Educare i figli con le bugie è negativo, i bambini perdono la fiducia nei genitori.
(25 ottobre 2009) – Siamo stati tutti bambini. E chi più chi meno ricordiamo con un pizzico di paura ed incredulità alcune raccomandazioni o imposizioni di mamma e papà: “Mettiti a dormire altrimenti viene l’uomo nero e ti porta via”, “non mangiare troppe caramelle altrimenti ti cadono i denti”, “lavati le orecchie altrimenti ti crescerà il prezzemolo”, “non aprire l’armadio (frigorifero, forno, o qualsiasi altro elettrodomestico a seconda della circostanza) perché esce il mostro (o il fantasma)”, ecc. Bugie a fin di bene, secondo la spicciola psicologia dei genitori. Un recente studio dell’Università della California afferma però che i genitori non solo mentono di più dei figli, ma che le “bugie a fin di bene” in realtà fanno malissimo ai bambini.
La psicologa americana Gail Heyman sostiene che, al contrario di quello che pensano mamma e papà, i bambini quando capiscono di essere presi in giro, come conseguenza perdono la fiducia nei propri genitori. Unico lato positivo, stando agli studiosi, è lo sviluppo dello scetticismo nella mente del bambino. Componente fondamentale per discernere la verità dalla menzogna e, quindi, il giusto dallo sbagliato. I ricercatori hanno condotto un’indagine su studenti e genitori. Agli studenti è stato chiesto di ricordare la loro infanzia e in particolare le bugie raccontate dai genitori. L’88% dei ragazzi ha citato più di un esempio, a testimonianza che le menzogne rimangono impresse nella mente a distanza di anni. Il 78% dei genitori intervistati ha tranquillamente ammesso di aver raccontato bugie ai loro figli.
Nella mente di un bambino la confusione maggiore, secondo gli psicologi è data dal sentirsi ripetere in continuazione che le bugie non si dicono e scoprire con rabbia e tristezza che i genitori sono i primi a mentire. Nella maggior parte dei casi la bugia non è detta a fin di bene ma per puro egoismo. Classico esempio, il mostro del frigo che compare se viene aperto di continuo. Bugia più sbrigativa di un: “Non aprire il frigo altrimenti consuma più corrente perché deve raffreddare di più”. Altra storia, le bugie dette per non arrecare un dolore. Non bisogna dire a un bambino che il suo castello di sabbia è storto, il suo disegno è brutto o la sua costruzione non assomiglia per niente ad una macchinina o a una barca: a guadagnarci è l’autostima e la fiducia in sé stessi. Stessa scuola di pensiero per lo psicoterapeuta Orazio Caruso il quale afferma che le bugie dell’adulto vengono raccontate per superficialità, per aderire a un pensiero infantile o nascondere realtà imbarazzanti