Cosa sono i dazi, chi li paga e perché

Cosa sono i dazi in parole povere, chi li paga davvero e perché vengono applicati. Gli effetti sul costo finale per i consumatori: esempi.

Sentiamo spesso parlare di dazi, soprattutto quando si accendono le tensioni tra grandi potenze economiche come Stati Uniti, Cina o Unione Europea. Ma cosa vuol dire mettere un dazio? Chi li paga davvero? E in che modo incidono sul portafogli dei consumatori? In questo articolo rispondiamo in modo semplice e chiaro, partendo dal significato fino alle conseguenze pratiche per chi fa acquisti ogni giorno.

Dazi significato e chi li paga
Credits: IPA

Cosa sono i dazi doganali?

Sono imposte applicate sulle merci che passano i confini nazionali. In altre parole “tasse” su beni importati da altri paesi. Oggi vengono usati soprattutto per le importazioni (per farle diminuire), ma in passato erano comuni anche per le esportazioni.

E a cosa servono? A proteggere le industrie locali, generare entrate per il fisco o esercitare pressioni politiche. Ma anche quando sembrano una questione tra stati e governi, finiscono per toccare tutti. Anche chi fa la spesa, visto che il risultato finale è l’aumento dei prezzi dei beni.

In breve, esistono 3 tipi di dazi, che influiscono sui prezzi:

  • ad valorem: quando si applica una percentuale sul valore della merce
  • specifici: con un importo fisso per unità
  • misti: una combinazione delle due formule precedenti.

Chi paga i dazi e perché

Ma quindi chi tira fuori i soldi se vengono messi i dazi? Tecnicamente, è l’importatore a pagare. Ma nella realtà la spesa si sposta lungo la catena: distributori, rivenditori, fino ad arrivare a chi compra un prodotto, vale a dire il consumatore finale.

Questo significa che se aumentano i costi per chi importa, aumentano anche i prezzi per chi acquista. E questo vale per tutto: alimentari, abbigliamento, elettronica, automobili e via dicendo. Di solito i dazi vengono applicati principalmente per 3 motivi:

  1. protezione dell’economia interna di un paese
  2. tentativo di aumentare la raccolta fiscale
  3. come strumento di rappresaglia o leva politica.

Effetti dei dazi sui consumatori: esempi

Per capire meglio quello quali sono gli effetti reali di queste imposte e cosa cosa cambia per chi fa la spesa o compra online, vediamo alcuni semplici esempi:

  • una bibita prodotta in USA: se l’Italia applica un dazio del 30% su una bottiglia che inizialmente costa 2 euro, questa può arrivare a costare più di 3 euro. Aumenti dovuti al dazio (pari a 0,6 €), ma anche all’IVA e alla logistica (la restante parte).
  • Una borsa acquistata online fuori dall’UE: per acquistare una borsa da 100 euro su un sito straniero, tra dazio (12%), IVA (22%) e spese di sdoganamento, alla consegna potresti dover aggiungere altri 50 euro. Il totale? 150 euro.
  • Un auto elettrica: un’imposta del 30% su un’auto estera da 25.000 euro porta il prezzo a 32.500 euro. Con altri costi, la differenza può salire ulteriormente.

Morale della favola: anche se non li vediamo, i dazi sono dentro il prezzo. E lo paghiamo tutti noi.

Quali sono le conseguenze dei dazi

In un mondo globale, le barriere si pagano care. Anche quando sembrano giustificate. Il dazio non resta mai confinato a un singolo prodotto. L’applicazione in modo massiccio, può innescare guerre commerciali, frenare gli scambi tra Stati e ridurre la disponibilità di beni (visto che le importazioni tendono a diminuire). Alcune imprese possono beneficiarne, ma altre – soprattutto quelle che dipendono da materie prime estere – rischiano di essere seriamente danneggiate.

Per questo capire cosa sono i dazi non è solo un esercizio teorico, ma un modo per leggere i prezzi, interpretare le notizie economiche e capire cosa c’è dietro. Ma soprattutto comprendere come alcune decisioni politiche internazionali influiscono sulla nostra vita quotidiana (e gli esempi visti in precedenza lo dimostrano). Tradotto dietro a un aumento spesso c’è un confine. E dietro quel confine, una scelta politica che ha effetti diretti sulle nostre tasche.

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