Mamma, voglio la…paghetta!Ma è giusto concederla?

bimbosalvadanaio

Piccoli capitalisti crescono. Sembra ieri che il vostro piccolino dormiva nella culla e adesso vi lascia di stucco chiedendovi…la paghetta! Cosa fare? Dare un piccolo stipendio al proprio bambino, è da considerarsi educativo? E quanto bisogna dargli? Tutti i genitori, prima o poi, si pongono queste domande. E’ bene chiarire subito che non ci sono regole generali in materia. Ogni genitore può scegliere quello che ritiene giusto. Dare la paghetta, infatti, non è un obbligo. C’è da sottolineare, però, che il contatto del bambino con il denaro è educativo, sia che si tratti di dargli regolarmente una sommetta oppure qualche soldino ogni tanto. Nel caso in cui si propenda per il ‘sì’ c’è invece un’età di riferimento in cui iniziare a corrispondergli la sua piccola retribuzione. Dare dei soldi, infatti, ha senso solo se il bambino capisce di che si tratta. A 5 anni, gli si può regalare ogni tanto una moneta per comprarsi dei dolcetti, ma niente di più. Bisogna iniziare quando sa contare e capire i prezzi, quindi verso i 7-8 anni, e con una piccola somma.
Ecco alcune regole utili da seguire:

– E’ molto importante stabilire una frequenza precisa della paghetta sin dall’inizio (ad esempio ogni mercoledì) e l’ammontare della somma. Bisogna, poi, assolutamente rispettare l’impegno preso, altrimenti il bambino sarà incentivato a non rispettare i suoi.
– Dare la paghetta è un modo per insegnare a vostro figlio a gestire il denaro perciò siate fermi sul fatto che non si aggiungono e non si anticipano soldi: se li ha già finiti prima che arrivino i successivi…peggio per lui!
– Incoraggiatelo a mettere un po’ di soldi da parte per comprarsi il gioco o qualcos’altro che desidera tanto.
– Vietate gli acquisti pericolosi: se disobbedisce, smettete di dargli la paghetta.
– Resistete alla tentazione di intervenire nel caso di un acquisto sconsiderato. Lasciategli fare le proprie esperienze, purché siano prive di rischi.
– Aumentate la paghetta tutti gli anni
– Spiegategli chiaramente la divisione fra i campi di vostra competenza d’acquisto (vestiti, palestra, materiale scolastico, libri) e quelli di sua competenza: gli acquisti supplementari (un altro gioco per la playstation, un nuovo paio di roller), le caramelle, i gadget.

Capita a volte che il bambino rifiuti di ricevere una paghetta. Spesso è sintomo di una scarsa maturità e della paura di crescere. Non insistete troppo. Non c’è fretta. Sarà lui a chiedervela al momento opportuno.

 

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