anzichĂ© due.
Va perĂ² detto che oggi, circa un terzo degli oltre tre milioni di percettori del Rdc è considerato occupabile, ma quest’estate in meno di 400 mila risultavano presi in carico dai centri per l’impiego. I percettori di Rdc che si sono trovati così a rifiutare offerte lavorative non sembrano quindi essere molti, visto che moltissimi di loro non hanno neppure ricevuto la prima offerta.
3. Decurtazioni
Nella nuova legge di bilancio è poi previsto che vengano effettuati dei mini-tagli agli assegni. La somma versata alle famiglie con al loro interno persone che possono lavorare decrescerĂ con il passare del tempo. Dopo sei mesi, se è stata rifiutata una prima offerta di lavoro, verrĂ ridotta di 5 euro ogni mese, finchĂ© almeno uno dei componenti del nucleo familiare non sottoscriverĂ un contratto di lavoro. L’assegno non potrĂ comunque mai scendere sotto i 300 euro.
4. Lavori socialmente utili
Fino ad oggi i percettori di Rdc che sono stati coinvolti dai propri Comuni di residenza in lavori socialmente utili (i cosiddetti Puc, i progetti utili alla collettività ) sono stati una piccolissima minoranza, perché i Comuni hanno faticato ad attivare tali progetti. Dal 2022 invece i sindaci saranno tenuti a impiegare in progetti utili alla collettività almeno un terzo dei percettori residenti.
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