La notizia è ormai ufficiale, confermata anche dal CDA di viale Mazzini, dopo essere stata spoilerata niente meno che dalla FIFA. Questi i motivi che portano la rete di Stato a investire nuovamente sul calcio
Mondiali di calcio QATAR 2022 in esclusiva sulla RAI – Di fronte alla notizia anticipata addirittura dalla FIFA, con un comunicato stampa comparso sul sito della federazione mondiale del calcio giovedì, la RAI aveva due sole possibilità: smentire seccamente, in caso di trattative per girare ad altri competitor gli eventuali secondi diritti, o confermare. Alla fine il consiglio di amministrazione di viale Mazzini ieri, in tarda serata, ha deciso di confermare. I Mondiali di calcio del Qatar 2022 saranno in diretta e in esclusiva solo sulla RAI.
Il ruolo della RAI
La notizia, sotto un certo aspetto, sorprende perché da ormai molti anni la RAI è fuori dalla produzione del grande calcio nazionale. Il campionato di Serie A, ormai da venticinque anni, è appannaggio delle cosiddette pay TV. In principio erano Telepiù e Stream, poi diventate una cosa sola con il colosso SKY. Che ha condiviso un lungo percorso di produzione del massimo campionato prima con Mediaset Premium per poi trovare un altro concorrente in DAZN.
Ma la Rai, a parte mantenere i diritti necessari a conservare le trasmissioni storiche, come “90esimo Minuto, “Tutto il calcio minuto per minuto” piuttosto che “La Domenica Sportiva”, non ha fatto.
La RAI non trasmette una partita di Serie A dai tempi delle famose telecronache del secondo tempo della domenica alle 18. É rimasta giusto la Coppa Italia.
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La concorrenza delle pay tv
Anche nel corso degli ultimi mondiali la RAI era stata, tutto sommato, un ospite. Non è un caso che il trofeo alzato a Berlino, nel 2006, venga sempre abbinato alla narrativa di Caressa, voce SKY. Anche se la Nazionale resta uno dei prodotti di punta della Rai che ha seguito tutte le qualificazioni dell’Europeo, la UEFA Nations League e le amichevoli della squadra di Roberto Mancini.
Ma il Mondiale, ancora una volta, sembrava essere diventata una questione destinata a relegare la Rai in secondo piano. Con secondo i diritti, magari le dirette solo ed esclusivamente della Nazionale con qualche partita. Si era parlato dell’interesse di SKY. Mediaset, che pure sta cercando di tornare sul calcio che conta e continua a trasmettere almeno una partita di Champions League in chiaro ogni settimana, sembrava essere fuori dei giochi dopo averle trasmesso tutte le partite di Russia 2018, quando l’Italia, però, non c’era.
Le nuove Tv streaming
Si stavano profilando nuovi interlocutori: oltre a DAZN anche Amazon con il suo canale Prime sta ottenendo un successo straordinario con le trasmissioni di intrattenimento (LOL, il programma comico che stato distribuito nel corso degli ultimi giorni è uno dei successi più clamorosi dell’anno) sta organizzando una produzione da dedicare interamente ad eventi sportivi da seguire live.
La rete di Jeff Bezos sta investendo decine di milioni di dollari in diritti in tutto il mondo e l’Italia, un paese nel quale lo sport è un core business sempre, sarà al centro di una grande contesa. Curioso che tra tante forze in campo, proprio quando meno te lo aspetti, spunti la RAI.
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Cosa c’è dietro l’offerta RAI
Eppure dietro l’offerta della rete di Stato che prevede la diretta in esclusiva multipiattaforma (TV, radio e streaming) delle 64 partite del torneo, c’è un disegno molto più ampio che parte probabilmente da Palazzo Chigi. Non è un mistero che il presidente del consiglio Mario Draghi individui proprio nella Rai una delle eccellenze del nostro paese da rilanciare sul mercato globale. La necessità era quella di uscire allo scoperto, di dimostrare che il cavallo di viale Mazzini non è né arrugginito né accasciato e che la rete di Stato, che sta affrontando tra l’altro una importante ristrutturazione aziendale con lunghi concorsi per l’inserimento di nuovi giornalisti soprattutto sportivi, è pronta per la grande competizione contro i grandi competitor.
Le parole di Marcello Foa
Il presidente del CDA della RAI Marcello Foa ha atteso quasi ventiquattro ore prima di uscire allo scoperto e cantare vittoria: “Si tratta di un grande successo. Siamo arrivati a questo risultato grazie a una strategia negoziale portata avanti con abilità e coerenza, che dimostra la forza e le competenze della Rai. Riconquistiamo così il primato nella trasmissione di uno degli eventi più amati dagli italiani, che nella Nazionale di calcio si riconoscono uniti anche nei momenti più difficili’”.
Un successo per la RAI reso possibile anche dalle splendide prestazioni della Nazionale di Roberto Mancini che è protagonista di una straordinaria serie di risultati positivi che la portata alla semifinale della Uefa Nations League, alla fase finale dell’europeo e ad ottenere tre vittorie nelle prime tre partite di eliminazione al prossimo mondiale. Un risultato senza precedenti che si è trasformato in oro colato anche in termini di ascolto. Perché la Nazionale azzurra non ha mai avuto così tanto pubblico se non durante il mondiale vinto in Germania.
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Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.