Pensione, Opzione donna rischia di non essere confermata, quota 100 è sempre a rischio e quota 41 e 102 in discussione. Le ultime sulle pensioni e la riforma
Nonostante i tempi non siano ancora maturi per una riforma, la pensione resta un tema centrale nell’agenda di governo, come testimoniano le ultime news. Questo perché misure come ad esempio opzione donna, sono destinate ad essere eliminate o a subire importanti modifiche nella prossima Legge di bilancio.
Quindi, per arrivare già con le idee chiare al prossimo autunno, ossia nel momento di redigere la nuova manovra, l’esecutivo sta raccogliendo le varie proposte.
Pensione ultime, proposte per sostituire opzione donna
Visto che nel 2021 si prospetta la mancata conferma di opzione donna, le parti sociali stanno pensando a come superare questo scivolo pensionistico.
Una delle proposte riguarda la diminuzione degli anni contributivi richiesti per l’accesso a quota 100 per le donne, portandoli dagli attuali 38 a 36. Ciò andrebbe in contro ad una problematica avanzata da più parti, quella del riconoscimento del lavoro di cura domestico ordinario, che solitamente riguarda le lavoratrici.
Di contro però la proposta sembra difficilmente realizzabile dal momento richiederebbe più risorse, rispetto a quelle attualmente previste. L’unica possibilità di attuazione sarebbe quella di una misura che preveda una forte penalizzazione sulla pensione, per chi utilizza lo scivolo. In questo caso però molte lavoratrici non utilizzerebbero la novità introdotta.
Vedi anche: A che età si va in pensione in Italia
Pensione: quota 41 e quota 102 ultime news
Anche su quota 41 continuano ad arrivare proposte dai sindacati. In particolare viene chiesta l’estensione a tutti i lavoratori della possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi, a prescindere dall’età anagrafica.
Pure in questo caso ci sarebbero però delle difficoltà legate ai costi dell’operazione, visto che sarebbero più numerosi coloro che potrebbero raggiungere la pensione. Quindi, per ora l’alternativa più credibile, fra quelle discusse, resta l’aumento di 2 anni di età rispetto a quanto previsto da quota 100.
In altri termini, invece di 62 anni di età e 38 di contributi, l’uscita anticipata dal lavoro potrebbe avvenire solo con 64 anni e 38 di contributi. In questo modo si configurerebbe una sorta di quota 102, se così vogliamo definirla. Si tratterebbe dunque di una riforma lontana rispetto a quella auspicata dai sindacati, che vorrebbero andare in direzione opposta, con una diminuzione dell’età.
Pensioni, Fornero: “quota 100 una trappola, necessarie restrizioni”
Infine, sull’argomento è intervenuta anche l’ex ministro del lavoro Elsa Fornero, che ha firmato la tanto discussa riforma delle pensioni.
Essa ha dichiarato: “quota 100 è stata una trappola perché ha generato false aspettative nei lavoratori. Bisognerebbe porre qualche restrizione in più su questo provvedimento nel 2021. Un’ipotesi ragionevole ad esempio potrebbe essere quella di posticipare, per un periodo di sei mesi, la normale apertura della finestra”.
Vedremo se il Governo Conte bis accoglierà questa proposta della professoressa Fornero o se riterrà più opportuno adottare le proposte avanzate dalle parti sociali. Di certo il fine della riforma pensionistica è quello di aumentare la flessibilità in uscita dal lavoro, ma al tempo stesso di limitare i costi per le casse dello Stato. Insomma, sarà necessario trovare un punto di caduta fra le due cose e appare difficile accontentare tutte le richieste.
Vedi anche: Date pagamento pensioni 2020
Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web