Fino a un massimo di 8 mila euro per chi incolpevolmente non riesce a pagare l’affitto. Ma quanti saranno i soldi che vedranno realmente gli inquilini in difficoltà?
Il fondo per morosità incolpevole è uno strumento ideato per sostenere i locatari in situazione di disagio economico che non riescono a pagare le rate dell’affitto. Un inquilino diventa “moroso incolpevolmente” se perde il posto di lavoro, se è sottoposto a riduzione della propria giornata lavorativa a seguito di accordi sindacali e aziendali (con conseguente imprevista riduzione dello stipendio), se entra in cassa integrazione, se subisce un mancato rinnovo di un contratto atipico, se è costretto a chiudere la Partita Iva o se subentra una grave malattia o un’improvvisa mancanza di un componente del nucleo famigliare portatore di reddito. Inoltre ulteriore criterio è quello della subentrata necessità di stornare parte importante del proprio reddito verso nuove spese di natura medica o per l’assistenza di familiari.
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Il contributo ammonta a un massimo di 8 mila euro e per riceverlo si deve possedere un reddito Isee inferiore a 35 mila euro. Come si vede, dunque, i criteri del reddito unito a quello di una nuova situazione svantaggiata permettono di accedere ad un aiuto di stato che può coprire in parte l’ammontare dell’affitto.
Con il decreto del 14 maggio 2014, pubblicato il 14 luglio in Gazzetta ufficiale, il fondo è stato finanziato per il 2014 di 20 milioni di Euro. La cifra sarà distribuita in modo differente, premiando le regioni (Liguria, Lombardia, Piemonte, Marche, Emilia Romagna, Toscana) che hanno varato norme per la riduzione del disagio abitativo. Ad esse andrà il 30% del totale, alle altre il restante 70%.
Difficile stabilire quanto effettivamente potranno prendere gli inquilini. L’Unione Inquilini in una nota ha parlato di “commedia dell’assurdo” a proposito di questo fondo stimando in 190.000 gli sfrattati negli ultimi tre anni. Dunque fondi irrisori per numeri così ampi: l’unione Inquilini di Civitavecchia ha provato a fare un calcolo parlando di una media di 50 € a famiglia di sovvenzione, cifre che, se risulteranno attendibili, certo non permettono di risolvere queste situazioni di disagio. Inoltre si sospetta che i soldi arriveranno non prima del 2015.
I fondi saranno erogati dai Comuni che dovranno verificare se i richiedenti rientrano nei limiti Isee e se rispettano i parametri di “incolpevolezza” sopra citati. I nominativi a loro volta saranno inviati agli uffici territoriali di Governo in modo da stilare una lista di “morosi incolpevoli”. Questo secondo Unione Inquilini sarà invece un passo avanti perché potrebbe aprire uno spazio di vertenza per chi è inserito in tali liste e che potrà tentare di opporsi con successo a provvedimenti di sfratto.