Incontriamo oggi una delle atlete più rappresentative dello sport italiano, Martina Dogana.
Martina pratica una disciplina sportiva tra le più dure che esistano, il Triathlon, uno sport completo, che magari ha poca visibilità ma, attraverso Martina e altri atleti della compagine azzurra, tengono alto l’onore dello sport italiano nelle competizioni internazionali della disciplina.
Martina ha poco più di 30 anni, è nata in provincia di Vicenza, è laureata in lingue. È entrata giovanissima a far parte della nazionale di Triathlon e da allora è stato un susseguirsi di successi, nazionali ed internazionali, l’ultimo lo scorso anno in spagna dove ha vinto l’europeo a squadre.
Martina a che età hai cominciato a fare sport?
Non saprei dire quando ho cominciato a fare sport! Entrambi i miei genitori sono sempre stati molto sportivi e hanno sempre portato con loro me e mia sorella. Credo che già a tre anni d’inverno avessimo gli sci da fondo ai piedi e facessimo delle belle passeggiate sulla neve mentre d’estate si marciava su e giù per le montagne!
Quale praticavi?
Ho fatto di tutto dallo sci di fondo, al pattinaggio a rotelle, al minibasket, all’atletica, ai corsi di nuoto…
Cosa ti ha portato al triathlon?
I miei genitori, entrambi negli anni ’90 sono rimasti affascinati da questa disciplina e io li ho seguiti a ruota.
Quante volte ti alleni a settimana?
Faccio dai 10 ai 12 allenamenti alla settimana.
E per quanto?
Ovviamente gli allenamenti variano a seconda della fase della preparazione comunque in media faccio dalle 3 alle 4 ore al giorno.
Ti alleni da sola?
A volte sì, ma quando posso cerco compagnia in modo da condividere un po’ la fatica. A nuoto mi alleno con la squadra agonistica dello Schio Nuoto, in bici esco spesso con il mio fidanzato e di corsa con degli amici.
Non pensi che sia uno sport troppo “duro” per una donna?
Sinceramente no perchè so che ogni sport se fatto ai massimi livelli è molto duro, dal triathlon alla danza, dal ciclismo al nuoto sincronizzato, dall’atletica alla ginnastica ritmica.
Stare sempre al top comporta molti sacrifici?
Più che sacrifici richiede uno stile di vita che chi non fa sport agonistico spesso non comprende fino in fondo. Oltre alla costanza negli allenamenti, infatti, è importante l’alimentazione e il riposo, quindi cibi sani e a letto presto!
Per i tuoi risultati conta solo l’allenamento o anche il “talento naturale”?
Credo che conti soprattutto la testa dura!
Hai mai pensato “ma chi me lo fa fare?”
devo essere sincera, certo che l’ho pensato e spesso, specialmente quando i risultati tardavano ad arrivare, ma ogni volta ho ritrovato gli stimoli giusti per continuare grazie anche alle persone che mi circondano e mi vogliono bene.
Abbiamo visto sul tuo sito che hai importanti gare da affrontare da qui a giugno, con quali obiettivi?
Sì in questa prima parte del 2011 ho in programma l’Ironman del Sudafrica, il mezzo Ironman a Pescara e l’Ironman di Nizza. L’obiettivo è sempre fare del mio meglio e avere meno avversarie possibile davanti all’arrivo!
Guardando il tuo palmares dal 2002 ad oggi hai praticamente vinto tutto, quale è quella che ti è rimasta nel cuore?
Bah…ce ne sono cose da vincere ancora! Sicuramente la mia vittoria più importante, quella che mi ha lanciato in ambito internazionale è quella all’Ironman di Nizza del 2008.
Che emozione hai provato vestendo il tricolore e sentendo l’Inno che suonava per te?
Ogni volta è una grande emozione, è difficile spiegare a parole cosa si prova a ricevere il tifo anche degli stranieri quando si veste la maglia della Nazionale.
Che rapporto hai con le altre atlete italiane del triathlon?
Direi che il rapporto è ottimo, siamo avversarie sui campi gara, ma fuori dalla competizione c’è il massimo rispetto e con qualcuna anche una bella amicizia.
Hai già trovato una tua “erede”?
Ci sono tante ragazze giovani che stanno andando molto forte. Io spero che prima si tolgano delle belle soddisfazioni nella distanza Olimpica e, chi ci arriverà , alle Olimpiadi e poi se vorranno provare le lunghe distanze che possano raggiungere traguardi importanti.
Segui una dieta rigida?
No, mangio praticamente di tutto. Ho avuto una buona educazione alimentare e col tempo (e soprattutto viaggiando molto) ho imparato cosa è meglio mangiare prima di una gara e a concedermi qualche peccato di gara dopo la gara!
Pasta o sushi?
Pasta prima della gara, sushi dopo!
E il gelato?
Il gelato va bene sempre ;
Parliamo di te come donna. Riesci a conciliare il lavoro con la tua vita privata?
Avendo sempre fatto sport ed essendo esso praticamente-e fortunatamente- il mio lavoro riesco a gestire allenamenti, casa, famiglia e tempo libero abbastanza bene. Devo dire che sono molto organizzata e che le persone che vivono con me hanno bene o male i miei stessi ritmi, altrimenti sarebbe dura andare d’accordo!
C’è un tuo lui, cosa pensa della tua attività di atleta?
Mirco è il mio più grande tifoso, insieme alla mamma ovviamente! Con lui condivido parecchie ore in sella alla bicicletta e quasi tutte le trasferte più importanti in cui si trasforma da fidanzato a meccanico a psicologo a seconda delle esigenze!
Quando ti concedi un po’ di riposo stai a casa o esci?
Dipende da quanto stanca sono! Diciamo che la domenica pomeriggio quando non sono di gara due orette sul divano non me le leva nessuno!
Televisione o Cinema?
Televisione per guardare lo sport, cinema nei periodi di relax
Segui sport in tv?
Sì, seguo quasi tutti gli sport, mi piace anche confrontarmi e imparare dagli altri.
Ti piace viaggiare?
Che domande…adoro viaggiare e grazie al triathlon ho potuto vedere molti luoghi lontani, ma anche posti vicini ma sconosciuti ai più.
Sei impegnata in qualche attività sociale?
Non propriamente, ma nella piscina dove lavoro insegno ai bambini e cerco di insegnare loro non soltanto come si nuota, ma soprattutto il rispetto delle regole e l’importanza dello sport per crescere sani e l’importanza del gruppo.
Cosa vuol dire essere donna in Italia?
Questa è una domanda complicata, visti i tempi che corrono!
Avendo viaggiato molto, ho sempre sostenuto di ritenermi molto fortunata di essere nata in Italia alla fine degli anni ’70 perchè non mi è mai mancato nulla, ho una famiglia che mi vuole bene, ho il rispetto di tutti quelli che conosco e inoltre ho potuto studiare e allo stesso tempo inseguire i miei sogni nello sport. In altri tempi e in altri Paesi tutto questo non sarebbe stato possibile.
Consiglieresti il triathlon alle nostre lettrici e perché?
Certo che lo consiglio, anche se sono di parte! È uno sport completo, vario perchè ogni giorno si fa qualcosa di diverso, si cambia ambiente e si libera la mente!
Redazione Le Stelle dello Sport
20 febbraio 2011