Giulia Domenichetti allenatrice del San Marino Academy, ex calciatrice dell’Italia, parla dellla sua squadra e del professionismo nel calcio femminile. Intervista
Giulia Domenichetti è un volto noto all’interno del calcio femminile. La sua lunga carriera da calciatrice ad alti livelli con la maglia della Torres e le quasi 100 presenze con la maglia della Nazionale italiana fanno sì che non ci sia bisogno di lunghe presentazioni. Doveroso però ricordare il palmares fatto da 3 scudetti, 4 Coppa Italia e 4 Supercoppa Italiana.
Oggi sta per iniziare la sua avventura da allenatrice al San Marino Academy e, in esclusiva a Donnesulweb, analizza il momento del calcio femminile che inizia a vedere il professionismo con la Serie A oltre a presentare il campionato di Serie B che la vedrà protagonista con il club sanmarinese.
Domenichetti, pronta per questa nuova avventura?
“Personalmente credo che chi è sempre troppo convinto di essere pronto spesso non lo sia e si preclude la possibilità di rendersene conto e crescere. Mi tengo dei sani margini di dubbio che mi spingono a cercare di lavorare affinché si sia tutti pronti per quando si andrà ad iniziare”.
Cosa si aspetta da questa stagione?
“Mi aspetto un ambiente e una squadra che abbia entusiasmo e voglia di lavorare in maniera seria ma divertendosi. Per i risultati non si può parlare a luglio: mi piace concentrarmi di più sul processo”.
Cosa l’ha spinta ad accettare la proposta del San Marino Academy?
“Ho trovato un ambiente in cui la visione è molto chiara e quando le cose stanno così le scelte sono più semplici e di conseguenza anche il lavoro. Tutti hanno ben chiaro cosa vogliono ottenere ma soprattutto come”.
Come valuta la sua fin qui breve carriera da allenatrice?
“Non spetta a me valutare, penso che alla fine la carriera di un allenatore sia sempre valutata non dalla classifica o dai risultati, né da quello che si dice o che si scrive, ma molto semplicemente da quello che dicono le persone che hanno lavorato con lui o lei: i giocatori, i collaboratori e anche i magazzinieri. Io ho appena iniziato e quindi per il momento faccio fatica a dare una valutazione di me. Ma se anno dopo anno qualcuno arriverà a parlare bene di me, penso sia un’ottima cosa”.
Lei è stata calciatrice ad alti livelli con la Torres e ha raccolto quasi 100 presenze con l’Italia. Quanto e perché è importante per il movimento del calcio femminile vedere che c’è posto anche per figure come la sua?
“Penso sia importante per il movimento perché in qualche modo può rappresentare una continuità, come le altre figure femminili che ci lavorano dentro. Sono importanti perché conoscono bene le peculiarità dell’ambiente e sono una fonte preziosa per chi vi si affaccia per la prima volta, senza correre il rischio di non comprendere sin da subito le diversità e le dinamiche”.
Cosa può dare un’ex calciatrice della sua esperienza al San Marino Academy, ma anche a tutto il movimento?
“Ritengo che la mia generazione di atlete abbia vissuto anni in cui è stato anche necessario lottare e dimostrare grande determinazione affinché tutto il settore potesse emergere. Questi sono valori che porto con me e che voglio trasmettere. Posso dire che quello che spero di dare è la voglia di lottare e di vincere, oltre all’entusiasmo e all’amore per questo sport e per le emozioni che ci può regalare”.
L’anno prossimo la Serie A femminile sarà considerata un campionato professionistico. Si può affermare che “era ora”?
“Sicuramente era ora che il processo fosse avviato. Certo, avviarlo dall’alto rischiando di creare una spaccatura potrebbe lasciare indietro tutto il resto. Ma questo “resto” rappresenta le basi, quindi penso sarà importante soprattutto quello che si farà da qui in futuro per far sì che anche le basi siano forti e tutelate”.
Quali potranno essere gli step successivi per sviluppare il movimento?
“Di step se ne stanno facendo tanti quindi, ribadisco, occorre continuare a rivolgere l’attenzione anche alle categorie minori senza rischiare che si crei un gap incolmabile”.
A breve ci sarà l’Europeo. Come vede l’Italia?
“L’Italia ormai è una squadra rispettata in Europa, tra le migliori, che ha ottenuto risultati importanti negli ultimi anni. Quindi è ovvio che le Azzurre non avranno vita facile, perché sicuramente nessuno le sottovaluterà. Il livello della nostra Nazionale però è alto e in queste competizioni il cuore azzurro sa accendersi come nessun altro, quindi sono sicura ci faranno divertire”.
Poi si tufferà nell’esperienza con la San Marino Academy. Si è già fatta un’idea di come sarà il
prossimo campionato di Serie B?
“Penso che la Serie B sia un campionato competitivo. Tutte le squadre giocano bene a calcio e penso che la differenza con la Serie A sia soprattutto atletica e di esperienza. Dalla massima categoria sono scese squadre importanti, quindi il livello sarà ancora più alto dell’anno scorso. Bisogna sempre alzare l’asticella”.
Con quali obiettivi partirà la San Marino Academy?
“Il nostro obiettivo deve essere scoprire qual è il nostro massimo. E non accontentarci di niente di meno. Gli obiettivi come li intendete voi, credo si scopriranno strada facendo”.
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Bergamasco, classe 1984, iscritto all’Albo dei Pubblicisti dal 2018, ma sul campo dal 2003. Ha lavorato per Il Nuovo Giornale di Bergamo. Dal 2018 collaboratore di Tuttosport.