L’ironia? Non è solo per gli adulti. I bambini ci prendono in giro già dai 4 anni e sono in grado di comprendere i paradossi e, non solo di capire gli scherzi, ma anche di contraccambiarli.
Una ricerca canadese ribalta le teorie sulla capacità dei piccoli di muoversi nell’ambito dei significati mascherati, rimettendo in discussione gli schemi usati da sempre sull’intera evoluzione del linguaggio infantile
Fino a non molto tempo fa, infatti, psicologi e linguisti ritenevano che domande retoriche, iperboli e paradossi fossero un’esclusiva degli adulti, alla quale i più piccoli potevano avvicinarsi non prima dei 10 anni. Ma uno studio canadese appena pubblicato sul British Journal of Developmental Psychology e condotto analizzando, battuta dopo battuta, 350 ore di dialoghi tra genitori e figli tra i 4 e i 6 anni, sembra dimostrare il contrario. I bambini ci osservano e ci prendono in giro, usando un vocabolario che, a 3 anni, contiene già circa 1.000 parole e continua ad evolvere in espressioni, sfumature e capacità di interazione. Lo studio, condotto da Stephanie Alexander del Dipartimento di Medicina Sociale e Preventiva dell’Università di Montreal, in collaborazione con Holly Recchia dell’Università di Concordia, ha esaminato i bambini nella loro casa prendendo in considerazione 4 tipi di linguaggio non letterale: iperbole, eufemismo, sarcasmo e domande retoriche. E’ risultato che i bambini comprendevano sempre almeno un’osservazione ironica fatta dai genitori. Infatti, nonostante possano capire pienamente questo linguaggio dall’età di 6 anni, alcune forme di ironia come l’iperbole sono comprese già dai 4 anni. In 22 delle 39 famiglie studiate, ciò che era meglio capito dai bambini era soprattutto il sarcasmo. Non sempre, però, i genitori, soprattutto le madri, sanno accogliere col sorriso questa precoce capacità dei figli. Frasi come “Ora che so che si mangiano polpette sono un pochino meno affamato” irritano le mamme che le considerano sgarbate o credono di essere le sole a poter usare il paradosso – spiega Holly Recchia -. Al contrario, imparare a scherzare con i figli può essere un ottimo mezzo per gestire i conflitti educativi”.
di Paola Benedetta Manca
16 novembre 2010
…approccio ludico con i figli che c´é di meglio per sentirsi vicini, E’ anche vero che a volte l’umorismo degli adulti va moderato, nella mia esperienza i bambini hanno un senso del magico per cui diventano reali le cose piú incredibili e quindi l’effetto ironico e umiristico si disperde