Lazio-Juventus 1-1: i bianconeri aprono con Cristiano Ronaldo, ma si fanno raggiungere all’ultimo minuto da Caicedo. Ancora un pareggio per Pirlo che non incide coi cambi: Dybala da horror
Lazio-Juventus 1-1 e per i bianconeri arriva l’ennesima delusione in Serie A. Gli uomini di Andrea Pirlo vanno avanti dopo pochi minuti grazie alla sesta rete in 5 partite di Cristiano Ronaldo, sempre più leader e trascinatore della squadra.
La Juve mette in campo una prestazione solida con l’ormai classica disposizione a 3 dietro, ma cede nei minuti finali. La Lazio, fin lì mai pericolosa, entra troppo facilmente in area con Correa che appoggia per Caicedo, l’uomo dei gol decisivi in casa biancoceleste.
Per i bianconeri, arriva il quarto pareggio in 7 gare (di cui solo 6 giocate, tolta la vittoria a tavolino contro il Napoli). Uno score di certo non da scudetto e che deve far riflettere Pirlo: dopo la sosta per le Nazionali, la sua Juve dovrà svoltare, almeno dal punto di vista dei risultati. O lo spettro di una stagione da “zeru tituli” sarà sempre più presente.
Lazio-Juventus: la partita
«Esta bien el bicho», “Sta bene il mostro”. Così Dybala ha commentato in spagnolo, rivolto verso la panchina, dopo uno scontro in area che aveva messo ko Cristiano Ronaldo. Eccome se sta bene CR7 che, in poco più di 70 minuti, segna un gol nel primo tempo, colpisce un clamoroso palo con Reina immobile e mette in continuo affanno la difesa della Lazio.
La stella portoghese accende la partita e – almeno fino a quando non lascia il posto proprio a Dybala – prova a trascinare la Juve alla sua terza vittoria di fila: un filotto che verrà rovinato da Felipe Caicedo.
Al 15′, è lesto Ronaldo ad avventarsi per primo su un cross di Juan Cuadrado (ubriacante nel trovare il fondo) per la rete che apre la sfida. Ma il portoghese non è sazio e prima prova a impensierire Reina da fuori – con un tiro di poco a lato – e poi viene fermato solo dal palo dopo essersi liberato in area.
Continua a essere buona l’intesa con Morata (un po’ in ombra rispetto al solito), anche se il legno sarà l’ultimo acuto del portoghese prima di uscire al 75′ dopo un leggero colpo alla caviglia (la sensazione è che sia stato Pirlo a toglierlo per precauzione più che un reale infortunio).
CR7 a parte, la Juventus fornisce una prestazione solida quasi fino alla fine. Quasi, perché al 94′ Dybala non riesce a tenere in campo una palla facile, regalando un ultimo possesso alla Lazio: Joaquin Correa entra in area liberandosi troppo facilmente di quattro avversari e offre per Caicedo che, marcato così così da Bonucci, spedisce alle spalle di Szczesny.
Doccia fredda allo scadere per i bianconeri che, anche questa volta, non riescono a mantenere la porta inviolata (un solo clean sheet in campionato, nella gara d’esordio vinta 3-0 contro la Sampdoria). Arriva, così, un altro pareggio, l’ennesimo della gestione Pirlo che, con una vittoria del Milan, potrebbe già scivolare a -6 in classifica.
Lazio-Juve: cosa ci è piaciuto
Rispetto alle ultime uscite, la Juventus mette in campo un atteggiamento più solido, con i tre centrali attenti a chiudere le combinazioni fra gli attaccanti della Lazio (94′ a parte, con la disattenzione generale su Caicedo). Una prova che non è bastata a mantenere la porta inviolata (il sogno di ogni allenatore), ma che – sbavature a parte – fa ben sperare per il futuro.
Detto dell’ennesima ottima gara di Ronaldo, è buona anche la prestazione di Adrien Rabiot, bravo a duellare con un gigante come Milinkovic-Savic e costante nel ribaltare spesso l’azione lanciandosi in contropiede.
Da sottolineare anche l’efficacia della catena di destra Cuadrado-Kulusevski (mentre un po’ meno bene ha fatto a sinistra Frabotta, lasciato spesso solo): è proprio da una percussione del colombiano, infatti, che nasce il gol di CR7. Da queste basi Pirlo dovrà ripartire per pensare una Juve più incisiva e vincente.
Lazio-Juve: cosa c’è da migliorare
Una partita che fino al 94′ aveva mostrato una Juve non straripante, ma che – anche dopo il vantaggio – aveva rischiato poco. Se è grande il demerito (e la sfortuna per il palo di Ronaldo) per non averla chiusa, ancora peggiore è la gestione degli ultimi minuti da parte di tanti giocatori navigati, Dybala e Bonucci (fin lì perfetto) su tutti.
Gol di Caicedo a parte, la Juve si schiaccia troppo dopo le sostituzioni di un frizzante Kulusevski e di Cristiano Ronaldo. La Joya, entrato per addormentare la partita e gestire il possesso palla, finisce per perdere troppi palloni decisivi (compreso quello che porterà alla rete della Lazio) e non fornisce un appiglio in uscita ai centrocampisti.
Il miglior amico dell’argentino potrebbe essere così la sosta per le Nazionali, 15 giorni che Dybala dovrà sfruttare per trovare la forma migliore. Ma, soprattutto, per provare a scalare le gerarchie in attacco che, al momento, lo vedono nettamente dietro a Ronaldo e Morata. A 27 anni, per la Joya questa potrebbe essere la stagione della verità : un bivio importante fra diventare un trascinatore o rimanere soltanto un buon giocatore.
Lazio-Juventus: voti e pagelle
Il gol di Caicedo nel finale di Lazio-Juventus, ovviamente, cambia molti voti e giudizi. Se il migliore in campo fra i bianconeri resta (quasi) sempre Cristiano Ronaldo, il resto della squadra vive di alti e bassi. Andiamo a vedere, allora, le pagelle degli uomini di Pirlo:
Szczesny 6, Demiral 6, Bonucci 6, Danilo 6,5, Cuadrado 6,5, Bentancur 6, Rabiot 6,5, Frabotta 6, Kulusevski 6,5, Morata 5,5. Subentrati: McKennie 6, Bernardeschi sv. Il migliore: Cristiano Ronaldo 7. Il peggiore: Dybala 5. All. Pirlo 5,5
Lazio-Juve, una doccia fredda coincisa, purtroppo, con un’altra deludente partita per i bianconeri. Ora, con la pausa per le Nazionali di mezzo, ci sarà tempo per riflettere (ma anche per parziali processi alla squadra e al tecnico).
Con un potenziale -6 in campionato dalla capolista Milan, i bianconeri dovranno invertire la rotta a partire già dal prossimo appuntamento, il 21 novembre in casa contro il Cagliari. Un’altra serie di pareggi e risultati negativi e per la Juve potrebbe essere già notte fonda.