Il finanziere francese Vincent Bollorè sta acquistando molte azioni Mediaset. Ma chi è e che interessi ha in Italia?
La scalata che Vivendi e il suo patron Vincent Bollorè stanno conducendo su Mediaset crea agitazione sui mercati e nelle istituzioni. La società francese, già azionista di riferimento di Telecom e di Ubisoft Entertainment, ha infatti acquistato ormai il 20% delle azioni di Mediaset (era partita da un 3,01% lo scorso 12 dicembre), agendo molto repentinamente e nel contesto allargato di un microvuoto di potere centrale, durante il ricambio di Governo in seguito alle recenti dimissioni del premier Renzi.
La prospettiva che Vivendi prosegua la scalata al di fuori di un accordo esplicito con Fininvest è stata etichettata da Silvio Berlusconi come “un’operazione ostile” cui bisogna “resistere in tutti i modi”. Fininvest, la cassaforte finanziaria della famiglia Berlusconi, sta agendo su un doppio piano: quello azionario, cercando di contrastare la scalata (si è portata ad un 40% di Mediaset, soglia massima prima dell’obbligo di presentare un Offerta pubblica di acquisto sul totale della compagnia) ma anche sul piano legale, con un esposto dei suoi avvocati alla procura di Milano per aggiotaggio. Ricordiamo che tra Mediaset e Vivendi è anche aperta la questione Mediaset Premium, che doveva essere acquistata dal gruppo francese ma su cui poi si è arrivati ad una rottura.
Perché a Vivendi interessa Mediaset?
Naturalmente per Vivendi si tratta in primo luogo di un investimento finanziario tout court, ma a suscitare attenzione è la natura dell’azienda capeggiata da Vincent Bolloré, che ha i suoi core business nel campo delle telecomunicazioni: musica, televisione, cinema e videogames.
L’ipotesi è dunque che l’obiettivo finale di Vivendi sia quello di indurre Mediaset a una alleanza con Telecom per la creazione di una sorta di polo integrato (societario e culturale) fra servizi Tv e telefonia, coinvolgendo i contenuti ma anche le strutture e creando così un’offerta multipiattaforma molto più appetibile anche per l’utenza finale.
Il governo è preoccupato che il colosso d’oltralpe punti ad allargare la sua influenza anche su altre colonne industriali nostrane come Mediobanca, Unicredit e Generali, senza contare del fatto che si parla di accordi fra Bollorè e uno dei competitor italiani di Mediaset, Rupert Murdoch.
Quanto a Telecom, uno degli scenari di reazione possibili è che il governo decida per uno “scorporo protettivo”.
Chi è Vincent Bolloré?
67 anni, nato a Parigi ma di origini bretoni, industriale di lunga carriera, con alle spalle una famiglia di imprenditori, si è creato una fama di rider aggressivo specie in termini di finanza e ha interessi globali che spaziano dai porti e dalle piantagioni di palme in Africa fino all’industria musicale (è proprietario ad esempio dell’etichetta discografica Universal Music Group. Buon amico dell’ex presidente francese Sarkozy, in Italia è sbarcato da una quindicina di anni, entrando in Mediobanca di cui oggi è il principale socio privato dietro Unicredit.
Ad oggi, oltre a Vivendi (proprietaria di marchi celebri come Canal+), detiene – tra le altre – la maggioranza assoluta dell’agenzia pubblicitaria Havas (fra le più importanti al mondo).