C’è una donna, una mamma, che vive a Padova che di mestiere fa la scienziata. Questa donna che di nome fa Ilaria Capua è una virologa di fama internazionale che ha avuto la capacità d’imporsi all’attenzione mondiale con le sue scoperte e il suo atteggiamento controcorrente.
Ha isolato il virus dell’influenza aviaria ma si è anche battuta perché sia garantito il libero accesso alle sequenze genetiche a favore delle trasparenza e della condivisione dei dati delle ricerche, sfidando l’OMS e il conservatorismo di molti scienziati.
Ilaria è stata la prima donna, il primo scienziato sotto i 60 anni a vincere il premio Penn Vet World Leadership Award. Il Wall Street Journal l’ha definita «la strong lady della ricerca scientifica». Nel 2008 è stata eletta dalla rivista americana “Seed” «mente rivoluzionaria» ed è entrata nella classifica dei 50 scienziati top di «Scientific American».
Per Science è «Italy’s Influenza Diva». DIVA è l’acronimo di Differentiating Infected from Vaccinated Animals, la strategia vaccinale ideata e messa a punto da Ilaria Capua, con la quale è stato possibile controllare numerosi focolai di influenza dei polli.
Da poco è uscito un suo libro autobiografico: “Avventure, disavventure e riflessioni di una ricercatrice globetrotter” dove Ilaria si racconta e ci racconta anche con un pizzico d’ironia, che non si sente un’eroina o una martire votata alla scienza che comunque, è un’avventura intensa ed esaltante, ma una semplice donna che con fatica e qualche difficoltà è riuscita a ottimizzare le opportunità che le sono capitate davanti. Il suo motto: Alla fine, gira e rigira, le cose devi fartele da sola”, rappresenta perfettamente l’immagine di una donna straordinaria nella sua normalità.