Le mode dei giovani cambiano alla velocità della luce, ma il loro potere è prorompente. Oggi, molto spesso, moda fa rima con abiti firmati e costosi e l’opposizione in famiglia è spesso decisa.
Ecco come i genitori possono trovare il giusto equilibrio tra la rassegnazione (e la bancarotta!) e la chiusura totale.
Adolescenti e vestiti moda. Ogni generazione tenta di opporsi a quelle precedenti anche attraverso l’abbigliamento, con uno stile che, puntualmente, viene criticato da genitori e insegnanti.
Ma la Z Gen, non si limita a sfoggiare outfit controcorrente, ma vuole vestiti di moda firmati e costosi, con l’innescarsi di una sorta di paradosso, dove, per esprimere dissenso, occorre il consenso delle stesse figure da cui ci si vuole distinguere.
Ecco dove sta la differenza tra il normale scontro generazionale e questa precisa generazione. E se a sbagliare fossimo noi genitori?
L’importanza dell’abbigliamento nell’adolescenza
Cosa comunica l’abbigliamento?
No, maglie e pantaloni non sono solo lembi di tessuto modellati al fine di riscaldare il corpo e mantenerne il pudore, ma sono veri e propri biglietti da visita che dicono molto sulla propria personalità e sul proprio gruppo di appartenenza.
Scegliere uno stile piuttosto che un altro permette di sentirsi parte di un gruppo e di essere subito riconosciuti come tali anche da chi non ne fa parte.
In fondo, per i ragazzi, tra i 13 ed i 18 anni, il senso di appartenenza è determinante in fatto di crescita: solo sentendosi parte di un “clan”, che offre sicurezza e protezione, possono poi esprimersi come individui.
Perché i ragazzi vogliono solo vestiti firmati
Appartenere ad un gruppo, dicevamo…limitandosi ad un passato recente, possiamo ricordate i principali macrogruppi tra cui i genitori di oggi, si sono riconosciuti durante la propria adolescenza: i paninari, i metallari, gli yuppies, i nostalgici della beat generation, i fighetti, i cabinotti e così via.
Spesso, per creare questi stili, ci si divertiva ad andare a caccia nei mercatini dell’usato o, addirittura nell’armadio della nonna, anche se non mancavano i fanatici delle firme. Si trattava, però di una delle tante categorie: quella che si riconosceva per la giacca anche in birreria, la polo Lacoste ed il colletto alto alla camicia anche in estate.
È vero che il pantalone Levi’s e le Nike Air sono stati dei must trasversali anche negli anni Novanta, ma è evidente come, oggi, l’interesse verso i capi firmati arrivi sempre prima e coinvolga sempre più ragazzi: non una nicchia, non un gruppo, ma la stragrande maggioranza.
Una maggioranza che, spesso, mette in difficoltà i genitori meno abbienti, perché se gli yuppies degli anni Ottanta e i Cabinotti del Novanta esprimevano col proprio stile la classe sociale delle famiglie di origine, oggi non tutti i ragazzi che sfoggiano (o pretenderebbero di sfoggiare) abiti costosi provengono da contesti agiati.
Le mode giovanili del momento
Oggi, tra i ragazzi, anche delle medie, non è insolito vedere scarpe da ginnastica da 250 Euro, borsette da 500 euro, mutande firmate con elastico ben in vista, tute, giacche, e chi più ne ha più ne metta, dai prezzi esorbitanti.
Ma non è tutto: la gara dell’apparenza si gioca anche sul campo degli smartphone, che vengono cambiati puntualmente all’uscita del nuovo modello, con esborsi che possono anche superare i mille Euro, del beauty, con unghie sempre perfettamente curate e decisamente audaci, e del lifestyle, con cene di classe non più in pizzeria ma al sushi bar più alla moda.
La gara a chi ha abiti più costosi: la tendenza che parte dai social
Insomma, molti adolescenti, oggi, non vogliono comunicare qualcosa di sé attraverso l’abbigliamento, ma vogliono solo dire: “Io non sono da meno!”, Riferendosi puntualmente all’equazione “Sono ricco=valgo”.
E poco importa se ad essere davvero ricchi restano in pochi, come era per i Cabinotti, trent’anni fa, non essere al passo significa essere “Poveri”, ovvero la maggior disgrazia che possa capitare nella vita!
Ma da cosa dipende questa situazione? Le mode ci sono sempre state ma, mentre fino a qualche anno fa, l’emulazione passava solo attraverso il gruppo di simili, in “locale”, oggi, i ragazzi, e sempre più spesso anche i bambini, hanno, grazie ai social, una finestra sul mondo. Un mondo, quello che vedono su Tik Tok o su Instagram, che non sempre è reale e dove, spesso, gli influencer più in vista mirano, in fondo, solo a ostentare e vendere qualcosa.
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Questa situazione fa decisamente perdere di vista la realtà a molti ragazzi e ragazze, ma se loro possono permetterselo, lo stesso non vale per i genitori che devono riprendere, in qualche modo, il controllo.
Come trasmettere i giusti valori senza rischiare lo scontro in famiglia
I figli adolescenti chiedono con sempre maggior insistenza l’abito costoso del momento.
Se i genitori possono permetterselo e la cosa rientra nel loro stile educativo, possono accogliere ogni richiesta dei propri figli, senza problemi. Ma sappiamo bene che la galassia delle famiglie italiane è composta anche da moltissimi genitori che non possono spendere 2-300 Euro per un paio di scarpe, o, semplicemente, da madri e padri che vogliono trasmettere messaggi educativi di valore.
Ecco, allora, alcuni consigli per loro.
Rinfrescare il discorso, che dovrebbero già aver fatto più volte nel corso della crescita dei figli, sul valore dei soldi e del lavoro.
Ripassare i valori fondamentali: l’amore l’amicizia, la lealtà, l’affidabilità e non il denaro sono i motivi per cui dovremmo piacere agli altri
Mostrarsi interessato ai capi oggetto del desiderio dei ragazzi, magari tenendo d’occhio eventuali offerte in occasione delle quali si potrebbe fare una piccola concessione
Non avere un atteggiamento di chiusura totale, rischiando l’esclusione del figlio del gruppo e la sua totale ostilità in famiglia
Indirizzare gli adolescenti verso ambienti meno selettivi di quelli che, probabilmente, frequenta
Insegnare il valore del lavoro: seconda dell’età, ad esempio, il ragazzo o ragazza potrebbe dare una mano in casa vedendosi riconoscere un piccolo compenso. Se saranno risparmiosi, magari, dopo qualche mese, potranno avere un gruzzoletto da investire in uno dei capi ambiti, senza che i genitori possano interferire
Dare l’esempio: ecco il re dei consigli! Come potremmo chiedere ai nostri figli di non seguire la moda se siamo noi i primi a farlo, magari anche al di sopra delle nostre possibilità?
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- Abbigliamento scolastico non ci sono regole chi deve intervenire
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