Chi è Ellen Fokkema, la prima donna a giocare in una partita maschile di calcio

In Olanda sabato scorso un piccolo club ha accolto in prima squadra una ragazza di venti anni, Ellen Fokkema è la prima donna a giocare in un campionato di calcio maschile riconosciuto.

La storia della centrocampista del VV Foarut Ellen Fokkema è davvero significativa di una donna che decide di sfidare gli uomini sul loro stesso campo. Senza sconti e nemmeno scorciatoie. Ellen è la prima donna nella storia del calcio a giocare da protagonista in un campionato maschile senior.

Ellen Fokkema
Ellen, intervistata dalla ESPN dopo la sua prima partita ufficiale

La storia di Ellen Fokkema

La notizia arriva da Schatzenburg, il centro sportivo a due passi dalla cittadina di Menaam, nel nord dei Paesi Bassi a un centinaio di chilometri da Amsterdam. É qui che la 20enne gioca e vive: un doppio lavoro per la verità. Perché Ellen non solo gioca con la squadra femminile, ma allena le ragazzine del club e si allena con la squadra maschile nell’ambito di un programma condiviso. In paese la conoscono tutti: gioca a pallone da quando aveva cinque anni e ha trascorso tutta la sua infanzia e la sua adolescenza nel club. É cresciuta nelle leve infantili con gli stessi giocatori che oggi sono in prima squadra, divisione regionale e amatoriale del campionato olandese. Il campionato è quella della Vierde Division, un buon livello tutto sommato.

Il VV Foarut, squadra con un centinaio di anni di storia è una splendida realtà: campi a perdita d’occhio tra le campagne della Frisia dove sgambettano ragazzini di ogni ordine e grado. La prima squadra è fiera del proprio programma di integrazione e quando nel maggio scorso la KNVB, la federazione olandese del calcio, ha concesso alle donne di giocare nei campionati maschili senior, il tecnico della squadra non ha perso tempo.

Come cambiano le regole del calcio

Ellen ha fatto tutto il ritiro con la squadra maschile. Sabato, nella riunione prima della partita contro lo Sleat, Ellen ha saputo che sarebbe andata in panchina. E al 60’ ha fatto il suo ingresso in panchina, prima donna a giocare in una partita ufficiale di un campionato maschile riconosciuto. Il primo ad applaudirla è stato Janco Croes, il giocatore che ha sostituito a centrocampo.

Qualche momento di emozione, poi Ellen si è sciolta e ha cominciato a interpretare al meglio il suo ruolo. Playmaker, nel cuore del centrocampo. Un ruolo molto olandese.

A testimoniare la sua presenza in campo una troupe di ESPN che le ha dedicato un lunghissimo reportage: “Tanta emozione – ammette Ellen – ma sono anche molto felice perché ora forse anche le donne potranno decidere in quale squadra giocare. Io sono la prima donna a farlo. Sicuramente non sarò l’unica”.

Ellen Fokkema
Ellen Fokkema in azione contro lo Sleat nel suo esordio

A 20 anni, una pioniera

Per Ellen in definitiva è cambiato poco: “Ho sempre giocato con i maschi, fin da quando ero bambina. Avevo i capelli corti e molti nemmeno se ne accorgevano. Di sicuro io giocavo con la stessa intensità dei miei compagni e facevo in modo che nessuno se ne accorgesse”. Ellen è la seconda di quattro fratelli. Il maggiore Auke è l’unico che non gioca a calcio. Le sue sorelle minori Jenny e Marianne, stanno seguendo le sue orme. La grande appassionata di calcio in casa è mamma Klaske.

Due anni fa, quando le norme le avevano impedito di giocare in campo con i compagni di sempre, Ellen ha una offerta di un grande club, l’Herenveen, ma lei decide di restare nel piccolo villaggio di Menaam, meno di tremila abitanti: “Ho deciso che se volevo dimostrare qualcosa dovevo farlo qui. Ho iniziato a lavorare come infermiera, mi sto diplomando e non volevo assolutamente rinunciare al calcio”.

Per lei il presidente del club ha chiesto una deroga per consentire a lei, e a qualsiasi donna che lo richieda, la deroga per potere giocare. C’è voluto un anno. Ma l’Olanda ha cambiato le sue carte federali per aprire a una svolta storica.

L’Olanda, che si conferma un paese estremamente avanzato e lungimirante festeggia Ellen Fokkema, la prima donna che spalanca la porta di un mondo di uomini che da oggi è un po’ meno a esclusiva maschile.

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