Dalla presunta separazione con Brad Pitt alla malattia, dalla depressione alla magrezza, Angelina Jolie è una delle attrici più prese di mira dal gossip, dai giornali e dalla tv, in maniera decisamente morbosa. Come nasce questa ossessione? E ha un limite?
Angelina Jolie è un’attrice, regista, ma soprattutto ambasciatrice delle Nazioni Unite. Da un passato di cosiddetta “ragazza cattiva”, la Jolie si è maritata con Brad Pitt, costruendo una famiglia di ben sei figli. E sembra proprio che i dettagli della relazione tra i due attori, sia l’unica cosa che importi per i tabloid e le persone. Sì, perché chi cerca Angelina Jolie, non lo fa per scoprire quali siano state le sue prodezze in ambito umanitario, ma per vedere le sue foto più recenti dove appare visibilmente dimagrita.
“Meglio la Cotillard sana e vivace della depressa Angelina…”
I tabloid avanzano ipotesi, perché la magrezza della Jolie fa sempre notizia, quasi come una nuova foto in lingerie della Kardashian. E ovviamente, se è dimagrita, dev’esserci un motivo. E i sedicenti giornalisti già parlano di separazione, di tradimento, di un Brad Pitt innamorato della francese Cotillard, che viene definita da tabloid americano “Star magazine” come “più vivace, più sana, non depressa” come invece è la Jolie. Come dire: c’è da capirlo, povero Brad, meglio una sana e vivace di una donna con dei problemi… Un articolo ripreso anche da diversi giornali e siti italiani senza alcuna riflessione critica.
Altri casi di vittime prese di mira dai tabloid
Ma questa attenzione morbosa della stampa e del pubblico verso la vita delle star è indice di un decadimento morale che sembra appannare, oltre che lo sguardo dell’intelligenza, anche quello dell’empatia. Giudicare spietatamente una donna basandosi sul suo aspetto o sui suoi problemi personali non è una novità.
Nel bel documentario “Amy”, sulla vita della grande cantante londinese Amy Whinehouse, il regista condanna quel tipo di “giornalismo” (soprattutto televisivo) che bersagliava giornalmente la giovane cantante, immersa sì in un mondo di problemi, ma non per questo motivo priva di dignità. E proprio questa attenzione, i titoli di giornale, le foto, i servizi televisivi e le continue battute hanno probabilmente contribuito alla tragica fine della talentuosissima Amy.
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Qual è il limite?
I casi sono tanti, da Marilyn Monroe in poi. Qual è il limite di una giusta informazione di costume, anche scandalistica, su personaggi pubblici, e un eccessivo, continuo e morboso accanimento mediatico, al limite dello stalking, su certi vip?
Nel caso della Jolie questo confine sembra essere stato oltrepassato più volte. Come abbiamo visto i giornali, così come parte del pubblico, preferiscono concentrarsi sulla sua malattia, sulla separazione e sul diametro delle gambe piuttosto che sul suo lavoro di ambasciatrice per i diritti umani. Preferisce criticare la sua condotta, definendola da “depressa”, piuttosto che giudicare, anche male, un suo film da regista.
Spesso ci si dimentica che dietro i personaggi dello star system ci sono delle persone, la cui vita, seppur forse apparentemente assurda, è simile a quella di molti altri. La risposta di solito è “hai voluto la bicicletta…” per dire che se fai una vita pubblica ti devi aspettare qualche svantaggio. Ma – prendiamo il caso della Jolie – fare cinema significa mettere la propria vita alla mercé di tutti? Essere giudicata pubblicamente per una malattia o una depressione? Non proprio,e forse, se qualcuno l’ha fatto volontariamente, comunque non significa che meriti di morire nella gabbia dei leoni. Che ognuno recuperi la proprio dignità quindi, e in fretta.