Libri da leggere, i consigli alla lettura di Donne sul Web con 5 idee dedicate soprattutto a chi non legge solo d’estate, libri tradizionali o e-book. Ecco le novità
D’estate si dice che gli italiani comprino più libri. Ammesso sia vero l’importante è che li leggano. Ecco dunque cinque titoli agili, piacevoli e non troppo impegnativi per riprendere l’allenamento alla lettura.
Abbiamo scelto alcuni libri nuovi, con un buon equilibrio tra storia e narrativa. Che possano piacere davvero a tutti e che troverete senza difficoltà nelle librerie un po’ ovunque. In versione tradizionale cartacea, Kindle o digitale, persino in Audiobook. Ovviamente disponibili anche su Amazon e in tutte le librerie italiane on-line.
Cormac McCarthy – Il Passeggero (Einaudi)
Si è fatto aspettare molto, forse anche troppo il nuovo romanzo di Cormac McCarthy. Per chi lo ama, e chi scrive lo ama immensamente, gli appuntamenti con le sue pubblicazioni sono stati una sorta di storia d’amore che si è trascinata per molti anni. Ma uno scrittore non è come un attore, non vedi se e quanto invecchia. E ti aspetti che non invecchi mai. E invece McCarthy ha ormai 90 anni…
Premio Pulitzer per la narrativa con Non è un paese per vecchi McCarthy non pubblicava nulla da Sulla Strada (2006). Il suo libro annunciato a novembre è uscito a inizio mese e non tradisce le aspettative.
Meno facile dei suoi precedenti. Sembra un thriller, in realtà la sua dinamica è molto più sottile e sfuggente. Primi anni ’80. Tutto parte dal misterioso ritrovamento di un aereo sul fondo del Mississippi. Bobby Western il sommozzatore incaricato di recuperare corpi e aereo vive il dramma personale del suicidio di una sorella. Nelle operazioni scopre che mancano un corpo, la scatola nera e la valigetta del pilota: assurdo. Perché l’aereo è affondato completamente integro. Western riceverà visite non limpidissime di funzionari di governo che lo costringeranno a diffidare di tutto e di tutti. Alle pagine di narrativa di alternano quelle del diario della sorella Alicia. Stralunati dialoghi con un personaggio apparentemente inesistente. Queste pagine diventeranno presto un altro romanzo che suscita già estrena curiosità.
Tutto diventerà più chiaro poco per volta. Una trama geniale che solo una mente superiore come quella di McCarthy poteva concepire. Splendide le pagine nelle quali Western un po’ in fuga e un po’ alla ricerca di informazioni, descrive un panorama americano che i film non mostrano quasi mai. Un autentico capolavoro nel quale ci sono tutte le passioni di McCarthy: quelle per i profili psicologici dei suoi personaggi, per le città dei dimenticati, per la fisica e la matematica in un’atmosfera thriller di grandissima intensità. Uno dei libri più belli degli ultimi anni.
Alessandro Mari – Qualcosa Resta (Feltrinelli)
Dopo cani che hanno pensieri umani, che parlano, che trasmutano nei corpi dei loro padroni, ecco un cane che fa semplicemente il cane. Ma che, cosa che probabilmente molti dei nostri amici a quattro zampe sanno di avere, gode di una sensibilità particolare. Sa quando le persone stanno per morire.
Non si capisce bene se il talento sia di Lobo, il cane protagonista di questa storia. O di Pedro, il suo padrone, che intuisce questa sua peculiarità. Ma il giovane, una volta che ha capito questa singolarità, pensa di poterla sfruttare per fare in modo che le persone cui vuole bene non muoiano.
In realtà capire se una persona sta per morire non significa fermarne la morte. E questo Pedro lo capirà a proprie spese perdendo la persona a lui in assoluto più cara, cosa che lo farà sprofondare nei sensi di colpa e nel rammarico. Lo sfondo è quello di un paese strano e un po’ inquietante, Aridosa, una città nata dalle macerie di un borgo antico e misterioso sul quale nasce un nuovo villaggio dove i vecchi possono abituarsi all’idea del passaggio e i giovani li aiutano fino all’ultimo giorno. Alessandro Mari, che torna alle pubblicazioni dopo sei anni, riesce nella non facile impresa di toccare argomenti molto attuali che lasciano a chi legge una morale estremamente solida.
L’importante non è vivere o morire: ma come si vive e come si muore. In entrambe le cose ci può essere dolore, ma la dignità e il coraggio riportano tutto in equilibrio. L’idea che un cane e i giovani possano aiutare gli anziani a vivere e morire meglio è deliziosa e per nulla inquietante.
Michela Murgia – Tre Ciotole. Rituale per un anno di crisi (Mondadori)
Partiamo da un presupposto che sembra banale e che invece non lo è. Perché troppo spesso in libreria si fanno acquisti per sentito dire, sulla base della copertina o di una pubblicità. O perché l’autore, ammesso il libro che lo abbia scritto davvero lui, è famoso. Il presupposto è che il libro sia proprio bello. O meglio ancora. In questo caso è scritto straordinariamente bene. Cosa che si dà troppo spesso per scontata e che non lo è affatto.
Michela Murgia scrive divinamente. E questo è il classico libro che pensiamo che un buon libraio dovrebbe consigliare a un lettore che chiede qualcosa di ben scritto. Tre Ciotole è un insieme di racconti che si incastrano perfettamente partendo da uno spunto narrativo sempre diverso. È un caleidoscopio di emozioni e di problemi da risolvere ognuno dei quali ci porta un’esperienza e un punto di vista.
Il libro non ha la pretesa di venderci le soluzioni di altri a problemi che sono magari anche nostri. Una storia d’amore finita, un lavoro insoddisfacente, l’inadeguatezza delle persone che ci circondano, una malattia… la consapevolezza di avere fallito. Sono tutte cose che purtroppo fanno parte del bagaglio di ognuno di noi. E ognuno di noi cerca di sopravvivere e di tirare avanti con gli strumenti che ha. Tutti i personaggi di Tre Ciotole fanno esattamente la stessa cosa.
Il rituale non è che non esista. Non ci sono medicine, panacee, filosofie. Così come non ci sono libri che cambiano o salvano la vita. Nemmeno questo. Ma possiamo solo acquisire esperienza e trovare il nostro rituale, quello che ci aiuterà a tirare avanti, ad arrivare alla fine della giornata con la maggiore consapevolezza possibile. Alcuni racconti sono superlativi: Cartone Animato su tutti. Impressionante la capacità dell’autrice di staccare i collegamenti da un personaggio all’altro come si cambia vestito. Ognuno con il suo linguaggio, la sua sfera emotiva, la sua zavorra.
Valentina Venturino – Il condominio di via delle Rose (Giovane Holden)
Se non lo trovate in libreria, può capitare purtroppo nella massa di autori bravi, ma bravi davvero, che non hanno la fortuna di farsi distribuire da una major, ordinatelo on line. Avrete la soddisfazione non solo di leggere qualcosa di davvero eccellente, ma di sostenere una scrittrice che, come molti altri autori, toglie ore al sonno, al lavoro e agli amici per lasciare qualcosa di proprio.
Valentina Venturino ha la non comune qualità narrativa di chi sa raccontare la quotidianità, rendendola speciale. Il condominio di via delle Rose non è diverso dai nostri palazzi in città, nelle province o nei paesi. Dove a volte ci sorprendiamo a conoscere vicini di casa che hanno una storia che merita di essere raccontata e che nessuno conosce. Nemmeno noi che prendiamo l’ascensore con loro da venti anni.
Questo romanzo racconta la quotidianità, del tutto ordinaria, di molte persone a loro modo speciali. Tre piani appartamenti che diventano storie e che si accavallano nel racconto di una ragazza che affronta per la prima volta la sfida di andare a vivere per conto proprio lasciando il tetto dei genitori. E sceglie questo condominio apparentemente elegante e affollato di personaggi a volte bizzarri e un po’ stralunati. Altre normali. Ma che poi, se guardi con attenzione, tanto normali non sono.
Coppie e single, giovani borderline e anziani degni del miglior palazzo di ringhiera, pettegoli professionisti e mitomani insospettabili. Un po’ fiction e un po’ reality tra amori e tradimenti, liti e sogni inconfessati. Ogni personaggio è descritto con amore e rispetto, senza nessun giudizio di merito. Nella storia ognuno ha il suo peso specifico e il proprio spessore narrativo che merita di essere approfondito. Un esercizio davvero efficace che deve essere costato molta fatica e moltissima analisi: perché ogni appartamento del condominio meriterebbe quasi uno spin-off a sé. Brava davvero…
Vedi anche: Non ho mai letto un libro da dove inizio
Erin Doom – Stigma (Magazzini Salani)
Erin Doom è un classico caso letterario moderno. Questa bella ragazza emiliana di trent’anni, laureata in giurisprudenza, che non si è mai mostrata in pubblico se non per la prima volta poche settimane fa, da Fabio Fazio, e che non ha mai rivelato il suo cognome (si chiama Matilde…) poteva sembrare il classico successo di marketing costruito perfettamente.
Indipendentemente dai primi due libri che sono buoni e dalle prime uscite pubblicate in modo autonomo e fuori dai circuiti editoriali e letterari. Stigma è un progetto nuovo, il primo capitolo di quello che ci sembra di capire sarà una saga, e dimostra che la ragazza sa davvero scrivere. E lo fa molto bene. Se i primi due romanzi, in particolare Il fabbricante di Lacrime, erano buoni ma con qualche comprensibile ingenuità, qui Matilde-Erin dimostra di avere fatto un passo avanti. Forse leggendo moltissimo, forse facendosi consigliare. Prosa più spedita, meno descrittiva. Dialoghi davvero brillanti che aprono porte e meccanismi sempre diversi. Un’analisi estremamente introspettiva, quasi spietata, dei suoi personaggi.
Mireya è una ragazza delusa e abbattuta da esperienze estremamente negative che decide di cambiare città con pochi mezzi e moltissimi dubbi. A Philadelphia, città dura dove i rischi non sono pochi anche per chi pretende solo una vita normale, avrà modo di costruire un futuro poco per volta e contro ogni previsione assieme alla persona che apparentemente sembra la più sbagliata possibile. Nulla è come sembra, nel bene e nel male. E tutto quello che è potenzialmente sbagliato può diventare salvezza. Così come quello che sembra perfetto e a modo nasconde dolore e umiliazione. Una delle cose più belle del romanzo, sono gli sbalzi d’umore di Mireya. Impossibile non provare empatia per questo meraviglioso essere umano in evoluzione e alla scoperta di sé, tra mille diffidenze verso tutto ciò che la circonda.
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.