Quanto costano i cambi allenatore alla Juve? I numeri (reali e nascosti) degli esoneri e cosa c’è dietro i problemi della Juventus.
Thiago Motta era stato accolto come la novità fra gli allenatori della Juventus rispetto al recente passato. Tattico, giovane, stimato dalla stampa internazionale e atteso dai tifosi come il messia: “alla Conte” ma più moderno. Dopo una lunga rincorsa, firmava un contratto da allenatore bianconero con un progetto triennale. Oggi, dopo pochi mesi e risultati sotto tono, è fuori. Come gli altri.
Negli ultimi dieci mesi, la Juventus ha cambiato quattro allenatori (Allegri, Montero, Motta e adesso è arrivato Igor Tudor). Il costo di questa confusione non è solo tecnico o emotivo. È concreto. Milionario. Ma soprattutto, solleva una domanda: è sempre colpa dell’allenatore? In questo approfondimento cerchiamo di capirlo.
Juventus allenatori: quanto costano?
Nel giro di 10 mesi la Juve ha rivoluzionato la panchina quattro volte. E ogni errore tecnico ha un prezzo: milionario. L’esonero di Massimiliano Allegri è costato – tra stipendio residuo, staff e premi – circa 10 milioni di euro.
A seguire è arrivato Paulo Montero come traghettatore, quindi con un contratto breve, ma con costi extra di staff. Poi Thiago Motta: giovane, propositivo, firmava un triennale da circa 4 milioni netti a stagione. Ma l’esonero del 23 marzo 2025 comporta una probabile buonuscita da almeno 1-2 milioni. E ora Igor Tudor, di cui però non si conoscono ancora i termini economici. Ma intanto ecco un riassunto di quanto ha speso la Juventus per gli allenatori.
Totale oltre 12 milioni di euro, spesi in meno di un anno. Ma oltre ai costi da sostenere dietro ogni cambio ci sono:
- staff tecnici da sostituire
- metodi di lavoro da riadattare
- preparazioni atletiche interrotte o modificate
- giocatori confusi, svalutati o rivalutati a seconda del modulo (e qui il conto rischia di essere più salato anche se non definibile).
E il progetto? Nessuno lo ha ancora visto o per meglio dire nessuno lo ha capito, almeno finora. Non a caso l’ex capitano Danilo solo qualche mese fa lo aveva definito un “fantasioso”.
Cambio allenatori della Juventus: cosa ne pensiamo
Abbiamo visto i numeri, ma per approfondire il problema dei continui cambi di allenatori della Juventus, abbiamo chiesto agli esperti della nostra redazione che seguono il calcio femminile un parere sull’esonero di Motta alla Juve.
L’allenatore Stefano Terracciano ci ha detto: “credo che ci sia una totale confusione e che i giocatori non siano adeguati al gioco di Thiago. In ogni caso, non si dà tempo ai tecnici e ai giocatori, servirebbe in primis un tecnico che sappia farsi rispettare lavorando sul carattere e poi riprogrammare la prossima stagione“.
Per il giornalista Ansa e nostro inviato per la Juventus women Emanuele Pastorella: “Thiago è stato fin troppo integralista, rimanendo fossilizzato sul suo credo calcistico senza pensare di cambiare qualcosa per raddrizzare la barca. Gli infortuni hanno pesato, ma anche la sua gestione è stata rivedibile: otto capitani diversi, mai un undici-tipo e la rottura con un senatore come Danilo. Per ora ha pagato solo lui, ma anche la posizione di Giuntoli è sotto esame“.
Esoneri Juve: di chi è la colpa
Come abbiamo visto per i nostri esperti ci sono colpe di mister Motta, da dividere con la società (il direttore tecnico Cristiano Giuntoli in primis). Ora nel calcio moderno più che in passato, l’allenatore è spesso il parafulmine. Ma se sbagli chi scegli, quando lo scegli, cosa gli metti in mano, allora il problema è più in alto. Il vero costo non sono le clausole di rescissione, ma la confusione che paghi stagione dopo stagione.
La Juventus ha affrontato, nel giro di qualche anno, un’involuzione tecnica, mediatica e identitaria. E mentre i tifosi discutono di moduli, calciatori e motivazioni, i conti raccontano altro: una società che ha investito milioni in continuità…per poi distruggerli da sola.
E ora? La panchina bianconera è affidata a Tudor fino a luglio 2025, prima di nominare un altro mister. La lista dei candidati fra gli allenatori della Juventus per la prossima stagione è lunga, da Gasperini a Conte fino a Pioli. Ma il dato certo è che non si costruisce un progetto tecnico cambiando un allenatore ogni 6 mesi. Nel calcio l’errore non è solo chi guida la squadra, è chi la dirige dall’alto, senza visione, senza pazienza e senza conti in mano.
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