L’Europa risponde alle tariffe commerciali degli Stati Uniti. Il nuovo elenco di prodotti a rischio dazi reciproci.
Nuovo capitolo della guerra commerciale dazi Europa Usa. Questa volta l’iniziativa è della Commissione Europea, che ha pubblicato un elenco aggiornato di prodotti americani che potrebbero essere colpiti da dazi, per un valore totale fino a 95 miliardi di euro.
È la più dura minaccia commerciale rivolta a Washington da quando l’amministrazione Trump ha reintrodotto tariffe sui beni europei, in particolare: acciaio, alluminio, semiconduttori e auto. Il piano attualmente è in consultazione pubblica fino al 10 giugno, ma la direzione è chiara: se non si trova un accordo entro l’8 luglio 2025, scatteranno le ritorsioni. Vediamo su quali beni e categorie.
Dazi europei sui prodotti americani: lista
Come riportato da Reuters le categorie su cui l’UE vuole imporre dazi reciproci agli USA sono:
- prodotti aeronautici
- autoveicoli e prodotti per autoveicoli
- agroalimentare
- pesce
- apparecchiature elettriche
- macchinari
-
prodotti sanitari (non farmaceutici) per esempio tamponi, spazzole cosmetiche, pettini
- plastica.
Nella seguente tabella un approfondimento sui prodotti agroalimentari o più comuni nella lista dei controdazi UE.
Categoria | Esempi di Prodotti |
---|---|
Agroalimentare | Alimenti trasformati, uova, noci, cioccolato, verdure e frutta fresche |
Oli e Cereali | Semi da semina, avena laminata, cereali, farine, grano saraceno |
Florovivaismo | Piante, bulbi, tulipani, alberi e arbusti |
Batterie | Batterie (valore stimato 200 milioni €) |
Bevande alcoliche | Vino, liquori (valore stimato 1,3 miliardi €) |
Animali | |
Altri beni | racchette da tennis, mazze da golf, canne da pesca |
Cosa ha fatto scattare i dazi reciproci
Il nuovo ciclo di tensioni commerciali si deve alle minacce del presidente Trump, che nel suo secondo mandato ha reintrodotto dazi che penalizzano partner strategici come l’Unione Europea.
Attualmente, gli USA prevedono tariffe commerciali del 25% su acciaio e alluminio europei, e del 10% sulla maggior parte degli altri beni. E anche se attualmente c’è una sospensione di 90 giorni, per la scadenza dell’8 luglio 2025 Bruxelles si prepara al peggio e prepara una risposta.
E ora? Tra diplomazia e guerra commerciale
La Commissione ha dichiarato di preferire una soluzione negoziata, ma intende farsi trovare pronta. I dazi verrebbero attivati a partire da luglio, se non ci sarà un accordo. Anche la Cina, intanto, ha alzato i dazi contro gli Stati Uniti in risposta alle mosse di Trump che aveva imposto tariffe commerciali sui prodotti cinesi.
Cosa costa di più con i dazi Europa Usa: un esempio pratico
Quando parliamo di beni di consumo colpiti dalle tariffe, ci riferiamo a ciò che le persone acquistano quotidianamente: generi alimentari, ma anche cosmetici, abbigliamento o accessori. Se l’Unione Europea decidesse di attivare questa lista dei dazi reciproci, i prezzi di molti di questi prodotti potrebbero aumentare anche in Italia.
Un esempio concreto? I cosmetici americani. Brand come Maybelline, Estée Lauder, Revlon o Clinique, presenti su Amazon, nelle catene come Douglas o nei supermercati, potrebbero subire un rincaro, perché rientrano nella categoria delle “preparazioni per l’igiene personale e la bellezza” incluse nella lista di Bruxelles. Quindi se un fondotinta da 15 euro venisse colpito da un dazio del 20-25%, il prezzo finale al dettaglio potrebbe superare facilmente i 18-19 euro, anche per gli acquisti online.
Questo effetto moltiplicatore interessa pure altri prodotti statunitensi di largo consumo, come integratori, profumi, persino attrezzature sportive e alimenti trasformati. Insomma, il rischio è che siano proprio i consumatori a pagare il conto della nuova guerra commerciale dei dazi Europa Usa.
Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web