Esattamente 50 anni fa, a Santo Domingo, tre donne, tre sorelle, Mercedes, Minerva e Maria Teresa Mirabal, furono barbaramente torturate, stuprate ed uccise dai militari, per essersi opposte alla dittatura di Rafael Leonidas Trujillo che era salito al potere con l’appoggio degli USA ed aveva espropriato molte famiglie dei loro beni, tra cui anche la famiglia Mirabal.
Beni che inizialmente furono nazionalizzati, in seguito incamerati direttamente dal dittatore nei suoi beni privati. Le tre sorelle, fondarono un movimento democratico d’opposizione, definito delle “farfalle” e in varie occasioni finirono in carcere, senza però mai abbandonare la lotta contro il dittatore.
Il 25 novembre del 1960, Trujillo inviò i suoi uomini ad intercettare l’auto dove le sorelle viaggiavano di ritorno dalla prigione dove erano detenuti i rispettivi mariti. Le tre donne disarmate, furono portate in una piantagione di canna da zucchero, violentate, bastonate e strangolate. Successivamente la loro auto con i loro corpi, fu fatta cadere in un burrone perché sembrasse un incidente.
La morte delle tre sorelle innescò nell’isola, un vasto movimento d’opinione che culminò con l’uccisione del dittatore nel maggio dell’anno successivo.
Per ricordare le tre sorelle Mirabal, l’Assemblea Generale dell’ONU ha fissato nel 1999, per il 25 novembre la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le donne.
La violenza contro le donne è la prima causa di morte tra le donne nel mondo. Le uccisioni, gli stupri sono gli aspetti più drammatici delle violenze dentro e fuori le mura domestiche. Ma le violenze sono anche psicologiche, morali, economiche, e spesso, l’assenza di leggi adeguate e il far passare sotto silenzio quello che accade, sono complici di queste violenze.
Tutti, dalle istituzioni ai singoli individui, debbono agire per il cambiamento e, non è sufficiente ricordarsi di quello che succede quotidianamente, soprattutto tra le mura domestiche, una volta l’anno e scendere in piazza a fare l’ennesima dimostrazione fine a se stessa. La violenza contro le donne va combattuta in ogni istante, va combattuta dentro di noi, nel nostro modo di essere perché tutto quello che succede, tutto il male che viene fatto, alle donne nel caso specifico, altro non è che una materializzazione dei mostri che vivono nelle nostre menti.
25 novembre 2010
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sono d’accordo con te astaf quindi mi unisco al tuo commento e dico: NO alla VIOLENZA contro le DONNE!!!
Penso che di parole ce ne siano poche per commentare, però volevo condividere questo articolo con tutte le donne che lo leggeranno…