Prodotti per capelli e creme anti-età antidoto contro la crisi
23 novembre 2009 – da Tokyo, Paolo Soldano
Dopo i profitti record del 2007, per un giro d’affari pari a più di 11 miliardi di euro, il secondo mercato mondiale (dopo gli Stati Uniti) per quanto riguarda i cosmetici sta ancora scontando gli effetti della peggiore crisi dal secondo dopoguerra a oggi.
Sono lontani i tempi in cui il valore totale dei cosmetici importati poteva segnare un sostanzioso + 7,9% rispetto all’anno precedente, per raggiungere una cifra intorno al miliardo e 400 milioni di euro, così come successe due anni fa.
E allora le maison di prodotti di bellezza reagiscono spingendosi in diverse direzioni, a cominciare dalla scelta di rafforzare presenza (e vendite) in Cina da parte della Shiseido, colosso giapponese e primo produttore di cosmetici nel paese.
L’azienda pianifica investimenti sostanziosi verso i cugini d’oltremare e in altri paesi asiatici, visti come vero e proprio “motore di crescita”. L’obiettivo è arrivare a vendere entro il 2017, solo nel paese più popoloso al mondo, il 20% del totale dei suoi prodotti. Nonostante le indicazioni di ripresa nel settore previste per il 2010, con le perdite degli ultimi tempi (nel primo trimestre di quest’anno i profitti sono calati del 58%) l’idea sembra appropriata.
D’altro canto, Kao Corp., la maggiore rivale della Shiseido, si è concentrata soprattutto nella cura dei capelli, perché è opinione diffusa che è la cosa più importante per una ventenne giapponese sia la sua acconciatura. Quando viene il momento di mettersi davanti allo specchio, la scelta del prodotto diventa fondamentale: basta un tocco e i capelli esprimono personalità e voglia (o meno) di essere di tendenza. Il primo prodotto venduto per la cura dei capelli? La cera all’acqua per fissaggi strong rimodellabili.
Tra tendenze di mercato e voglia di espandersi all’estero, c’è chi ha deciso di focalizzarsi ancora di più sul Giappone. La statunitense Estée Lauder, una delle più grandi aziende al mondo nel campo della produzione e distribuzione di cosmetici per la cura della pelle, dei capelli e per la creazione di fragranze, da poco guidata dall’italiano Fabrizio Freda, ha deciso di cambiare la propria strategia rafforzando ricerca e sviluppo sulla base delle esigenze regionali. Il tutto parte da una semplice considerazione: mentre in Europa (e in America) ci si concentra su profumi, rossetti e lucidalabbra, in Giappone si acquistano principalmente prodotti “sbiancanti”, che schiariscono la pelle coprendo macchie e piccole imperfezioni.
Sono proprio i prodotti legati alla cura della pelle a essere la chiave del successo non solo nel Sol Levante, ma anche nell’intera regione. Non conviene dimenticare infatti che il Giappone è il passepartout dell’intero mercato asiatico: conquistarlo significa essere sicuri di attirare l’attenzione delle donne degli altri paesi, a cominciare da cinesi e coreane, che guardano le giapponesi come modello di bellezza, scelta dei prodotti, abbigliamento e tendenze.