Una finestra a sud
In Italia sento sempre dire;” finiremo come l’Argentina”. Frase generica per delineare lo sfascio e la decandenza, utilizzata per sintetizzare un disagio di fronte a difficoltá e ostacoli di vario genere, dalla sicurezza, alla scuola.
Io sono qui a Buenos Aires, e vi posso raccontare tra il serio e il faceto come finiremo secondo i profeti di sventura
E’ vero che l’Argentina ha tante cose in comune con l’Italia, (innanzi tutto tanti cognomi, ereditá dell’immigrazione) ma ha anche le sue belle differenze, come é ovvio che sia.
Tempo fa avevo tentato di aprire un blog che poi ho abbandonato per dedicarmi al food e perché pensavo che non interessasse molto, ma il campanello d’allarme me lo ha dato un articolo del Corriere della Sera sulla scelta di una parte delle elite italiane di mandare i figli in scuole straniere.
Ecco, questo sí é molto argentino, e i risultati sono disastrosi. Qui avrei parecchie cose da dire.
L’altro elemento che mi ha fatto pensare é una indagine/inchiesta, non so bene come chiamarla, della Repubblica, in cui si evidenziava quanto ancora gli italiani emigrino, per amore o per lavoro o per altri motivi.
Il nostro paese, come l’Argentina, é abbastanza chiuso, i TG passano lunghi minuti dando l’opinione dei rappresentanti di tutto l’arco costituzionale ma dicono poco e niente di quello che veramente succede nel mondo.
E nel mondo ci sono tante donne italiane che vivono, lavorano, e sono in grado di offrire uno spaccato reale della realtá internazionale.
Se mettessimo insieme tutti questi sguardi forse potremmo capire quanto siamo connessi e collegati.
Simonetta
1 novembre 2010