Renato Longega, uno tra gli allenatori piรน vincenti della storia del calcio femminile italiano, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni. Dal suo Bardolino al professionismo, ecco cosa ha raccontato a Donne sul Web.
Quello di Renato Longega รจ senz’altro uno dei nomi piรน noti nell’ambiente del calcio femminile italiano: cinque scudetti, tre Coppe Italia e altrettante Supercoppe, tutti trofei conquistati nei tredici anni alla guida del suo Bardolinoย (poi Verona Femminile), costituiscono infatti un palmares che lo colloca tra gli allenatori piรน vincenti nella storia di questo ambiente.
Oltre ai tanti trofei, l’ex tecnico gialloblรน detiene anche il record del miglior piazzamento italiano in Champions League, vale a dire la semifinale (obiettivo mancato di un soffio dalla Juventus) raggiunta nel 2008, quando la formazione veneta dovette tuttavia cedere il passo alle future campionesse del Francoforte.
Chi meglio di lui dunque per scambiare due chiacchiere sul calcio femminile nostrano e fare qualche interessante confronto tra passato e presente? Di seguito, dunque, la nostra intervista esclusiva a mister Renato Longega.
Partiamo dall’evento piรน recente: la Nazionale ha ipotecato il Mondiale, peraltro grazie ad alcune giocatrici che lei conosce molto bene…
ยซSรฌ, penso di aver allenato piรน della metร delle giocatrici attualmente in Nazionale femminile. Credo comunque che l’approdo al Mondiale sia l’obiettivo minimo perchรฉ quella attuale รจ una grande squadra, anche se si deve iniziare a pensare anche al ricambio generazionale in quanto alcune delle attuali titolari iniziano a non essere piรน giovanissime. La qualitร c’รจ e c’รจ sempre stata, ora va sfruttata per trovare forze fresche in vista dei prossimi tornei. Penso comunque che l’Italia possa far bene sia agli Europei che ai Mondialiยป.
Ha parlato di ricambi di qualitร : ha qualche nome in mente?
ยซCi sono parecchie ragazze con del potenziale. Penso a Martina Tomaselli del Sassuolo, peraltro giร nel giro della Nazionale, ma anche a Gloria Marinelli e a Marta Pandini dell’Inter. Sono tante le giovani interessanti che stanno crescendo, ora bisogna dar loro spazioยป.
Passiamo al campionato: la Juventus Women verosimilmente a fine stagione aggancerร il “suo” Verona a quota cinque campionati…
ยซEh sรฌ, purtroppo ci sarร l’aggancio e un po’ mi dispiace… Detto questo, la Juve sicuramente รจ la squadra piรน completa del calcio femminile italiano, ma ha anche un approccio diverso rispetto alle altre e ogni anno migliora la squadra. Non credo perรฒ che l’arrivo di Joe Montemurro abbia inciso cosรฌ tanto: quando c’era Guarino la squadra probabilmente giocava meglio, ma forse il nuovo allenatore ha dato qualcosa in piรน sotto l’aspetto mentale: prima c’erano dodici o tredici titolari, ora con lui sono diciassette o diciotto…ยป.
Come giudica quest’ultimo campionato delle bianconere?
ยซQuest’anno la Juve non ha dominato come negli anni precedenti, perรฒ ha avuto meno concorrenza: la Roma non riesce a fare salto di qualitร nelle partite decisive, il Milan ha disputato una stagione sotto tono e il Sassuolo รจ stato molto penalizzato dagli infortuni. Non dimentichiamo poi la Fiorentina, ritrovatasiย a lottare per la salvezza. Credo che alla base ci siano diversi errori delle societร ยป.
Sempre la Juventus di recente l’ha quasi raggiunta, arrivando vicinissima alla semifinale di Champions League: le sarebbe un po’ dispiaciuto perdere questo record solitario?
ยซQuando hai un record in solitaria chiaramente un po’ dispiace, perรฒ da tifoso del calcio femminile italiano mi avrebbe fatto molto piacere. ร un peccato perchรฉ a Torino era andato quasi tutto perfettamente, anche se forse si sarebbe dovuto cercare con piรน insistenza il terzo gol (la gara era finita con la vittoria delle bianconere, ndr). Il Lione poi aveva qualche assenza, quindi c’era la possibilitร di fare qualcosa in piรน, ma al ritorno non si รจ vista la Juve dell’andata. Sicuramente il percorso fatto resta un viatico importante e un segnale di crescita del movimento, inoltre permette di salire nel ranking e quindi rendere piรน agevole il percorso nelle prossime stagioni. Ora chiaramente bisogna perรฒ fare un ulteriore passo in avanti e cercare di approdare in semifinale: per farlo bisognerร acquistare qualche giocatrice ancora piรน forte di quelle attualmente in rosa e fare un’ulteriore step sotto il punto di vista della mentalitร ยป.
Come valuta l’ingresso delle “big” del calcio maschile nel mondo del femminile?
ยซCredo che ci siano aspetti positivi e negativi. Certamente a livello economico e mediatico l’ingresso dei grandi club porta molto al calcio femminile italiano: penso per esempio al fatto che oggi le giocatrici si allenino in strutture e con mezzi che una squadra dilettantistica certamente non puรฒ permettersi. Ci sono perรฒ anche aspetti su cui lavorare, in primis l’inesperienza di alcuni dirigenti. Tanti di questi vengono infatti catapultati in un mondo che non conoscono o che conoscono poco, quindi acquistano giocatrici straniere a fine corsa oppure elementi inferiori a quelli presenti nei nostri vivai. Questi sono errori che si pagano, quindi credo servirebbe formare non solo le giocatrici, ma anche le dirigenzeยป.
Il calcio femminile italiano negli ultimi anni รจ molto cresciuto e l’anno prossimo di arriverร al professionismo. Il suo parere?
ยซร giusto che si inizi a parlare di professionismo: queste ragazze si allenano cinque volte a settimana per poi giocare la partita nel weekend, quindi meritano che i loro sforzi, i loro sacrifici e la loro passione abbiano il giusto riconoscimento sia a livello di visibilitร che a livello economico. L’unica cosa che non trovo corretta รจ il campionato di Serie A a dieci squadre, ma sono scelte. Sotto il profilo della qualitร , comunque, non vedo questi grandi cambiamenti: le giocatrici sono sempre le stesse di quando allenavo io, solo che ora al posto di Verona, Brescia, Torres e Tavagnacco ci sono le varie Juventus, Milan, Roma e Sassuolo. Il mio Verona avrebbe potuto tranquillamente giocarsela con la Juve di oggi, anzi: io avevo giocatrici piรน giovani ed elementi come Gabbiadini e Panico che ancora oggi non hanno pari in Serie Aยป.
Quasi obbligatorio spendere due parole sull’amara retrocessione dell’Hellas Verona Women, la “discendente” di quella che fu la sua squadra…
ยซUna volta andavano in Serie B tre o quattro squadre, ma poi sono cambiati i criteri, altrimenti il Verona sarebbe retrocesso giร qualche anno fa. Diciamo che รจ stato un esito annunciato, giร in estate si mormorava che l’Hellas potesse essere tra le principali candidate. La societร ha investito piรน di altre che alla fine si salveranno, ma si รจ fatto poco per cercare di cambiare l’andamento. Anche in questo caso si sono probabilmente pagate scelte sbagliate di dirigenti che hanno poco a che fare con il calcio femminile. ร un peccato per la storia di questa societร che ha sempre fatto bene non solo a livello di prima squadra, ma anche e soprattutto a livello giovanileยป.
Chiudiamo con il suo futuro: c’รจ la possibilitร di rivedere a breve Renato Longega su una panchina?
ยซCon l’arrivo del professionismo, mi piacerebbe molto. Ho anche giร qualche trattativa in corso, dobbiamo vedere cosa fare. Sicuramente il pedigree, l’entusiasmo, la voglia e la conoscenza non mi mancano, quindi se mi arriveranno proposte e progetti interessanti dalla Serie A mi farรฒ trovare prontoยป.
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Veronese, classe ’92, laureato in Editoria e Giornalismo presso l’Universitร degli Studi di Verona e iscritto all’Albo dei Giornalisti dal 2019. Da sempre appassionato di calcio, ho iniziato a scrivere per il quotidiano L’Arena per poi proseguire online. Seguo questo magnifico sport in tutte le sue sfaccettature, si tratti di maschile o femminile, prime squadre o giovanili, grandi squadre o piccole realtร locali.