Maurizio Costanzo, giornalista, conduttore, autore di successo. Storia, patrimonio programmi, successi e canzoni scritte
Uomo estremamente popolare, non solo per la sua lunghissima attività giornalistica su quotidiani, magazine, in radio e in TV. Maurizio Costanzo è stato uno dei conduttori televisivi più popolari e influenti degli ultimi quarant’anni.
Maurizio Costanzo, talk show a teatro
Tutti in TV lo conoscono per il suo programma più longevo, il “Maurizio Costanzo Show”, iniziato in un piccolo studiolo della Microstampa, un centro di doppiaggio sulla Salaria. Un pianoforte a mezzacoda con alcune sedie e pochi ospiti: tre telecamere. Costanzo aveva idea di realizzare un talk show itinerante nei teatri: talk show di giorno e spettacolo teatrale di sera. Solo qualche anno dopo trasformò il suo programma in un salotto al Teatro Parioli. Assumendo la direzione del teatro e acquisendone una quota fino al 2011 quando la sua trasmissione era ormai giunta alla conclusione del suo ciclo. Il Costanzo Show andò in onda anche nelle sue ultime produzioni al Pairoli quando ormai il teatro aveva cambiato definitivamente destinazione.
Le origini del suo show
Inizialmente però il MCS andò in onda su Rete4. La rete era da poco passata insieme dal gruppo editoriale Mondadori che l’aveva fondata alla Fininvest. E Costanzo rientrò nel pacchetto. Il conduttore non sembrava particolarmente contento di lavorare per Mediaset.
Tuttavia fu proprio Silvio Berlusconi in persona a volerlo. Impegnandolo in un talk show più ambizioso e ricco, in seconda, serata simile a quelli di enorme successo che andavano in onda negli Stati Uniti da dove Berlusconi era rientrato importando serie televisive, pacchetti di film e qualche format. E lo show si trasferì definitivamente su Canale 5 diventando uno storico punto di forza del palinsesto.
Costanzo, dopo alcune esperienze non fortunatissime in ambito editoriale – in passato aveva diretto il quotidiano indipendente “L’Occhio” tentando poi il rilancio della Domenica del Corriere che non andò a buon fine – accettò. Il conduttore per altro era reduce anche da un’indagine che lo coinvolse dopo le intercettazioni sugli affari della loggia massonica P2. Il successo del Maurizio Costanzo Show arrivò probabilmente nel momento più difficile e controverso della sua carriera.
Maurizio Costanzo e la musica
Attivissimo anche come autore e paroliere. Suo il testo di “Se Telefonando”, musicata da Ennio Morricone e portata al successo da Mina. Maurizio Costanzo ha scritto almeno una cinquantina di canzoni. Una dozzina quelle pubblicate con discreto successo e cantate da Toto Cutugno, Mino Reitano, Alex Britti e Ricchi e Poveri…
Costanzo compare anche involontario protagonista in numerosi testi di canzoni di successo. La prima è “Nun te reggae più” di Rino Gaetano. Il cantautore calabrese sarà ospite di una sua memorabile trasmissione insieme a Susanna Agnelli – anche lei citata da Gaetano nel testo del brano. Altre citazioni in “Italiano Medio” degli Articolo 31 e “La strana famiglia” splendido testo di Gian Piero Alloisio cantato da Giorgio Gaber: “A Roma c’è lo zio Renzo che è analfabeta ma ha scritto un romanzo ed è sempre ospite da Maurizio Costanzo…”
L’amicizia con Paolo Villaggio
Sue le sceneggiature di una trentina di film, alcuni dei quali di grande successo. Una passione quella per il cinema che Costanzo coltiva (e trasgferisce al figlio Saverio) quando si trasferisce giovanissimo per lavorare al Corriere Mercantile, storico quotidiano pomeridiano genovese. Arrivava da Paese Sera per una serie di sostituzioni in cronaca. E a Genova conosce un giovane impiegato un po’ stralunato che si esibiva estemporaneamente come comico e che aveva grande successo nella Baistrocchi, la compagnia goliardica teatrale cittadina. Era Paolo Villaggio.
I due stringono grande amicizia. E sarà proprio con Villaggio che Costanzo firmerà un grande successo cinematografico curando la prima caricatura del comico genovese, quella del ragioner Giandomenico Fracchia che farà le sue prime apparizioni in TV a “Senza Impegno”, uno show della domenica sera del 1969 sulla RAI. Fracchia diventerà un film pochi anni dopo. Memorabili le presenze di Villaggio al Parioli. Villaggio fu il suo primo ospite in assoluto al Maurizio Costanzo Show.
Una delle sue opere cinematografiche meno conosciute è anche una delle più prestigiose. Si tratta del film “La passione di Cristo” di Mel Gibson per la quale cura parte della sceneggiatura: in particolare i dialoghi. Ma è stato anche consulente nella produzione del film “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino, che ha vinto l’Oscar come miglior film straniero nel 2014. Sua l’intuizione di coinvolgere nel film Sabrina Ferilli, grande amica di sua moglie e Carlo Verdone, comico per il quale Costanzo stravedeva fin dall’inizio della sua esperienza televisiva e che spesso volle ospite nel suo show.
Libri, trattati e saggi: dottore non laureato
Costanzo curò in quantità industriale anche un’infinità di scritti e trattati tra i quali una quarantina di libri e romanzi. Molti i saggi sulla televisione. Ha collaborato con giornali e riviste fino alla sua morte scrivendo di tutto: dalle risposte alle lettere dei lettori alle rubriche di critica televisiva. Ha insegnato giornalismo e tecniche di comunicazione collaborando con diverse importanti università (Luiss, Iulm) e anche se tutti lo chiamavano dottore, paradossalmente, Costanzo non si è mai laureato.
Costanzo quattro matrimoni, tre figli
Quattro i matrimoni. Con la fotoreporter Lori Sammartino, poi con la giornalista Flaminia Morandi dalla quale ha avuto due figli (Camilla e Saverio, autore e regista). Quindi con la conduttrice televisiva Marta Flavi. E infine con Maria De Filippi, una delle autrici del Maurizio Costanzo Show che ha sposato nel 1996 adottando con lei il suo terzo e ultimo figlio. Diverse le storie importanti: con l’attrice Giovanna Ralli, con l’attrice e doppiatrice Simona Izzo cui è rimasto molto legato per tutta la vita.
Costanzo-De Filippi: l’industria Fascino
La coppia Costanzo-De Filippi è stata per anni, ed è tutt’ora, la più potente del panorama televisivo italiano e forse europeo. La loro società, la Fascino PGT, produce attualmente cinque format di enorme successo (tra i quali “Uomini e Donne”, “C’è posta per te”, “Amici”, “Tu si que vales”) nei quali Costanzo figurava come co-autore o consulente. In tutto dal 1996 a oggi la Fascino ha prodotto una quarantina di format televisivi molti dei quali di grande successo anche all’estero. Oltre a un paio di film tra i quali “Troppo Belli”, una delle ultime sceneggiature scritte per il cinema da Costanzo. Fascino PGT oggi è una realtà che fattura dai 60 ai 100 milioni di euro all’anno. Incalcolabile la sua reddittività in termini di ascolto e di resa commerciale pubblicitaria ogni pomeriggio.
Ospiti, maschere e numeri #1
Ironico, ma soprattutto profondamente autoironico, Costanzo ha completamente cambiato il canovaccio televisivo italiano per almeno vent’anni costringendo la RAI a correre ai ripari schierandogli contro prima Renzo Arbore e poi Porta a Porta, il magazine di approfondimento di Bruno Vespa.
Con gli anni il Maurizio Costanzo Show ha prodotto migliaia di ore di intrattenimento televisivo ‘allungando’ la serata degli italiani e in un certo qual modo cambiandone anche le abitudini. Dal suo salotto, più di 4500 puntate, sono passate oltre 50mila persone: alcune delle quali devono tutto, o quasi, a Costanzo. Comici come Iacchetti, Riondino, Vergassola, Brignano. Personaggi come Vittorio Sgarbi. Numerose le puntate speciali, il cosiddetto “Uno contro tutti” e quelle celebrative. La trasmissione dedicata a Carmelo Bene è oggetto di studio da anni: con almeno una quindicina di tesi di laurea…
Altre trasmissioni storiche furono quelle ribattezzate ‘dei tre tenori’. Una ospitò Monica Vitti, Vittorio Gassman e Alberto Sordi. Un’altra, più recente, affiancò Carlo Conti, Gerry Scotti e Paolo Bonolis. Trasmissioni che registrarono ascolti da record, ispirate tuttavia dalla prima in assoluto che nel 1998 vide sul palco del Pairoli Mike Bongiorno, Raimondo Vianello e Corrado, per il quale fu una delle ultime apparizioni in TV prima della sua scomparsa, l’anno successivo.
Il viale del tramonto
Una carriera immensa, ricca, di enorme successo. E anche se negli ultimi anni i suoi rapporti con Mediaset si erano notevolmente diradati, Costanzo aveva lasciato piena mano alla moglie e ai suoi programmi, il conduttore non ha mai rinunciato ad andare in onda proponendo interviste, rubriche di critica e di approfondimento.
Sulla RAI, soprattutto per il palinsesto notturno. Conducendo anche rubriche radiofoniche. Prima su RTL 102.5, poi su Isoradio e infine su R101 dove è andato in onda fino a pochi giorni fa con “Facciamo finta che…”
Costanzo ha lavorato come promoter e testimonial (famosa la sua pubblicità della “camicia coi baffi”). Come consulente d’azienda ha curato la comunicazione di numerose aziende. Dalla Telecom alla Roma, una delle sue grandi passioni sportive. Diresse l’ufficio stampa, strategia e comunicazione della società giallorossa presieduta dai Friedkin, prima di lasciare volontariamente l’incarico dopo nemmeno un anno, fino al febbraio del 2022.
Talent scout
A Maurizio Costanzo va il merito di avere scoperto e lanciato un’infinità di talenti televisivi. Ma anche di averne rilanciato molti. Quando gli chiesero di condurre “Buona Domenica” lui si circondò di personaggi alla ricerca di una nuova destinazione artistica. Su tutti Fiorello, travolto da numerosi problemi personali dopo il successo di Karaoke. Ma anche Paola Barale, Claudio Lippi, Massimo Lopez. E ovviamente trasformò il contenitore più popolare e trash della TV in una macchina di spettacolo che macinò audience e guadagni strepitosi.
“Per tre secondi… che culo!”
Si è scritto molto del suo impegno sociale e civile, in particolare contro la Mafia. Amico personale di Giovanni Falcone, storica una delle sue presenze al Maurizio Costanzo Show, usò tutta la sua forza mediatica per chiedere ai pentiti di mafia di collaborare e agli omertosi di denunciare.
Nel 1993 Bruciò in diretta una t-shirt con la scritta ‘Mafia Made in Italy’. L’anno dopo i boss gli piazzarono un’autobomba con 50 chili di tritolo subito fuori dal Parioli. Saltarono per aria negozi, auto e 200 metri di strada: Costanzo e la De Filippi ne uscirono vivi per miracolo. Erano su una seconda auto e l’attentatore spinse la detonazione un attimo troppo presto… Nessuna vittima. “Tre secondi ed eravamo morti, abbiamo avuto un gran culo” disse Costanzo con la solita ironia chiedendo scusa alla compagna e ai suoi genitori per il pericolo e la paura. Solo recentemente dalle intercettazioni rese pubbliche dopo il suo arresto, si è scoperto che Matteo Messina Denaro in persona, all’epoca superlatitante, era andato in incognito ospite tra il pubblico del programma per curare i dettagli dell’attentato.
Premi e riconoscimenti
Nel corso della sua carriera, Maurizio Costanzo ha vinto numerosi premi. Tutto sommato pochi rispetto all’immena produzione visto che il suo show è il programma più longevo di sempre nella storia della TV italiana. Tra i premi due Telegatti (si dice che non li sopportasse, pur essendo lui un grande amante degli animali e in particolare proprio dei gatti), un “Premio Ondas” e un “Premio Regia Televisiva”. Nel 2013, Costanzo ha ricevuto un premio speciale alla carriera durate il Festival di Sanremo (lo dirigeva Fabio Fazio, spesso ospite del suo show). Il conduttore disse spesso che, nonostante la sua passione (aveva studiato musica ed era un discreto sassofonista), Sanremo era una delle poche cose che non avrebbe mai voluto condurre. Anzi, spesso lo aveva dileggiato nel suo show proponendo una versione trash e trasversale del Festival.
Famosa la sua aspra polemica con Pippo Baudo all’epoca del Festival del 1995, quello di Cavallo Pazzo che tenta di buttarsi dalla balconata e della vittoria di Giorgia. E dire che fu proprio Costanzo, molti anni prima, il primo a intervistare Pippo Baudo, all’epoca in rampa di lancio sulla RAI. I due erano amici: ma i rapporti si incrinarono soprattutto quando Baudo arrivò a Mediaset. Poi si chiarirono e la discussione si chiuse – ovviamente – in TV con una edizione speciale di una delle sue interviste, nel 2018.
Maurizio Costanzo è scomparso all’età di 84 dopo oltre 60 anni di una carriera straordinaria
Genovese, classe 1965, giornalista dal 1984. Vive a Milano da 30 anni. Ha lavorato per Radio (RTL 102.5), TV (dirigendo Eurosport per molti anni), oltre a numerosi siti web, giornali e agenzie. Vanta oltre cinquemila telecronache di eventi sportivi live, si occupa da sempre di sport e di musica, le sue grandi passioni insieme a cinema e libri. Diplomato al conservatorio, autore di narrativa per ragazzi.