Astrazeneca, cosa succede se si rifiuta la vaccinazione? I veri rischi del vaccino Astrazeneca e le ultime novità di oggi.
Astrazeneca, il vaccino covid anglo-svedese continua a suscitare dubbi e incertezze negli italiani. Dopo che l’EMA ne ha raccomandato la somministrazione per le persone sopra i 60 anni, in molti centri vaccinali le persone non hanno voluto ricevere questo siero.
Ma esattamente cosa succede a chi rifiuta il vaccino Astrazeneca? Scopriamolo insieme qui di seguito, in base alle dichiarazioni degli esperti, per poi passare ai rischi e alle ultime news su Astrazeneca in Italia e all’estero.
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Che succede se si rifiuta Astrazeneca
Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, ha spiegato cosa accade se una persona rifiuta di vaccinarsi con Astrazeneca: “Verrà successivamente nel tempo riconsiderato per altre tipologie di vaccini.”
Quindi chi rifiuta questo vaccino, non ne riceverà immediatamente un altro, ma verrà richiamato in un momento successivo, stando a quanto dichiarato da Locatelli. In altre parole rifiutando Astrazeneca si rischia di finire in coda alle liste di chi ha diritto a ricevere l’inoculazione e attendere parecchio tempo, con tutti i rischi del caso legati al coronavirus.
Vaccino Astrazeneca rifiuti in Italia
Gli esperti continuano a rassicurare sul fatto che i benefici della vaccinazione con il siero di Oxford siano di gran lunga superiori ai rischi. Ma la situazione è caotica nei centri di somministrazione sparsi in Italia.
A Torino ad esempio, secondo quanto riporta il quotidiano Lastampa, 1 paziente su 4 rifiuta si ricevere Astrazeneca. E nel resto d’Italia le cose non vanno meglio. A Napoli, nell’hub vaccinale, si sono verificati ritardi di ore nelle somministrazioni perché molti cittadini hanno rifiutato questo tipo di vaccino.
Novità Astrazeneca oggi, quali sono i rischi
Le notizie contraddittorie su Astrazeneca hanno dunque creato sfiducia in molte persone. Le preoccupazioni principali sono due su questo siero.
La prima riguarda gli effetti collaterali registrati in alcuni pazienti. Si tratta di un coagulo di sangue nel cervello, chiamato trombosi. Come riporta Bloomberg America si sono verificati anche casi di coaguli nell’addome e nelle arterie, insieme a bassi livelli di piastrine nel sangue. Per questo i pazienti dovrebbero prestare attenzione a sintomi come dolori al petto o alla pancia, gonfiore alle gambe e mancanza di respiro, nelle 2 settimane successive alla vaccinazione, secondo l’EMA.
L’altra preoccupazione attiene al prezzo del siero Astrazeneca. Stando al report dell’agenzia Bloomberg, il vaccino di Oxford viene pagato dall’Unione Europea 2,15$ a dose. Viceversa Pfizer 14,70 dollari a fiala, mentre il prezzo di Moderna va dai 25 ai 37$. L’efficacia di un siero non si può misurare dal suo prezzo, ma è chiaro che queste differenze consistenti sorprendono.
Insomma, fra rischi di gravi effetti collaterali a seguito della somministrazione e prezzi di vendita bassi, il vaccino Astrazeneca non convince molti italiani. Eppure la necessità di vaccinarsi è impellente, visti i dati sui contagi attualmente registrati nel nostro paese. Tuttavia i rischi ammessi dall’EMA lasciano dubbi.
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Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web