Il derby di Milano che poteva decidere la vetta della classifica finisce in parità e tanto il Milan quanto l’Inter possono recriminare
Milan – Inter finisce in parità 1-1 un derby molto combattuto intenso a tratti anche discretamente bello tra due squadre che tuttavia hanno fallito una grandissima occasione.
Milan-Inter 1-1
I tre punti, mai come in questa occasione, avevano un’importanza capitale sia per l’Inter che per il Milan. I nerazzurri, distanti dalla vetta dieci punti, dovevano assolutamente cercare di accorciare il gap. Il Diavolo, sfruttando il pareggio interno del Napoli contro il Verona, secondo mezzo passo falso della capolista dall’inizio dell’anno, aveva la ricchissima occasione di portarsi da solo al comando della graduatoria.
Di fronte due squadre che stanno affrontando in modo diverso due momenti profondamente diversi. Il Milan, sempre alle prese con problemi di indisponibilità e con un Ibrahimovic ancora alla ricerca della miglior condizione possibile, sta cercando di gestire il suo vantaggio. L’Inter, al gran completo, e di rincorsa. Da questo dettaglio si traduce l’atteggiamento delle due squadre in campo: un Inter che cerca di giocare, attaccare e proporre con fraseggi e palla al piede, contrastato dal Milan che cerca di azzannare ogni pallone tenendo il ritmo altissimo anche a costo di scoppiare prima della fine della partita.
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Milan-Inter, la partita
Il primo tempo è sostanzialmente di marca interista. Il vantaggio arriva su calcio di rigore trasformato da Calhanoglu, bravo a sfruttare dal dischetto un’ingenuità di Kessie che perde palla e finisce per commettere fallo in piena area proprio sul turco, ex fischiatissimo dai tifosi rossoneri. Anche il pareggio del Milan arriva su calcio piazzato: punizione di Tonali toccata da di testa da Tomori anche se forse è più netta la deviazione di de Vrij che manda la palla nella propria porta.
Da qui a metà del secondo tempo è l’Inter a fare la partita sfiorando a più riprese il vantaggio. La squadra di Simone Inzaghi spreca un rigore con Lautaro Martìnez, che per la verità calcia anche bene: ma trova sulla traiettoria un prontissimo Tatarusanu. L’Inter ha sicuramente da farsi perdonare tante, forse troppe occasioni fallite alcune delle quali clamorosamente davanti alla porta. Le più importanti capitano ancora sui piedi di Lautaro Martìnez che non trova da due passi la deviazione vincente su un tiro cross di Calhanoglu e Vidal, che conclude per due volte a botta sicura facendosi contrastare da kalulu.
Poi, nel finale della partita, viene fuori anche il Milan che sfruttando il calo fisico dell’Inter costringe la squadra nerazzurra sulla difensiva per almeno dieci minuti.
Ibrahimovic impegna Handanovic con un grande intervento su punizione, Saelemaekers colpisce un clamoroso palo con Kessie che solo davanti alla porta avversaria, non riesce a spingere la palla in gol. Finisce 1-1. E paradossalmente è un risultato che per motivi diversi sta stretto ad entrambe le squadre. E che mantiene le cose esattamente così come sono.
Con l’Inter costretta a rincorrere e il Milan che non riesce a scappare.
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Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.