A Pastassunt cu’N’truoppk, cioè la Pastasciutta con l’Inciampo, in cosa? uno o due pezzetti di carne lasciati nel fondo del piatto insieme alla salsa del ragù. Questo è un tipico piatto potentino della festa e, secondo la tradizione lucana, che poco ha a che fare con i bovini, è realizzato generalmente con animali da cortile, più che altro galluccio e coniglio o giovani ovini, prevalentemente agnelli, capretti, castrati e non.
La tradizione lucana è generalmente contadina e di una agricoltura montana e collinare dove il grano duro la fa da padrona, ognuno ne aveva in casa le scorte per far da se pasta e pane. Si acquistavano paste secche confezionate solo in occasione di molti commensali, convenuti per certi lavori nei campi come la mietitura o per i matrimoni, ecco allora i Maccarrun d’i Zit, i Maccheroni degli Sposi, quelli che si devono spezzare e ne derivano tre o quattro pezzi da boccone e tanti rimasugli, che è divertentissimo andare ad infilzare; adesso hanno la denominazione di Ziti e non è più tanto facile trovarli, fino agli anni ’60 o ’70 sono stati, insieme a Rigatoni o Schiaffoni, l’unica valida alternativa alle varie paste fresche per il ragù della domenica.
Ingredienti per 4 commensali di giusto appetito:
quattro etti di Ziti di ottima qualità – otto etti di carne di Capretto a pezzi piccoli e con osso – quattro cucchiai di Strutto – tre spicchi di Aglio – un bicchiere scarso di Aglianico – un ciuffo di Prezzemolo – due Peperoncini – mezzo litro di ottima salsa di pomodoro – qualche foglia di Basilico o Alloro – un cucchiaio di Olio Evo – quanto basta di sale grosso – due cucchiai di Canestrato Ovicaprino di Moliterno – mollica di circa mezzo chilo di Pane di Matera di due o tre giorni
Preparazione:
Preparazione:
Mettiamo a scaldare su un fiamma bassissima il tegame di terracotta con lo strutto, che può essere sostituito da sei cucchiai di Olio EVO, e due spicchi di aglio tritato, volendolo eliminare, sostituirlo con tre schiacciati. La soffrittura deve avvenire in maniera molto dolce ed in un tempo molto lungo. Quando l’aglio accenna a colorirsi, alzare la fiamma al massimo e versarvi la carne, sciacquata e ben asciugata, la carne deve cauterizzarsi rapidamente, i suoi pregiati sapori ed odori dovranno passare nella salsa solo in un secondo momento in una osmosi reciproca. Quando il fondo di cottura sarà tornato ad essere di solo condimento, sfumare con il vino, aggiungere qualche ramo di Prezzemolo ed un Peperoncino spezzato, lasciare assorbire a fiamma tornata ad essere bassissima, con coperchio scostato grazie ad un cucchiaio di legno con cui rigiriamo di tanto in tanto. Quando nuovamente avremo il fondo di cottura di soli grassi, aggiungere la salsa di pomodoro e, se di stagione, qualche pomodoro ben maturo tagliato a filetti e senza semi. Se siamo in estate si aggiunge del basilico altrimenti dell’alloro. Salare secondo i gusti. La fiamma, alzata al momento dell’aggiunta della salsa, perché inizi l’ebollizione, va riportata bassissima, che consenta solo un leggero sobollio, fino ad arrivare al classico “pippiare” del Ragù, sempre con il cucchiaio di legno al suo posto, pronto per una saggia rimestata ogni tanto. Prima che si disfino del tutto togliere, l’eventuale aglio, prezzemolo e peperoncino, se giudichiamo sufficiente la piccantezza, con l’occasione aggiustare di sale.
Nel frattempo si prepara il pane, grattugiandone la mollica grossolanamente ed asciugandola in una padella, possibilmente in ferro, appena unta d’olio e con aggiunta di uno spicchio d’aglio, un peperoncino e qualche foglia di prezzemolo tritati. Con l’uso della mollica si risparmierà , saggia fissazione di un popolo frugale come quello lucano, sul canestrato, che intanto si gratta con grattugia tradizionale; si spezzano gli ziti in tre o quattro pezzi, lasciando gli eventuali sfiziosissimi pezzetti.
A ragù sicuramente pronto, cuocere la pasta molto ben al dente, in acqua salata e condirla a strati in una coppa ben calda, iniziando con un generoso mestolo di salsa e canestrato, terminando con salsa, pane e formaggio; lasciare a stufare coperta per cinque minuti circa. Nel mettere la salsa si deve aggiungere anche la carne ed ogni piatto dovrà contenerne almeno un pezzetto sul fondo, altrimenti non s’n’truoppk.
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