Martina viaggia in tutto il mondo con lo zaino in spalla. Abbiamo parlato con lei di cosa significa per una donna viaggiare da sola, di come si può guadagnare viaggiando e del perché scoprire il mondo è così importante.
“Viaggiare differente” è lo slogan di PimpMyTrip, il blog di Martina, una viaggiatrice fai da te (così si definisce) e travel blogger. È stata in oltre 40 paesi, ma alla fine torna sempre in Italia, paese che ama e dove ha il suo lavoro. La sua caratteristica è che viaggia spesso da sola, sceglie di farlo con zaino in spalla e di solito lo fa verso mete ed esperienze avventurose. Racconta poi i viaggi nel suo blog dove dà consigli sugli itinerari e anche sui trucchi per le donne che viaggiano da sole. Ma quello della travel blogger, ovvero blogger di viaggi, può anche essere un lavoro. Abbiamo parlato con lei di questo e del perché mettersi uno zaino in spalla e partire alla scoperta del mondo.
Tu hai viaggiato per la prima volta a 13 anni, quando sei andata a vivere in Inghilterra per imparare l’inglese. Quanto è stata importante questa prima esperienza?
Più che importante direi che è stata fondamentale. Non tanto per imparare la lingua, è stata fondamentale per la mia crescita: ho imparato a cavarmela da sola, anche se ero ragazzina, una cosa semplice come comprare un biglietto dell’autobus in inglese era una sfida insormontabile. Riuscire a farcela mi ha dato una grande fiducia in me stessa.
Secondo te per una donna è più difficile viaggiare da sola rispetto a un uomo?
Dipende. In alcuni paesi si deve stare un attimo più attente ma se si utilizza il buon senso io penso che viaggiare da sola per una donna non sia un problema in più che per un uomo. Oltretutto noi dalla nostra abbiamo una forza enorme: quella del sorriso. Le persone sono più disponibili ad aiutare una donna e la solidarietà tra femmine è un valore aggiunto. Questo ovviamente non vuole dire andare a cercarsi dei guai, bisogna sempre stare attente a non andarsi a mettere in situazioni “pericolose”.
Vedi anche: Come viaggiare da sole, 10 consigli
Quali sono le situazioni peggiori in cui ti sei trovata durante un viaggio?
Le situazioni peggiori nel senso quelle in cui mi sono trovata a disagio, sono sempre state legate ai trasporti pubblici. A volte, lo ammetto, ho avuto paura. In Guatemala per esempio su un “chicken bus” scassato che sfrecciava a velocità inaudita su una strada di montagna facendo in curva fischiare le ruote. Ho gridato così tanto contro l’autista che alla fine mi ha fatta scendere. Ho preso il bus dopo e il mio viaggio è proseguito tranquillo.
Tu sei sposata, come mai hai scelto di continuare di viaggiare da sola?
A dire il vero viaggio spesso anche con mio marito e lo ammetto: sono i viaggi che adoro di più. Viaggiare da soli è bello, ma poter condividere un viaggio con la persona a cui vuoi bene è per me assolutamente meglio. Detto questo, io con il blog ho occasioni in cui vengo chiamata a fare dei viaggi da blogger. Dal momento che il blog è mio e non suo, non può venire con me.
Ma è bello quando torno a casa con qualcosa da raccontargli. Lui mi rispetta e mi vuole bene, sa che viaggiare è la mia passione e non mi direbbe mai di no. Quando vuoi bene a una persona e ti fidi non c’è motivo per metterle i “bastoni tra le ruote”.
Avendo visto oltre 40 paesi non ti è mai venuta voglia di trasferirti altrove e lasciare l’Italia?
Praticamente ogni volta! Ogni volta che torno da un paese che mi è piaciuto penso di trasferirmi. Poi ragiono sui pro e sui contro e mi rendo conto che non potrei mai lasciare l’Italia. Vero per certi versi è un paese “difficile” ma ha tanti lati positivi, anche se tendenzialmente ci lamentiamo tutti quanti.
Fondamentalmente mi piacciono gli italiani, abbiamo dei difetti ma anche tanti pregi, per esempio siamo creativi e fantasiosi. E poi qui c’è chi mi vuole bene. Insomma l’Italia per me è “casa” e la cosa per me più importante di tutte è veder crescere i miei nipoti e vedere invecchiare i miei genitori rimanendo al loro fianco.
È possibile trasformare il viaggio in un lavoro?
Si, tanti stanno intraprendendo questa strada.
La tua attività di travel blogger ti porta un guadagno? E in che modo?
Io ho già un lavoro che mi dà tante soddisfazioni a livello personale per cui non mi sono mai concentrata più di tanto a “monetizzare” un blog, in ogni caso a volte vengo pagata per fare delle campagne di promozione del territorio. Ci sono tanti altri modi per monetizzare: vendere link sponsorizzati (anche se a me non piace come modo di guadagnare, ha delle controindicazioni sia a livello di blog, sia per un fatto di onestà verso i propri lettori), creare un prodotto da vendere (un libro per esempio), iscriversi a programmi di affiliazione, fare consulenze e corsi per blogger, vendere le proprie fotografie attraverso portali dedicati, creare itinerari, partecipare come speaker agli eventi dedicati, per non parlare del modo più classico ovvero mettere pubblicità di adsense sul blog. Insomma non c’è limite alla fantasia (senza uscire mai dalla legalità ovviamente).
Che cosa diresti a una ragazza che vorrebbe viaggiare ma non ha i soldi o ha paura?
Le direi di cominciare a fare dei viaggetti vicini a casa per poi “andare ogni volta più lontano”. Un weekend per esempio a pochi passi da casa o in Italia, tanto per fare esperienza e per prendere fiducia nelle proprie capacità. Ci sono anche tanti modi di viaggiare avendo pochi soldi.
Lasciando perdere l'”aprire un blog di viaggi per viaggiare gratis” perchè è un lavoro e non divertimento, si può per esempio pensare di viaggiare lavorando iscrivendosi a programmi come il workaway o il WWOOFing che tra l’altro permettono anche un contatto più profondo con un paese. Ma ci sono anche l’housesitting o lo scambio casa.
Una piccola spesa comunque consiglio di metterla in preventivo, anche come garanzia di poter tornare a casa se le cose non vanno bene o se semplicemente, si sente nostalgia 😉
(Tutte le foto vengono dal blog PimpMyTrip.it. Segui Martina su Instagram: @pimpmytripit )
Sui viaggi vedi anche:
- 15 canzoni italiane che parlano di viaggio
- 11 famose donne viaggiatrici
- “Ho sempre voluto scoprire il mondo, fin da bambina”. Intervista a Simonetta Di Zanutto