Disoccupazione Naspi, nel 2023 l’indennità potrebbe durare di meno. Ecco le ultime novità del governo sui sussidi per i disoccupati.
Anche la disoccupazione potrebbe cambiare nel 2023. Il governo infatti vuole modificare non solo il reddito di cittadinanza, ma anche gli altri sussidi per chi non lavora, in particolare l’indennità Naspi erogata dall’Inps. Come? Riducendone la durata in modo da liberare risorse nella manovra finanziaria e incentivando di più chi ha perso il lavoro a trovarne un altro. Tuttavia con le difficoltà economiche attuali potrebbe essere una decisione sbagliata.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono le news sulle indennità per chi non lavora da parte dell’esecutivo.
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Cosa succede alla durata della Naspi
Attualmente la Naspi viene erogata ogni mese a chi ha perso il lavoro per causa non dipendenti dalla propria volontà. La durata del sussidio è pari alla metà del numero di settimane contributive versate degli ultimi 4 anni. Di conseguenza non può superare i 24 mesi in totale (ovvero 2 anni).
Un periodo di tempo ritenuto troppo lungo secondo alcuni partiti di maggioranza, come ad esempio la Lega. Essa sostiene che si tratti di un meccanismo distorsivo che non incentiva chi la percepisce a cercare in tempi brevi una nuova occupazione.
Di conseguenza l’idea sarebbe quella di diminuire la durata della Naspi, risparmiando soldi per le casse dello stato. Nel 2021 la spesa per questo sussidio è stata di 13 miliardi di euro. Ma di quanto potrebbe essere ridotta l’indennità di disoccupazione? Al momento circolano solo ipotesi, una delle quali prevede di scendere sotto il 50% del periodo lavorativo. Per esempio potrebbe diminuire al 40% o anche meno.
Esempi calcolo durata della nuova Naspi
Questo cosa significa in concreto per chi perde il lavoro? Vediamolo con un paio di esempi pratici. Supponiamo che la durata della Naspi scenda al 40% dei contributi versati negli ultimi 4 anni. Nella migliore delle ipotesi, ovvero quella di avere il massimo dei versamenti, si passerebbe dai 24 mesi attuali (50%) a 19 mesi (40% di 48) di indennità.
La situazione cambierebbe di molto anche per chi ha meno contributi. Supponiamo solo 2 anni in totale, il periodo di fruizione della Naspi in questo caso scenderebbe a 9 mesi (24/100*40), rispetto ai 12 spettanti attualmente. E così via.
Sussidi per disoccupati 2023
Quindi il governo vuole riorganizzare i sussidi spettanti per poveri e disoccupati. Non solo togliendo il reddito di cittadinanza a chi può lavorare, ma anche riducendo la durata dei sussidi a chi è stato licenziato. Questo porterebbe più risorse da investire nella legge di bilancio in altre misure.
Ma siamo sicuri che chi è senza lavoro riuscirà a trovarne un altro in tempi rapidi, vista la difficile congiuntura economica che stiamo vivendo? Il rischio è quello che poi serviranno ulteriori sussidi e bonus per disoccupati che non ce la fanno. Intanto però, in attesa di sapere quali saranno le decisioni finali del governo Meloni sulla disoccupazione Naspi, una cosa è certa: le cose per chi è attualmente fuori dal mercato del lavoro attivo cambieranno nel 2023. Se in meglio o in peggio è ancora presto per dirlo.
Roberto D’Eugenio è nato in provincia di Teramo nel 1989. Laureato in economia e commercio presso l’Università G.D’Annunzio Chieti-Pescara e redattore da diversi anni, scrive articoli di economia e attualità per Donne Sul Web