Anna Maria Scarfò ha avuto il coraggio di denunciare il branco che l’ha stuprata per tre anni quando era ancora una ragazzina. In questo libro Anna Maria, con l’aiuto della giornalista Cristina Zagaria (nella foto alla presentazione del libro alla libreria Feltrinelli di Roma il giorno della giornata mondiale contro la violenza subita dalle donne), racconta la sua terribile storia: siamo in un paesino della Calabria, San Martino di Taurianova, 2000 anime nella piana di Gioia Tauro, è la vigilia di Pasqua del 1999, Anna Maria accetta di fare un giro in macchina col suo fidanzatino che è più grande di lei, ma non sa che cosa l’aspetta, l’auto arriva in un casolare abbandonato dove ci sono altri 3 ragazzi che l’attendono e che abuseranno a turno di lei, una bambina di appena 13 anni.
Annamaria racconta tutto al parroco del paese, ma lui considera la cosa una questione di donne e la consegna ad una suora, Suor Mimma, che la porta in un collegio dove, però, non verrà accolta poiché non è più vergine. La ragazzina è costretta, così, a tornare a casa dove non ha il coraggio di raccontare quello che è successo, si chiuderà in sé stessa e continuerà a subire violenza per 3 lunghi anni. In questo periodo il branco crescerà a dismisura e saranno in molti ad abusare di Anna Maria, anche uomini sposati e padri di famiglia. La ragazza non ha il coraggio di denunciare i suoi stupratori, ma quando loro mettono gli occhi addosso a sua sorella e le chiedono di portarsela dietro Anna Maria non ci sta più e racconta tutto ai carabinieri. Inizia così il secondo calvario della giovane ormai quindicenne: in paese viene additata come una facile, che è lei che se l’è cercata perché è una “puttana”. Anna Maria incontra due persone che l’aiuteranno nel suo percorso contro i suoi aguzzini: l’avvocato Rosalba Sciarrone che l’assisterà in tutto il percorso giudiziario e la giornalista Cristina Zagaria che racconterà la sua storia nel libro Malanova. Oggi Anna Maria ha finalmente avuto giustizia, i suoi stupratori sono stati giudicati, sei uomini sono stati condannati con sentenza passata in giudicato ed altri sei sono in attesa di giudizio; ha avuto la protezione dello Stato e oggi vive sotto scorta poiché lei e la sua famiglia sono stati ripetutamente minacciati di morte. Sicuramente vi starete domandando come è possibile che al giorno d’oggi accadano ancora questi terribili episodi? La risposta ce la fornisce Cristina Zagaria: “La storia di Anna Maria è frutto di una cultura maschilista e dell’omertà, in cui la donna è oggetto e il maschio ha diritto di sfogare i suoi istinti”; nel suo blog, “Voltapagina”, continuano ad arrivare messaggi anonimi di persone che difendono gli stupratori. Concludo con alcune parole scritte appositamente da Anna Maria Scarfò per la giornata mondiale contro la violenza subita dalle donne: “Oggi è il 25 novembre, un giorno che non bisogna mai dimenticare, perché è la giornata mondiale contro la violenza subita dalle donne. Io ragazza, diventata con la violenza troppo presto donna, oggi chiedo a voi donne di lottare tutte insieme. Vi chiedo di dire basta alla paura di parlare, di avere il coraggio di denunciare. Ve lo chiedo io, perché so cosa significa essere vittima di violenza sessuale”.
di M. Paschino
Quanto coraggio richiede la scittura di un libro così intimo e sofferto, ti ammiro davvero molto come “Donna” perchè ha scavalcato il dolore per renderci tutte un po’ partecipi della sua difficile esperienza e come persona perchè è riuscita probabilmente a non annullare la fiducia negli altri nonostante le premesse ci fossero tutte!!Complimenti e stima infinite!!!