Più di una bevanda: il tè turco che accompagna ogni giornata

Il çay è una presenza costante, dal mattino alla sera. Un rito condiviso che resiste al tempo e alle abitudini moderne.

te turco in bicchiere

In Turchia il tè non è solo una bevanda: è un filo rosso che unisce momenti, luoghi e persone. Si beve la mattina a colazione, si offre agli ospiti, si sorseggia nei negozi, nei giardini pubblici, in riva al mare.
Il tè turco — o çay — si prepara lentamente, con un doppio bollitore chiamato çaydanlık, e si serve nei bicchierini di vetro a tulipano.

Bere il tè, come abbiamo visto anche in molte serie televisive turche, è per loro un gesto sociale, un’abitudine identitaria, una forma di linguaggio.

Ma come si prepara davvero il tè alla turca? Vediamolo passo dopo passo.

Tè turco come si fa

La preparazione richiede un doppio bollitore (çaydanlık), composto da due teiere sovrapposte: in basso l’acqua, in alto le foglie di tè.

  • Si porta a bollore l’acqua nella teiera inferiore.
  • Si versano 2-3 cucchiai di tè nero sfuso nella parte superiore e si aggiunge poca acqua bollente per farlo “sbocciare”.
  • Si lascia in infusione per 10-15 minuti, senza mescolare.
  • Per servire, si diluisce il concentrato con acqua calda in base al gusto personale: açık (leggero) o koyu (forte).

Come si serve

  • In bicchieri di vetro a tulipano, mai in tazze.
  • Senza latte.
  • A volte con zucchero, ma mai zuccherato prima.
  • Sempre caldo. Anche d’estate.

Quando si beve il tè in Turchia

  • A colazione, al posto del caffè.
  • A pranzo, anche con pasti leggeri.
  • Nel pomeriggio, con frutta secca o dolcetti.
  • In serata, come rito conviviale.
  • Anche nei negozi e nei mercati viene offerto agli ospiti. In Turchia, il tè non è una moda: è presenza costante.

Il significato sociale del çay

Più che una bevanda, il tè turco è una forma di comunicazione. Lo si offre per gentilezza, per iniziare una conversazione o per accompagnare il silenzio. Un gesto che crea legame, come il pane spezzato insieme o il caffè offerto dopo il pasto.

Che differenza c’è fra il tè turco e gli altri tipi di te

Il çay si prepara con cura e tempo, mai con la bustina lasciata in tazza.

Chi è abituato al tè all’inglese, con latte e biscotti, o ai tè orientali serviti in silenzio con gesti misurati, noterà subito la differenza.
Il tè turco è più robusto, più scuro, più presente. Non ha profumi floreali, non ha spezie. Ha solo foglie, acqua, tempo — e chi lo beve.
È un tè che non cerca di farsi notare: resta sul tavolo, pronto ad accogliere, e questo basta.

In Turchia, il tè non si beve per abitudine ma per appartenenza. È una pausa senza interruzione, un filo che unisce momenti, persone e luoghi. Ma se il çay accompagna la giornata, c’è un altro gesto ancora più intimo che chiude il cerchio: il caffè.

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